Pensieri dal battellino

Stand up meeting

In queste belle giornate di fine estate è un piacere navigare nel golfo di Lugano con il battellino e lasciar correre i pensieri guardando la città da un’altra prospettiva
Bruno Costantini
09.09.2023 06:00

In queste belle giornate di fine estate è un piacere navigare nel golfo di Lugano con il battellino e lasciar correre i pensieri guardando la città da un’altra prospettiva. Sarebbe bello se il traffico sparisse dal lungolago, messo sotto terra, sotto l’acqua e, perché no, per aria tramite droni. Se si può continuare a sognare la realizzazione di una teleferica tra Ambrì e Fusio, verosimilmente immaginata come collegamento veloce per marmotte, scoiattoli e tifosi valmaggesi dell’HCAP, non si vede perché a Lugano non si possa dar prova di ingegno, magari pagando in bitcoin. Ho chiesto un parere ad Asia, sapendo che la mia amica ha iniziato un nuovo corso della sua esistenza: ogni mattina, prima di venire al porto comunale, si trova sotto un albero del parco Ciani con un gruppetto di influencer per uno stand up meeting, che a volte è un kick off meeting con a seguire standing lunch per fare networking. Questo dà un impulso creativo alle incombenze della giornata. Dunque, alla mia amica microinfluencer del lago ho chiesto un parere su come togliere il traffico da Lugano e lei, dopo un confronto allo stand up meeting (che è poi semplicemente una breve riunione in piedi, come quelle che faccio io con gli amici al molo di Caprino quando scarico le casse di Barbera fatto col mulo), mi ha risposto che bisogna cominciare a pensare al futuro, al teletrasporto. C’è ancora qualche problemino tecnico da risolvere per capire se la persona che viene teletrasportata all’arrivo sia uguale a quella partita, ma il Paese è innovativo e con qualche sussidio cantonale una soluzione si troverà. Pure i politici in pista per le elezioni federali dovrebbero cominciare a pensarci non solo per superare i disagi dovuti all’incidente nella galleria di base del San Gottardo (invitiamo la popolazione a una compassionevole sosta alla stazione di Airolo con bibite e cestelli della merenda per dare ristoro a questi stremati viandanti della vecchia linea di montagna, ché il biberli offerto dalla FFS è un po’ misero) ma anche per la loro comodità qualora il popolo li eleggesse. Non tutti sono fortunati come il consigliere federale Ignazio Cassis che può tornare a casa da Berna con l’aereo di Stato. Anche la scorsa fine settimana il ministro degli Esteri era in Ticino per un raduno dei liberali, con tanto di presidente Spez stellato in dress code caraibico. Qui l’Ignazio ha detto di non leggere più i giornali, che hanno qualche articolo cretino, e di sentirsi tre volte più forte da quando non li legge più. Se ne trae beneficio, visto che ha davanti una difficile rielezione in Governo, buon per lui, ha commentato Asia. Altrettanto, per darsi forza e pace, dovrebbe fare il protagonista del «pipìgate» di Bruxelles, ossia il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne. Durante una festa per il suo compleanno, alcuni suoi amici ubriachi hanno urinato su un furgone della polizia. Van Quickenborne ha assicurato di non saperne nulla e ha condannato l’atto, ma i soliti media l’hanno sbugiardato diffondendo delle immagini dove appare il ministro sul luogo del misfatto non solo intento a sghignazzare con un amico ma anche a mimare l’atto. I baldi belgi avranno almeno preso la precauzione di non farla controvento, come da celeberrimo avvertimento del compianto monello Alex Pedrazzini negli ormai epici anni Novanta della politica ticinese?