Guidare a fari spenti nella notte

Nel progetto di Polo sportivo e degli eventi non ho interessi politici né economici. Ho accetto di perorare la causa per ragioni ideali contagiato dall’entusiasmo e dalle visioni del compianto sindaco Marco Borradori e dopo che alcuni amici mi avevano proposto di diventare portavoce dell’Associazione di sportivi nata a sostegno del PSE. Questo alla luce della mia trentennale frequentazione di Cornaredo, come genitore, fondatore con Bruno Quadri della prima scuola calcio in Ticino, dirigente del settore giovanile bianconero e compagno di emozioni di Angelo Renzetti nell’ultimo decennio. Ho anche due nipoti che giocano a basket nelle giovanili di Lugano e Viganello e conosco le problematiche strutturali di questa e di altre discipline.
Quando ho deciso di poterci mettere la faccia, dopo aver letto tutto quanto era stato pubblicato e discusso a più riprese con progettisti e funzionari, credevo di dovermi confrontare su un grande progetto, con qualche aspetto perfettibile. Mi sono invece trovato proiettato in una battaglia di tipo politico con lotte di posizionamento elettorale, regolamenti di conti personali, faide interne ad alcuni partiti e interessi immobiliari più o meno esplicitati.
Alla politica luganese, in senso generale, chiedo umilmente di darsi una mossa, qualunque sia l’esito del voto il 28 novembre. Una nota lieta nel clima avvelenato di questi mesi c’è stata. Il fatto che i movimenti giovanili di molti partiti si siano presentati assieme alle bancarelle a difesa di una visione di progresso e per amore della propria città, superando vecchie logiche tribali che vogliono che si approvi o si combatta un’idea o un progetto a dipendenza del colore di chi lo propone.
Tra le assurdità che si sono sentite e lette quella che mi ha più irritato riguarda gli spazi dedicati allo sport e al tempo libero che verrebbero sacrificati o ridotti dal PSE. Tra Cornaredo e Maglio i terreni calcistici a disposizione rimarranno immutati con condizioni strutturali notevolmente migliorate. Mentre gli spazi a disposizione delle altre discipline, dal basket al volley, dalla ginnastica alla scherma e via dicendo, passeranno da zero a cento, con un palazzetto che non ha eguali in Svizzera: tre piani interamente dedicati allo sport! L’atletica e gli appassionati di corsa godranno di una nuova pista (l’attuale non più omologata e andrebbe rifatta in ogni caso) con tribunetta e spogliatoi su un terreno oggi non certamente utilizzato a scopi sportivi (è uno sterrato a uso posteggio). Per non parlare del grande parco con 200 alberi nel quale la popolazione di ogni età potrà passeggiare o socializzare e che avrà spazi liberi per gli sport di tendenza (basket 3x3, padel, arrampicata all’aperto e fitness).
Per concludere: chi vota SI conosce tutti i dettagli (tempistiche, costi, salvezza FC Lugano, eccetera). Chi sceglie il No accetta l’invito di salire a bordo di un’auto che, come avrebbe detto Lucio Battisti, viaggia a fari spenti nella notte.