La Posta di Carlo Silini

Sognando una Lugano davvero vivibile

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Carlo Silini
04.06.2022 06:00

Caro Carlo, le prove generali di una possibile chiusura al traffico veicolare del lungolago si sono svolte nell'ultimo fine settimana di maggio e credo che il risultato sia ovvio a chiunque sia rimasto in città. Il lungo weekend favoriva la possibile riuscita dell'esperimento in quanto l'unico giorno lavorativo, venerdì, era «SanPonte» con la maggior parte delle scuole chiuse e probabilmente il 50% dei luganesi non al lavoro. Invece, il risultato è stato disastroso per chi è rimasto in città a respirare tubi di scappamento o a svolgere normali attività lavorative o di cura. Un unico esempio: 3 nipoti da accompagnare sotto un sole cocente alle prove dei saggi di fine anno: partita da Massagno - vicino al cinema Lux alle 9.45 -, arrivata alla Migros Lugano alle 10.30! E questa è stata una sola delle tante, estenuanti tappe della giornata! Sogniamo tutti di poterci spostare in totale sicurezza in bicicletta grazie alla pedalata assistita come in Olanda, Francia, Germania, Italia, nei piccoli Comuni come nelle metropoli. La soluzione esiste già, grazie a un progetto lungimirante di un tunnel sotto il Tassino, progetto purtroppo abbandonato dopo la costruzione del cavalcavia che finisce contro un muro! Lugano ha 2 unici assi viari che la percorrono, la costruzione di un terzo è indispensabile per poter pensare ad un lungolago a traffico limitato e ad una via Maraini ciclabile in sicurezza. È solo un sogno il poter vedere vedere i luganesi usare le due ruote come mezzo di trasporto quotidiano e non solo come hobby del fine settimana?

Micaela Goren Monti
Lugano

La risposta

Cara Micaela Goren Monti, in realtà a rendere bollente la situazione nel weekend citato è stato il blocco della città per quattro giorni dovuto a una manifestazione ciclistica. Ma è vero che il problema esiste indipendentemente da quella circostanza. Uno studio di due anni fa della piattaforma Inrix nel suo «2020 Global Traffic Scorecard» aveva classificato la congestione e le tendenze di mobilità in più di 1.000 città del mondo, mettendo Lugano al 41. posto, cioè tra le prime 50 città più incasinate - a livello di traffico - del pianeta. Questo per dire che le auto sono fin troppo presenti. Così, in certi momenti dell’anno la città riserva ai pedoni il lungolago. Il problema però resta arduo. Perché se dedichi degli spazi solo ai pedoni, giocoforza ti tocca limitare la circolazione veicolare sulle altre strade. Se nell’immediato c’è poco da fare, bisogna affidarsi alle visioni a medio-lungo termine capaci di ridisegnare l’organizzazione della città, altrimenti i problemi di mobilità vengono semplicemente spostati ad altri quartieri. Bocciato il progetto sul tunnel sotto il Tassino, su cui non abbiamo abbastanza competenze per esprimere giudizi, forse la situazione migliorerà grazie all’annunciato Piano direttore comunale che immagina, tra le altre cose, quartieri con ottimi servizi (trasporti pubblici, commerci, scuole, asili nido, farmacie, spazi di co-working) e perciò meno dipendenti dal centro città. Si ipotizza anche la pedonalizzazione del lungolago e la revisione del trasporto pubblico basato su quattro linee per servire tutto il territorio. Infine, forse il tram-treno aiuterà finalmente a cambiare la mobilità in città. Speriamo bene.