Le orme del commissario Montalbano portano ai Gagini, scultori di Bissone

Non vi siete mai persi in Tv neppure una puntata di Montalbano, il famoso commissario nato dalla penna di Andrea Camilleri? Allora, dovreste preparare la valigia e saltare sul primo aereo per la Sicilia orientale. Attraverso i luoghi dove è stata ambientata la serie Tv, scoprirete nuovi tesori di questa terra che non finisce mai di stupire. Ne vale sempre la pena: anche quando ad accogliervi a Catania c’è una pioggia battente e l’Etna sembra inghiottito dalla nebbia. Succede spesso tra marzo e aprile. Del resto in primavera «Lu friddu spirtusa li corna di li voi»; il freddo attraversa ancora le corna del bue, come dicono i siciliani. Gli estimatori della serie lo sanno bene: i paesi di Vigata, Marinella, Montelusa, Mannara non esistono sulle cartine geografiche, ma sono esistiti nella fervida mente dello scrittore siciliano. Per ricrearli nella finzione, i produttori televisivi hanno perciò acceso riflettori sui migliori scorci del ragunese.
Ad Ibla, la parte antica di Ragusa, si riconoscono diverse «location» di Montelusa e Vigata. A partire dal Circolo di Conversazione in Piazza Pola, dove Montalbano va spesso a rompere i «cabbasisi» al dottor Pasquano intento a giocare a carte. Tuttavia, è soprattutto il fascino architettonico di questo museo a cielo aperto che incanta. Ad Ibla non solo le chiese e gli antichi palazzi, ma anche le piazze e i vicoli hanno un’anima barocca. Il suo centro storico è stato inserito dall’Unesco tra i patrimoni mondiali dell’umanità. «Senza il terremoto che investì il Val di Noto nel 1693, tutto ciò non sarebbe esistito», spiegano le guide.
Ibla venne infatti ricostruita sulle ceneri della città rasa al suolo da quel terribile sisma. Stessa sorte per Scicli, dove si incontra l’Antica Farmacia Cartia: è qui che nell’episodio «L’odore della notte» il Commissario Montalbano acquista una fasciatura per fingere un incidente, che gli servirà per giustificare il ritardo con cui si recherà dal questore.
In Via Francesco Mormina Penna, nel cuore di Scicli, riconoscerete il famoso commissariato di Vigata.
Inutile nasconderlo: poter entrare nell’ufficio di Montalbano e nella sontuosa stanza del Questore vi farà sentire di sicuro protagonisti.
Una sensazione molto simile a quella che si prova quando si raggiunge Punta Secca, una frazione balneare di Santa Croce Camerina.
È in questo piccolo borgo marinaro dove, adagiata sulla spiaggia, sorge la casa del commissario. Quante le scene girate su quello splendido terrazzino affacciato sul mar Mediterraneo! Un tempo l’edificio era un laboratorio per la dissalazione delle sarde. Oggi è un Bed and Breakfast per le frotte di estimatori del protagonista del libro di Camilleri che vi giungono in processione.
Per trovare la residenza del boss Balduccio Sinagra dovrete invece lasciarvi alle spalle il mare e raggiungere il Castello di Donnafugata, nella campagna ragusana. È in questa splendida dimora che Montalbano si reca per i suoi criptici dialoghi con l’anziano boss. La residenza di fine ‘800 conta centoventidue stanze e un giardino strepitoso, composto da alberi secolari che meritano assolutamente la visita.
E poi c’è Modica, dove il nostro commissario incontra la sua Livia. Anche qui il barocco è da capogiro. Se entrate nel Duomo di San Giorgio, scoprirete che alcune opere all’interno dell’imponente chiesa sono state realizzate dai Gagini di Bissone, una famiglia di scultori e architetti ticinesi.