Società

Prevenzione e educazione contro il bullismo: lo dobbiamo ai nostri figli

L'opinione di Marko Antunovic, candidato al Gran Consiglio per i Verdi
Red. Online
18.03.2023 15:18

Da padre di due figlie non posso che essere preoccupato del fatto che in Europa un adolescente su sette convive con disagi psicologici e mentali, con un aumento del 40%. Un fenomeno che senza dubbio acuisce le problematiche è il bullismo in ogni sua forma e dati europei rivelano come un ragazzo su tre ne sia stato vittima, percentuale che si attesta tra il 5% e il 29% quando si parla di cyberbullismo. 

Si sa che subire atti di bullismo secondo qualsiasi declinazione attenta in modo importante alla salute delle vittime, in un momento dove stanno formando la loro identità anche specchiandosi nel rapporto con gli altri. Facile comprendere come essere derisi, esclusi, sbeffeggiati, perseguitati sui social o picchiati non permetta di prendere consapevolezza di sé stessi in modo positivo, lasciando importanti cicatrici che conducono spesso a ansia, depressione e problemi alimentari. Molti giovani hanno paura di essere presi di mira e discriminati per fattori come l’aspetto fisico o l’orientamento sessuale, timori che inibiscono lo sviluppo della propria personalità. 

Se il cyberbullismo può essere punito a livello legislativo quando tocca il penale, è evidente come quando si parli di giovanissimi le migliori armi a disposizione per combattere il bullismo passino dalla prevenzione. È dunque vitale che si investano sempre più risorse in campagne puntuali e mirate per linguaggio e fascia di età che sappiano educare i giovani dal punto di vista emotivo, facendo loro comprendere quanto essere vittime di bullismo provochi ferite importanti e agendo per creare le condizioni migliori per un ambiente sereno, a scuola, nelle famiglie e negli ambienti sportivi. I ragazzi devono essere informati sulle potenzialità delle nuove tecnologie ma anche sui rischi insiti in esse e poter avere dei luoghi di incontro e delle attività capaci di favorire il loro spirito di gruppo positivo e la loro crescita fisica e mentale. Allo stesso tempo, i docenti devono avere gli strumenti adatti per cogliere segnali di possibili atti di bullismo, attraverso l’attenzione costante al comportamento di bambini e adolescenti, grazie anche al supporto di esperti pronti a intervenire in caso di bisogno. 

Da padre e da politico il mio appello è di investire in formazione, prevenzione e strumenti di intervento per combattere il fenomeno del bullismo alla radice e saper correre tempestivamente in aiuto di chi ne è vittima. Lo dobbiamo ai nostri figli. Non lasciamoli soli! 

Marko Antunovic, candidato al Gran Consiglio per i Verdi

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