La posta di carlo silini

La leggerezza è planare sulle cose dall’alto

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Carlo Silini
14.08.2021 06:00

Ma è un francobollo? In questi giorni ho spedito diverse lettere e su tutte ho messo sulla busta la scritta: «Il colmo della filatelia» rivolta al nuovo francobollo di un franco che qui le incollo e che non sembra proprio un francobollo e che, come si vede, presenta un cono di gelato con tre gusti e potrebbe andare bene per la pubblicità di una gelateria. Manca addirittura il margine dentellato che caratterizzava finora i francobolli. Se vogliamo a tutti i costi vedere un lato positivo dirò che la Posta vuole augurarci una buona e bella estate in libertà, gustandoci in compagnia un rinfrescante gelato.

Giancarlo Maria Fontana, Viganello

La risposta

Caro Giancarlo Maria Fontana, a me il francobollo col cono gelato piace moltissimo. Con pochi clic online ho scoperto che fa parte di una serie realizzata da tale Patrick Oberholzer di Winterthur che ne ha elaborati altri tre di tenore simile: uno rappresenta una fetta d’anguria, un altro degli occhiali da sole e un terzo un drink. Mi piacciono perché sono semplici e molto colorati, ma soprattutto perché escono dagli schemi preconfezionati del francobollo classico. Niente faccioni di gente importante, per intenderci, che dei loro monumenti è già pieno il mondo. E poi la forma: non il solito rettangolino dentato, ma la sagoma di un cono a tre palline, un cornetto fresco, gustoso e sorprendente targato «Helvetia» che ci fa tornar bambini. Sarà che già da piccolo adoravo sia i gelati che i francobolli di cui ero un appassionato collezionista (senza molta gloria a dire la verità: gli album li allestivo utilizzando le buste di francobolli da tutto il mondo in vendita nei grandi magazzini). Mi piacevano soprattutto quelli anomali: giganteschi o minuscoli, di foggia bizzarra, pieni di animali o di paesaggi. Mentre mi lasciavano del tutto indifferenti i profili seriosi dei nobili o dei personaggi storici, a parte Leonardo da Vinci col suo barbone iconico. Ho scoperto solo molto tardi che proprio fra quelli si annoveravano i più antichi, rari e pregiati. Ma che importanza poteva avere tutto questo, per un ragazzino, di fronte all’allegria e alla perizia figurativa di certe miniature perfette, che ancora oggi mi incantano per vivacità, fantasia ed estro artistico?

Insomma, per tornare al francobollo incriminato, è estate per tutti e non mi pare il caso di recriminare per un guizzo di vivacità sulle buste, anzi. Soprattutto in un Paese accusato di essere quadrato fin dentro la sua splendida bandiera.

Dobbiamo amare la leggerezza. È un aspetto della vita che troppo spesso sottovalutiamo. Siamo seri anche quando non è il caso e se qualcuno cerca di strapparci un sorriso, magari con un cono gelato che funge da francobollo, invece di rallegrarci ci irrigidiamo. Io sto col grande Italo Calvino a cui lascio le ultime luminose parole: «Prendete la vita con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore».