L'opinione

Razzismo e pregiudizi da spiegare ai bambini

Leggi l'opinione di Pedro Ranca Da Costa, già collaboratore dell'Ufficio intergrazione
©Gabriele Putzu
Red. Online
21.07.2023 16:36

Il razzismo non è un problema unicamente statunitense, anche in Svizzera molte persone ne sono colpite quotidianamente. Per generare il necessario cambiamento, dobbiamo parlarne apertamente ai bambini. Parlare apertamente della diversità mette molti adulti a disagio, ma i problemi non si risolvono ignorandoli, mentre il razzismo prospera nel silenzio. I punti seguenti forniscono ai genitori degli spunti per aiutare i figli a combattere i comportamenti razzisti e a sostenere il diritto di ogni persona a essere trattata con rispetto e dignità.

Il primo passo, forse il più scomodo, è analizzare sé stessi: i vostri figli, infatti, prendono esempio da voi. Individuate eventuali pregiudizi razziali interiorizzati. Portare alla luce determinate dinamiche è fondamentale per combatterle.

Anche i bambini della scuola dell’infanzia sono abbastanza grandi per capire che cosa sia l’uguaglianza. Il razzismo è un sistema di ingiustizie secondo il quale le persone sono trattate diversamente in base alle loro origini. Ciò è sbagliato e dobbiamo impegnarci per combatterlo. Tutti i bambini si interrogano sulla provenienza, sul colore della pelle o su altre differenze. È importante che imparino la tolleranza e a relazionarsi in modo naturale con chi è diverso. I bambini non sono ciechi ai pregiudizi, apprendono molto presto a non parlare delle differenze. Spiegare ai vostri figli che le persone possono avere aspetti diversi, che il colore dei capelli, della pelle e degli occhi dipende da quanta e quale melanina è presente nell’organismo. Fornite ai bambini il vocabolario per descrivere

ciò che vedono e spiegate che l’apparenza non determina l’essenza o il carattere delle persone. Mostrate ai vostri figli come essere degli alleati. Essere un alleato significa prendersi cura degli altri, difenderli ed essere al loro fianco. Date l’esempio insegnate loro a reagire, ad esempio a esprimere il proprio dissenso se un compagno di classe viene maltrattato perché è di un altro colore oppure se sentono una battuta o un commento razzista.

L’unico modo per evitare che essa si manifesti consiste dunque nell’insegnare la diversità, nel far capire ai ragazzi che non vi è nulla da temere in essa. In questo quadro rientrano le campagne informative volte a sdoganare alcuni preconcetti e soprattutto a superare alcuni dei luoghi comuni più diffusi.

La diversità è una ricchezza, non un limite o qualcosa da temere: questo è un concetto semplice nelle parole ma difficile da trasmettere nei fatti, e da sempre è l’esempio il miglior modo per insegnare una verità.

Opporsi alle ingiustizie è importante. Tutti i bambini meritano di crescere in modo sicuro e protetto.