Pensieri di libertà

La libertà degli altri

Quel che proprio non mi va giù è il voto dei Turchi in Germania (3,5 milioni, 1,5 milioni di votanti registrati), favorevoli per quasi due terzi alla rielezione del presidente-sultano
Francesca Rigotti
Francesca Rigotti
01.06.2023 06:00

Ma come è possibile che dissidenti e oppositori del governo del presidente Erdogan, come pure tanti pacifici cittadini chiedano libertà di parola, garanzie democratiche, parità di genere per i Turchi in Turchia, e i Turchi in Germania, che ne godono, gliele neghino? Nel caso delle recenti votazioni non è stata tanto la rielezione di Erdogan che mi ha lasciata perplessa. Quel che proprio non mi va giù è il voto dei Turchi in Germania (3,5 milioni, 1,5 milioni di votanti registrati), favorevoli per quasi due terzi alla rielezione del presidente-sultano. E non tanto i vecchi, come si ripete per ignoranza. No, soprattutto i giovani, la cosiddetta «generazione Erdogan», che pare convinta dalla sua politica interna, estera, economica.

C’è chi attribuisce questo fenomeno alla scarsa generosità del governo tedesco nel concedere la cittadinanza ai cittadini turchi: questo li farebbe sentire ai margini, esclusi, e li porterebbe a cercare nell’orgoglio nazionale turco quel riconoscimento che non ricevono in Germania. È possibile: ma anche in questo caso, perché non voler fare della Turchia uno Stato di diritto, pienamente liberal-democratico, con tutte le libertà e il riconoscimento dei diritti, compresa la parità di genere, come quello nel quale vivono?

La Germania di oggi è, nel bene e nel male, una democrazia liberale; è, con tutti i limiti e le critiche, uno Stato di diritto. La divisione dei poteri non sarà perfetta - la Germania soffre di una dipendenza del potere giudiziario dall’Esecutivo - ma è sicuramente decente. La stampa e i media non sono imbavagliati - anche se esistono opportunismo e autocensura preventiva - né i giornalisti vengono rapiti e uccisi.

I giovani di origine straniera («mit Migrationshintergrund» si dice oggi con un termine un po’ patetico, come se gli altri fossero autoctoni, usciti direttamente dalla terra) possono frequentare scuole e università; i lavoratori sono protetti dal sistema sanitario e assicurativo e gli anziani ricevono una buona pensione di cui potranno, volendo, usufruire in Turchia. E tutti hanno la loro stampa e i loro media e i loro luoghi di ritrovo e di riunione.

Insomma in Germania e in generale in Europa la democrazia, in sé semplice esercizio del voto maggioritario, è accompagnata da una serie di servizi e soprattutto dalla protezione dei diritti che è lì per tutti, autoctoni e immigrati.

E allora perché un voto che esclude i cittadini turchi in Turchia dalle protezioni civili, politiche, morali, economiche, di cui godono i cittadini turchi o naturalizzati tedeschi in Germania? Perché le donne turche, anziane, mature, ma soprattutto giovani, residenti in Germania, votano, mi chiedo senza trovare risposta, per privare le donne in Turchia di eguale rispetto e eguale libertà?