Ticino

La Forza del «noi»

L'opinione di Michela Pfyffer, candidata al Gran Consiglio per il PLR
Red. Online
15.03.2023 09:51

La vitalità di una società risiede nella sua capacità di adattarsi al contesto, sia esso demografico, geopolitico, socioeconomico o sanitario. Quest’ultimo evolve e sempre più spesso anche molto velocemente: il cambiamento è una costante e, mentre la nostra capacità di influenza sul mondo esterno è limitata o perlomeno incerta, abbiamo invece ancora margine di manovra quando si tratta della nostra società, sia a livello nazionale, sia cantonale che regionale. In questo contesto possiamo considerare principalmente due tipi di cambiamento: quello prevedibile, che corrisponde ad una tendenza ed è oggetto di proiezioni, come per esempio il cambiamento climatico o demografico e quello meno prevedibile, che è invece legato ad un evento improvviso, come per esempio una crisi sanitaria o una guerra. Mentre quest’ultimo richiede un tipo di risposta veloce e pragmatica, compito prevalentemente del «potere esecutivo», il primo permette piuttosto un adattamento progressivo basato su una visione lungimirante e su una pianificazione accurata, compito del «potere legislativo». In questi mesi di campagna elettorale siamo confrontati molto spesso con promesse di ogni genere e argomenti cliché. Se però vogliamo essere credibili e corretti non possiamo prescindere dalla consapevolezza che nella logica politica, la mistificazione dell’»io» «supremo», non potrà fare altro che disattendere le promesse e le velleità di questi battitori solitari. Dunque, per onestà intellettuale, dovremmo in maniera democratica parlare usando la prima persona plurale, il «noi». Insieme, e solo insieme, possiamo continuare a garantire la democrazia che definisce anche la nostra capacità di adattamento ai cambiamenti. Noi tutti abbiamo delle competenze e delle sensibilità diverse, che se messe a disposizione di una squadra, nella ricerca delle soluzioni, fanno la differenza. Democrazia significa rispetto degli altri e delle sensibilità, significa disponibilità all’ascolto e propensione al dialogo, ma soprattutto significa umiltà. Sono questi valori essenziali da non perdere mai di vista e oggi più che mai, il nostro parlamento ha bisogno di questi valori e di qualificate specifiche competenze. Nella prossima legislatura il settore sanitario, complesso e sotto pressione per le numerosissime sfide che deve affrontare, rischia concretamente di essere sotto rappresentato in parlamento, che necessiterebbe invece di esponenti con specifiche competenze tecniche, indispensabili per la ricerca e la realizzazione di soluzioni sostenibili. Ricordiamocelo in questi giorni quando scegliamo i nostri rappresentanti a Bellinzona e, soprattutto, diffidiamo dalle facili soluzioni! Saranno invece le competenze e l’inter-professionalità, assieme all’apertura di visione e curiosità, fondamentali per un politico, a fare la differenza per un parlamento qualificato… e non la tuttologia spicciola e propagandistica, francamente superata.

Michela Pfyffer, candidata al Gran Consiglio per il PLR

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