Verso il 2 aprile

La salute mentale è anche una questione…di classe

L'opinione di Mattias Codoni, candidato al Gran Consiglio per il Partito Comunista
Red. Online
22.03.2023 10:56

La salute mentale è una tematica molto dibattuta negli ultimi anni, complice la pandemia che ha messo in risalto un disagio psichico che colpisce tutti, in particolare i giovani. In Ticino negli ultimi 5 anni vi è stato un aumento del 40% dei ricoveri con diagnosi psichiatrica. 

Il Sindacato degli Studenti e Apprendisti (SISA) nel 2021 ha svolto un sondaggio fra 800 allievi delle scuole post obbligatorie. Un terzo dei partecipanti ha manifestato sintomi depressivi dal grave al molto grave. I disturbi psichici sono anche una questione di condizione socio-economica. È risultato che il 46% dei giovani provenienti da una situazione socioeconomica sfavorevole sono quelli a soffrire di più. 

Non sorprende che questo disagio sia riscontrato maggiormente nei giovani provenienti da famiglie con minore disponibilità economica. Disporre di maggiore ricchezza significa poter accedere a corsi di ripetizione a pagamento, terapie e maggiore cultura. Un vantaggio non da tutti. Chi viene dal ceto sociale più basso spesso non è in grado di accedere a delle lezioni di recupero, cosa che può aumentare lo stress scolastico, e magari non può neanche attingere allo stesso bagaglio culturale-formativo di genitori o parenti. Come anche fatica ad accedere alle terapie. 

In questo caso è fondamentale garantire l'accesso dei giovani ad un sostegno psicologico gratuito. La scuola deve prestare attenzione alla salute mentale degli studenti e garantirne anche il sostegno. Un passo fondamentale è poi la creazione di corsi di recupero gratuiti e pubblici nelle scuole, atti ad aiutare chi riscontra difficoltà a scuola. Le lezioni private sono un costo a cui non tutti possono far fronte. Inoltre, occorre anche ridurre il numero di allievi per classe, a massimo 18 alunni per classe, così da rendere più gestibile la lezione al docente e permettergli di seguire meglio il percorso formativo di ogni allievo, comprendendone forze e debolezze. È importante sottolineare che ai giovani debbano essere garantiti degli spazi aggregativi più ampi, accesso a concerti, mostre e cultura in ogni forma. Insomma, il problema della salute mentale va affrontato su più livelli, diminuendo lo stress a scuola e sul posto di lavoro e aumentando le offerte di svago, fondamentali per staccare dalle preoccupazioni quotidiane.

Mi auguro che la salute mentale non sia solo un argomento di moda che cadrà nel dimenticatoio. C’è ancora molto da fare per i giovani: per questo motivo, votiamo lista 5!

Mattias Codoni, candidato al Gran Consiglio per il Partito Comunista

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