La Chiesa di Papa Francesco apre ai transessuali e agli omoaffettivi

Un Documento pubblicato (9 novembre 2023) dal «Dicastero per la Dottrina della fede», controfirmato da Papa Francesco, apre - a determinate condizioni - ai transessuali e agli omoaffettivi, poiché anch’essi sono figli di Dio e da Lui amati. Queste persone possono ricevere il Battesimo e possono essere padrini e madrine, quando chiedono il Battesimo del loro bambino, anche se è stato adottato o nato con «metodi come l’utero in affitto». In sintesi così si evince dal Documento poc’anzi citato.
Il Sacramento ricevuto con le dovute disposizioni è valido. Non lo è, invece, in una situazione morale oggettiva di peccato grave, oppure quando il Battesimo viene ricevuto senza pentimento. In ogni caso, da parte del sacerdote o del ministro ordinato, si richiede una valutazione di discernimento, caso per caso. Le persone non sposate - «more uxorio - che convivono affettivamente sotto il medesimo tetto con il proprio partner del medesimo sesso, la Chiesa - che la casa di tutti, santi e peccatori - accompagna anche queste persone che hanno bisogno di essere aiutate per ritrovare la propria «identità» e dare un senso alla propria vita, fondata sui valori umani e cristiani.
Che dire poi dell’omosessualità? Per la Chiesa cattolica – romana, essa è vista come relazione tra uomini o donne che provano un'attrattiva sessuale, esclusiva o predominante verso le persone dello stesso sesso, e non va considerata peccaminosa in sé stessa: lo è solo se può produrre a un atto omosessuale, cioè quando l’omosessualità è praticata. È allora che gli atti omosessuali sono moralmente intrinsecamente disordinati «Congregazione della Dottrina della fede» - Lettera ai Vescovi - (14-IX-1994).
Tali atti sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale Gli atti omosessuali «sono espressione del vizio della lussuria. Commessi su minori, tali atti sono un attentato ancora più grave contro la loro integrità fisica e morale» (Compendio del CCC, 492). Anche queste persone vanno rispettosamente accompagnati e aiutate con gli aiuti necessari, perché possano comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita.