Cosa fare

Claudio Taddei c’è, eccome

Al Teatro Sociale di Bellinzona un concerto-evento dedicato all’indimenticato artista
Claudio Taddei, nato il 22 dicembre 1966 a Minas, in Uruguay, ha frequentato le scuole dell’obbligo a Lugano per poi ritornare a Montevideo dove è diventato uno dei musicisti più amati del Paese. Dal 2002 torna stabilmente in Ticino, riuscendo a entrare nei cuori di moltissime persone, sia come pittore che come cantautore. © claudiotaddei.com
Dimitri Loringett
16.12.2022 06:00

Ci sono concerti che necessitano di essere pubblicizzati per attirare il pubblico, altri no. Quello in programma giovedì 22 dicembre al Teatro Sociale Bellinzona rientra nella seconda categoria. Addirittura, è «sold out» già da settimane. E la cosa più curiosa è che il protagonista di questo concerto non ci sarà, perlomeno non in carne e ossa. Ma ci sarà comunque, eccome. Stiamo parlando di «Taddei ci sei», il concerto-evento dedicato alla memoria del cantautore uruguaiano-ticinese Claudio Taddei, scomparso prematuramente nel 2019 a soli 53 anni.

«Claudio mi aveva interpellato nel marzo 2019 riguardo il suo concerto programmato al Teatro Sociale in aprile di quell’anno», spiega Stefano Ferrari, regista-documentarista e organizzatore dell’evento, nonché «fratello» (così viene effettivamente considerato) del cantautore. «In quel periodo lui era piuttosto debilitato dalla malattia che lo affliggeva da diversi anni e gli ho consigliato di ascoltare il suo corpo e di non subire quella pressione. Decise quindi di rinunciare alla data. Poco tempo dopo, il 9 agosto, Claudio è “volato via” e da lì mi è sempre rimasto un po’ il rimpianto di non aver potuto riproporre il concerto. Allo stesso tempo sentivo comunque sempre l’energia e la vicinanza di Claudio, e quindi mi sono detto “Taddei ci sei” – frase poi scelta quale titolo dello spettacolo –, “ti sento, facciamo questa data”. Per finire abbiamo scelto il 22 dicembre, giorno in cui è nato Claudio che quest’anno avrebbe compiuto 56 anni. Lo spettacolo nasce quindi da quella data mancata e dalla forte percezione di ogni giorno che Claudio “c’è”».

Parlando con Stefano Ferrari – suo è il documentario del 2003 Quando le canzoni si avverano sulla vita di Claudio Taddei, un lavoro che lo ha segnato come documentarista e insegnato a «seguire l’imponderabile» – si sente un’energia positiva sprigionarsi dalla musica e dalla figura del cantautore. «Siamo “Claudiofili”! Fra Claudio e i suoi fan c’è una certa “passione reciproca” che credo derivi dal suo magnetismo e dalla sua bontà d’animo e, come dice anche un musicista che dall’Uruguay ci ha mandato la sua video-dedica (che verrà trasmessa durante la serata assieme a molte altre – ndr) nella sua capacità di trasformarsi e di unire “l’angelo che è dentro di lui e allo stesso tempo il demonio quando è sul palco”. La figura di Claudio Taddei presenta diverse sfaccettature, nella sua musica ci sono tanti “colori” e trovo che le persone siano attratte da questi. Direi che sia questa l’essenza della sua magia».

A proposito di colori, Claudio Taddei era anche un apprezzato pittore i cui quadri, come la sua musica, emanano energia positiva... «Credo che Claudio avesse bisogno della pittura per completare la sua espressione musicale e della musica per completare la sua pittura», dice il nostro interlocutore. «Si tratta di espressività declinata in modi diversi e in un certo senso le sue tele erano sempre con lui sul palco, dove si esibiva dal vivo anche nel gesto pittorico. Allo stesso modo, è vero che in alcuni periodi la sua pittura racchiudesse la sua musica che, come dicevo prima, conteneva tanti colori e sfaccettature, che vanno dall’angelo al demonio. Penso che non potesse fare a meno né dell’una, né dell’altra forma d’espressione, tale era il suo universo creativo e la voglia di esprimersi. Non dimentichiamo che era figlio del pittore Julio Taddei, aveva quindi l’arte pittorica nel suo DNA. Alla serata bellinzonese racconterò anche un simpatico aneddoto che farà capire come il padre abbia influenzato il Claudio Taddei pittore».

Lettera a un amico è il sottotitolo dello spettacolo che andrà in scena al Sociale Bellinzona, «perché a Claudio ho scritto una lettera che diventerà corale e che fungerà da fil rouge per la serata. In Uruguay, dove Claudio è molto popolare, amici e fan sanno di questo evento e sono in tantissimi ad aspettare di veder salire sul palco i musicisti e soprattutto le cantanti, fra le quali la sorella Rossana, che gli hanno voluto bene e che suoneranno i suoi brani, dedicandogli così una parte della lettera», conclude Ferrari anticipandoci che l’evento sarà interamente registrato in modo da poter essere gustato in tv nel corso del 2023.