La posta di carlo silini

Ma questo Papa è un progressista o un conservatore?

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Carlo Silini
08.11.2021 06:42

Egregio signor Silini, le sottopongo l’opinione espressa qualche giorno fa sul quotidiano «La Stampa» dal noto matematico Piergiorgio Odifreddi: «Chissà se le ultime dichiarazioni di papa Francesco riusciranno finalmente a dissolvere la falsa aureola di progressismo che lo circonda da otto anni, nonostante l’evidenza contraria della sua storia personale precedente il pontificato, e dei suoi atti pubblici successivi alla sua elezione». Ricordo l’antefatto: rispondendo alla domanda di un giornalista sul volo che dalla Slovacchia lo riportava a Roma, il Papa aveva ribadito, senza se e senza ma, che l’aborto è «un omicidio» e il medico abortista «un sicario» (sic), cioè, letteralmente, l’esecutore materiale di un delitto... Provi a immaginare le reazioni della stampa laica e progressista se questa esternazione l’avesse fatta papa Ratzinger! Ma trattandosi del suo popolarissimo successore, diventato un’icona progressista, si è preferito non dare troppo risalto alle sue durissime parole. Lei cosa ne pensa?

Oscar Bertoletti, Paradiso

La risposta

Caro Oscar Bertoletti, credo che – come spesso avviene – il Papa venga tirato per la giacchetta, pardon, per la talare: da destra quando dice cose di destra e da sinistra quando dice cose da sinistra, perché bene o male è un personaggio pubblico che gode di ampia credibilità personale e chi lo cita cerca di presentarlo come autorevolissimo testimonial della propria posizione. Così avviene che gli stessi che lo elogiano perché condanna in modo così perentorio l’aborto lo ignorino (o lo contestino) quando si erge a difensore dei migranti, e viceversa.

Venendo al tema specifico dell’aborto, devo dire che il Papa è andato oltre la dottrina ufficiale della sua Chiesa. È vero che la teologia ufficiale sostiene che ogni concepito è già una vita umana; ne consegue che l’aborto corrisponde all’uccisione di un essere umano, un atto che non è scorretto definire omicidio. Ma è altrettanto vero che non tutti gli aborti vanno considerati alla stessa stregua. La visione tradizionale dice, per esempio, che la soppressione di una vita nascente si giustifica quando rappresenta l’unica possibilità di non stroncare, fisicamente o moralmente, la vita della madre. In questo caso il medico abortista non può certo essere definito un «sicario». Secondo me, per senso della realtà, non dovrebbe essere definito tale neppure per gli aborti che la Chiesa non giustifica, perché il contesto è completamente diverso da quello della criminalità violenta e dei killer, ma è chiaro che qui il Papa voleva scuotere le coscienze su una scelta che comunque è grave e che la società troppe volte tende a minimizzare.

Ciò detto, passiamo alla domanda delle domande: ma allora Papa Francesco è aperto e progressista o chiuso e tradizionalista? Faccio mia una considerazione di Vito Mancuso: «È molto avanti nell’ambito della morale sociale, ma sostanzialmente fermo nell’ambito della morale individuale».