Il personaggio

Ecco l'uomo delle idee

L’ingegnere spaziale Luca Colzani a caccia di brevetti e progetti di successo nel Terzo Mondo
Luca Colzani al Kursaal di Berna durante la cerimonia del Prix Suisse 2022, di Iniziativa Svizzera. © Prix Suisse 2022/ Patric Spahni
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
27.11.2022 13:45

Da un cassetto tira fuori un libro di Joseph E. Stiglitz, ex capo economista della Banca mondiale, Le nuove regole dell’economia, e lo appoggia sulla scrivania, accanto alla tazza con stampato il logo della NASA che ha riempito di caffé. «Un testo interessante», dice, prima di rimettersi al computer per cercare un altro documento powerpoint. «Eccolo, è questo». Sullo schermo iniziano a comparire fotografie di rifiuti da demolizione, provette, numeri, schemi, frecce. In una parola la soluzione inventata da Arcadia SA per trasformare gli scarti da cantiere in cemento bio grazie una colla speciale formata da batteri e nutrimenti. Un’invenzione fuori dal comune che ha permesso a Luca Colzani, l’uomo delle idee, di essere finanziato, vincere premi e di essere a un passo dal successo imprenditoriale.

Prima di diventare l’uomo delle idee Colzani era però un ingegnere aerospaziale di Arcore che nel 2012 assieme a due soci ha aperto una società di servizi petroliferi. Girava il mondo. Accendeva e spegneva pozzi di gas e petrolio nei deserti e sugli altopiani. Poi la svolta. «Volevo fare qualcosa di sostenibile - racconta - così il 20 gennaio 2020 ho fondato Arcadia a Locarno. Purtroppo a causa del COVID è stato il momento peggiore per aprire un’azienda». Colzani non si perde però d’animo. Partecipa al programma Boldbrain di aiuto alle startup della Fondazione AGIRE e... non lo vince. «Umberto Bondi, coach dell’USI Startup Centre però mi nota, mi contatta e mi fa fare il periodo di pre-incubazione qui all’USI». È l’inizio della risalita. Nel 2021 Arcadia ripartecipa e questa volta vince. Poco dopo si porta a casa un assegno per l’innovazione di Innosuisse - Agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione - il sostegno della SUPSIe del Dipartimento del Territorio e la possibilità di rimanere nell’USI Startup Centre fino al 2024.

Niente trucchi

Tanto successo è presto spiegabile. «Ogni anno in Ticino finiscono in discarica almeno 500 mila tonnellate di rifiuti di demolizione». Riciclarli è il nuovo imperativo e Colzani, l’uomo delle idee, ha la soluzione perfetta. Una soluzione nel vero senso della parola composta da batteri, nutrimenti e acqua. Che insieme riescono a ricomporre in mattoni gli scarti maciullati degli edifici. Il trucco non c’è, è solo scienza. La magia però esiste ed è quella di aver sfruttato un’invenzione - ne ha parlato anche nel palco del Kursal di Berna in occasione del Prix Suisse, organizzato da Iniziativa Svizzera - che altrimenti sarebbe rimasta nei cassetti. L’abilità di Colzani sta proprio qui. Nell’andare a pescare in giro per il mondo le idee che aspettano solo di essere coltivate.

Uno startupper di startup, si potrebbe dire. «Esistono Paesi che hanno brevetti e tecnologie funzionanti ma non hanno risorse finanziarie e aiuti come i nostri», precisa. Come l’Iran, Nazione da cui proviene l’idea della colla speciale. Ma non solo. L’ultima invenzione scovata da Colzani in Iran è una soluzione per curare l’ulcera diabetica. Una malattia che «ha il 7% di mortalità e nel 67% dei casi si risolve con l’amputazione degli arti». Ma anche una patologia per la quale bisogna sottoporsi «a una cura a base di farmaci molto costosa lunga 16 settimane». In Iran è stata invece inventata una cura naturale più veloce e meno costosa che grazie a Colzani «l’anno prossimo dovrebbe essere approvata dalla Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici».

Un mondo da scoprire

L’uomo delle idee non si ferma qui. «Sono appena tornato dal Sudafrica, dove l’idea di Arcadia della colla potrebbe aiutare a combattere la desertificazione». Ma anche la Nigeria sembra essere interessata alla miscela di batteri, nutrimenti e acqua «per combattere l’erosione delle sue spiagge».

Sudafrica, Nigeria, ma anche Tanzania, Vietnam e Malesia. Colzani non è intenzionato a fermarsi. O meglio a viaggiare per scoprire e portare alla ribalta mondiale le invenzioni dei Paesi del Terzo Mondo che aspettano solo di essere finanziate. Senza però spostare mare e monti. «L’idea è mantenere gli scienziati dove sono, anche perché hanno i loro laboratori e le loro persone di riferimento sul posto. Noi non facciamo altro che occuparci a tutto tondo della loro crescita imprenditoriale, sfruttando le possibilità di finanziamento offerte in Svizzera e nell’Unione europea (UE).