La gimcana di anziani e bambini per raggiungere il parco

Caro Carlo Silini, che tristezza, affacciarsi di domenica alla finestra aperta sul Parco del Tassino! non vedo più anziani che passeggiano con il loro passo incerto scaldati dal tiepido sole pomeridiano. Non vedo più i bambini che sul loro monopattino scivolano lungo il pendio, non vedo più mamme e papà che spingono i passeggini e nemmeno cani al guinzaglio che scodinzolano accanto al padrone in cerca di altri pelosi. Il più bel parco di Lugano si limita ora ad accogliere pochi turisti, essendo ormai precluso ai residenti della zona che lo hanno frequentato in ogni ora del giorno fino alla definitiva chiusura del passaggio a livello; oggi, lunedì mattina, nessuno è più entrato nel Parco del Tassino. Sono stati previsti percorsi alternativi per le automobili, ma non è stata presa in considerazione l’utenza debole. Per entrare al Tassino viene oggi richiesto ad anziani, mamme e bambini di percorrere la trafficata e inquinata via Maraini per attraversare il sottopasso della stazione - una delle zone meno sane e sicure della città - per poi camminare fra delle strette transenne che non permettono nemmeno di tenere un bambino per mano. Concordando sulla necessità di abolizione del passaggio a livello, non sarebbe stato meglio, nella programmazione, dare priorità ai pedoni con un sovrappasso/sottopasso rispetto alla costosa ricostruzione della viabilità automobilistica?
Micaela Goren Monti, Lugano
La risposta
Cara Micaela Goren Monti, sinceramente non so cosa sia meglio in questo momento: vedere il parco del Tassino vuoto o vederlo pieno di gente in museruola? La città di Lugano, così come diverse altre località ticinesi, ha imposto l’obbligo di mascherina in tutte le aree pubbliche più frequentate e a rischio di assembramento, parchi compresi. È probabile che in questi giorni di ferie pasquali la dolce collina verde alle spalle della stazione si sia animata di nuove presenze, turisti sperabilmente disciplinati, che annuiscono felici osservando il golfo con lo zainetto in spalla e lo straccetto davanti alla bocca tirato dagli elastici fissati alle orecchie.
Fatta la tara della maledetta pandemia, resta il problema dell’accessibilità di un luogo di pubblico svago e relax per quella che definisce «l’utenza debole». Non sono in grado di dirle se il disagio per la gimcana imposta ai residenti per raggiungere il parco del Tassino possa essere risolto con un sovrapasso/sottopasso, ma sono certo che se si dà la precedenza al traffico veicolare invece che ai pedoni, qualche domanda è lecito porsela. Senza contare che a volte si lamenta il fatto che Lugano sia una placidissima (e sonnecchiosa) città per anziani. La cosa, per sé, non sarebbe neppure disdicevole, se non fosse che, in casi come quello che lei segnala, sembra più un comune «di» anziani che «per» anziani. E se un luogo non è a misura di anziano non è neanche a misura di bambino. Senza addentrarci nella spinosa questione degli spazi per i giovani... Lasciamo, quindi, l’ardua risposta ai politici (di mezza età).