Comunali 2024

Mendrisio, tra miseria e nobiltà

L'opinione di Andrea Stephani, Candidato nr. 7 al Municipio e al CC di Mendrisio per l’AlternativA
© CdT
Red. Online
13.03.2024 10:38

Negli ultimi tempi, a tenere banco in Consiglio comunale a Mendrisio ci ha pensato la questione legata alla salute delle finanze cittadine.

Il Preventivo 2023 del Comune, infatti, è stato oggetto di una ventina di emendamenti del Centro e della Destra che prospettavano tagli lineari su più fronti: dalla manutenzione del verde pubblico al materiale di cancelleria, passando per le misure di protezione ambientale e di sensibilizzazione in campo energetico a quelle per gli eventi culturali (Filanda inclusa) e alle società senza fii di lucro, per finire con il contributo versato alle società sportive quello per le manifestazioni. Peggior sorte sarebbe toccata invece ai progetti Midnight e Minimove (rivolti ad adolescenti e bambini), al “soldo” dei Filanderi, al contributo alle Parrocchie, a quello per le altre chiese e, addirittura, alla cassa pensione del clero: tutti stralciati nel tritacarne dei “pesafüm” ossessionati dal pareggio di bilancio. Infine, si è cercato pure di non riconoscere integralmente il rincaro dovuto ai dipendenti del Comune.

In sintesi, uno stillicidio che avrebbe colpito soprattutto quei settori e quelle associazioni che basano la propria sopravvivenza sul volontariato.

E tutto questo per opporsi ad un aumento minimo del moltiplicatore politico, dal 75 al 77%. Un moltiplicatore che ciò nonostante si attesta ancora oggi sotto la media cantonale dell’83% (ossia esattamente il moltiplicatore aritmetico comunale per il 2023) e conferma comunque Mendrisio in testa alla classifica dei centri con la pressione fiscale più bassa del Cantone. Un aumento, infine, che per la cittadinanza sarebbe costato, in proporzione, solo CHF 20 per ogni economia domestica con un’imposta cantonale di CHF 1'000.

Ma quanto sarebbero costati, invece, i tagli e le rinunce proposte per salvare questo moltiplicatore dopato? A parte l’ingenua “battaglia delle matite”, i tagli ai contributi, agli eventi e alle associazioni avrebbero invece avuto un impatto tangibile sulla popolazione, generando, da una parte, nuovi costi sulle spalle della cittadinanza e, dall’altra, una diminuzione di servizi e dell’offerta culturale, sportiva e ricreativa della Città.

Con i tagli operati dal Preventivo cantonale, una riforma fiscale che sottrarrà ulteriori entrate ai Comuni e, più in generale, un contesto nazionale caratterizzato da aumenti e rincari in tutti i settori, la ricetta della Destra, fatta di austerità e tagli draconiani, è destinata solo a peggiorare le cose. Perché, dietro le nude cifre delle spese di un ente pubblico, teniamolo presente, ci sono le persone e le loro necessità. E al giorno d’oggi ciò di cui la maggior parte di noi ha bisogno è sobrietà – intesa come limitazione degli sprechi e eliminazione del superfluo – e solidarietà.

Solo così potremo affrancarci dalla dittatura del consumo ad ogni costo e riusciremo a far quadrare i conti, senza però dover sacrificare le fasce più bisognose della popolazione a difesa del feticcio di un moltiplicatore anacronistico.

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