Tutelare meglio riformando l’organizzazione

Quanto accaduto alle scuole medie di Lugano Centro non può rimanere senza conseguenze. Certamente penali saranno quelle per il protagonista ma ciò non può bastare, anche il DECS deve cambiare. Preoccupanti sono le analogie con il caso del responsabile delle politiche giovanili al DSS emerso alcuni anni fa. In entrambe le situazioni funzionari con comportamenti quotidiani sopra le righe hanno goduto dell'omertà dell'ambiente in cui lavoravano fino a riuscire ad accedere a posti di responsabilità.
I due casi mostrano l’inadeguatezza dell’Amministrazione cantonale nella gestione di simili situazioni e una cultura dell’organizzazione che può dirsi alquanto problematica. Infatti sebbene il dipendente dello Stato sia tenuto a denunciare ai suoi superiori i delitti perseguibili d’ufficio dei quali viene a conoscenza e per questo non possa esser penalizzato sul piano professionale (LORD art. 31), la realtà sembrerebbe piuttosto quella del quieto vivere con l'idea che se segnali, non fai carriera…
Quali protocolli seguire quando un/a docente si innamora di un/a allievo/a? In aziende ben strutturate e serie, quando un subalterno ha una relazione sentimentale con un responsabile, uno dei due viene spostato. Invece, nel caso specifico della scuola luganese sebbene di segnali ce ne siano stati e molti (di allievi, genitori e altri docenti), non si è voluto coglierli e chi è deputato a prendere delle decisioni (direttore, ispettore e Dipartimento), si è mostrato incapace di un giudizio chiaro su ciò che accadeva, ha agito con enorme leggerezza e negligenza, coprendo il protagonista fino addirittura a promuoverlo al grado di direttore. Qualcosa non ha funzionato e che siamo di fronte a delle lacune molto gravi che danneggiano le nostre istituzioni. Il direttore del DECS, on. Bertoli, ha esortato i genitori a farsi sentire: quasi a dare loro la responsabilità per la mancata denuncia. Ma chi è responsabile della tutela degli alunni a scuola? Non certo i genitori, bensì gli adulti ai quali vengono affidati bambini e ragazzi.
Scusarsi e chiedersi dove si sia sbagliato è fondamentale coscienti che è tardi per rimediare agli errori dei singoli, ma è urgente correggere gli errori dell’organizzazione: mancanza di giudizio, di strumenti, di una cultura del lavoro. È l’organizzazione che va riformata con una governance fondata su valori chiari e responsabilità precise, entrambi costantemente ribaditi ed esercitati, affinché essa non si riduca solo ad una struttura di controllo, ad un potere che si vuole auto-preservare, giustificandosi ad oltranza e violando il dovere di garante nei confronti dei ragazzi e dei propri collaboratori docenti.
Tommaso Gianella, vicepresidente Il Centro - Città di Lugano e candidato al Gran Consiglio