«Arriviamo a Lugano per sviluppare nuovi progetti»

Arriva in Ticino Antares Vision, azienda fondata da due ex compagni di università, Emidio Zorzella e Massimo Bonardi. Antares è quotata alla Borsa di Milano a cominciare dal 2019, ed è presente in diversi parti del mondo con investimenti e progetti. È leader internazionale di sistemi di ispezione visiva, tracciatura del prodotto e gestione dei dati per il settore farmaceutico.
Emidio Zorzella come è nata l’idea, da parte di un gruppo come il vostro, di investire in Ticino?
«La nostra missione è proprio quella di accelerare l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione per garantire trasparenza, sicurezza e sostenibilità di prodotti e filiere a tutela di aziende e i consumatori. La nostra presenza in Ticino, quindi, ha l’obiettivo di fare innovazione. Aderire a Lifestyle-Tech Competence Center rappresenta per noi un passo naturale visto il nostro core business in ambito tecnologico, ma anche una grande opportunità di condivisione di progetti innovativi con partner di eccellenza, tra realtà industriali e mondo accademico, per trovare soluzioni in grado migliorare la vita delle persone».
La Svizzera su tecnologie e digitale ha lavorato molto. Lo notate anche in Italia?
« La Svizzera è un incubatore di innovazione ed un Paese molto attrattivo per gli investimenti. Guida, da oltre dieci anni, la classifica del Global Innovation Index, l’indice mondiale dei Paesi più innovativi al mondo, grazie alla presenza di importanti istituti di ricerca e istituzioni accademiche nonché alla capacità di trasformare il frutto dell’R&D nella creazione di prodotti commerciabili. Come Gruppo operiamo su un mercato globale e siamo sempre alla ricerca di luoghi con una vocazione all’innovazione dove poter sviluppare nuove soluzioni, nella consapevolezza che la creazione di valore debba avvenire sul territorio dove siamo presenti e come azienda quotata operiamo nella massima trasparenza».
Lugano è un punto ormai fermo nella strategia dell’innovazione, tra Milano e Zurigo. Avete anche voi questa percezione?
«Certamente, vista anche la vicinanza territoriale e la lingua parlata, Lugano è la porta di accesso tra il Nord Italia e il cuore della Svizzera. Lugano e il Canton Ticino sono luoghi attrattivi per fare innovazione con una presenza di competenze, conoscenze e reti in grado di trasformare le idee in prodotti concreti. È un territorio che vanta network come Lifestyle Tech Competence Center, parte di Switzerland Innovation Park, istituti di ricerca, come SUPSI e USI e un livello formativo di eccellenza, in particolare in ambito ICT / AI. Lugano, quindi, rappresenta un perfetto esempio di collaborazione, di contaminazione di idee».


Voi siete presenti in diversi parti del mondo. Oltre la digitalizzazione dei prodotti, state articolando la vostra offerta anche in altri settori. Quali e perché? E poi perché avete scelto di puntare ad esempio sul settore food?
«La nostra tecnologia nasce per garantire la qualità, la sicurezza di prodotti per la tutela dei cittadini e la protezione dei marchi. Forti della competenza nel settore farmaceutico che, per sua natura, necessita di controlli sempre più sofisticati anche regolamentati dai diversi Stati, siamo stati in grado di sviluppare una piattaforma per uno dei settori tra i più importanti per la salute e la sicurezza delle persone, come quello agroalimentare».
Oggi la tracciabilità del prodotto è garantita sin nel dettaglio?
«Oggi abbiamo un ecosistema di tecnologie, unico e completo, per garantire la qualità dei prodotti (sistemi e macchine di ispezione) e la tracciabilità dei prodotti lungo la filiera (dalle materie prime, alla produzione, dalla distribuzione fino al consumatore), con una gestione integrata di dati, anche tramite l’intelligenza artificiale e l’utilizzo di blockchain. Il nostro know how sul tracciamento e l’ispezione può essere adattato a qualsiasi settore. Ad esempio, oltre al pharma, ai dispositivi medici e al food operiamo nella cosmetica e nel mercato delle bevande».
Prima la pandemia, ora i riflessi del conflitto in Ucraina. Investire in questo momento è anche un atto di coraggio. Che prospettive di mercato ipotizzate nei prossimi anni?
«Le sfide da affrontare sono complesse, tra il perdurare dell’emergenza sanitaria, la difficoltà nell’approvvigionamento di componenti elettronici, il rincaro della logistica, nonché il conflitto in Ucraina. Tuttavia, guardiamo al futuro con un cauto ottimismo, auspicando che la situazione possa stabilizzarsi il prima possibile. Facciamo di innovazione e digitalizzazione, trend inarrestabili e operiamo in un settore che risponde alle esigenze di trasparenza, sicurezza e sostenibilità di prodotti e filiere da parte di aziende, governi/istituzioni e consumatori».
Quindi lei è fiducioso?
«Quanto detto prima mi porta ad essere fiducioso e a portare avanti ancora di più con convinzione la nostra visione imprenditoriale volta a migliorare la qualità della vita delle persone e la tutela di chi si impegna quotidianamente per produrre beni socialmente ed economicamente sostenibili. Ci aspettano grandi sfide e come imprenditori monitoriamo costantemente il mutamento dei mercati».
Lo sviluppo digitale e tecnologico è un settore in forte espansione. Pensate di poter trovare figure professionali adatte al vostro tipo di progetto?
«Abbiamo deciso di avere una presenza in Ticino per lo sviluppo delle attività di R&D. Il nostro obiettivo è avviare un percorso che parte dal finanziamento del un Feasibility Project- Innosuisse in collaborazione con SUPSI per sviluppare una piattaforma di tracciabilità completa, dall’origine (materie prime) al consumatore. Definiremo la filiera per cui effettuare lo sviluppo, anche con un partner nazionale o internazionale che stiamo cercando. In base ai risultati e all’entità del progetto, valuteremo l’apertura di un Innovation Center con l’assunzione di risorse. Siamo certi che il Ticino possa offrire competenze in ambito tecnologico e sappiamo che il territorio sarà in grado di supportare il nostro percorso».