Inimitabile Swiss Sound

Benvenuti nel tempio del piacere. Tra metalli nobili, chassis in alluminio torniti dal pieno, sapienza artigianale e componenti iperselezionati. Avrete la sensazione di una performance dal vivo dove ogni dettaglio è presente con una perentorietà mozzafiato. In Svizzera si può allestire, dalla testina per i vinili al diffusore, una catena audio completa: convertitori, amplificatori e anche speciali depuratori per la corrente elettrica. Ecco lo Swiss sound, la Bibbia del bon son dove la riproduzione artificiale diventa esperienza sonora e orgoglio identitari. «Made in Switzerland» è un vanto anche per l’audio, come per l’orologeria di lusso.
Gli apparecchi FM Acoustics - il preamplificatore top costa oltre 100mila CHF - hanno per logo una montagna rossocrociata. È l’arte di tradurre in Nirvana di onde sonore un concetto geopolitico granitico: neutralità assoluta. I dati inseriti escono dagli altoparlanti senza tagli o abbellimenti. Tutto dipende dalla qualità dell’incisione, dall’ambiente e dall’udito di chi ascolta. Questi balocchi elettronici non sono status symbol ma strumenti musicali di precisione oltre che beni rifugio.
Lo Swiss sound ha radici antiche. Nomi come Revox, Thorens, Swiss Physics sono ospiti fissi nei sogni di tanti audiofili nel mondo. Se aggiungiamo un nome blasonato come Nagra, sinonimo di fedelissima registrazione in studio e dal vivo e amplificazione a valvole (il brand è parte di un gruppo che ha anche altri interessi industriali, uguale destino per l’assai più giovane Soulution), ecco il Dna di un mondo che ha ormai tanti marchi: Benz, Goldmund, Orpheus Lab, Daniel Hertz, Weiss, Credo Audio, Stenheim, CH Precision, Piega, DarTZeel. Spesso con listini stellari: per lo stereo spendi l’equivalente di un paio di berline europee di lusso o di un buon monolocale.
E come in ogni religione ci sono i sacerdoti. Degno figlio di una alma mater tecnologica come l’École polytechnique fédérale de Lausanne, l’ingegnere Stefan Kudelski, fondatore di Nagra (il primo registratore è del 1951), vinse tre Oscar al merito tecnico scientifico.
Il guru a stelle e strisce Mark Levinson, tra i padri fondatori dell’audio esoterico e minimalista, sempre pronto a risorgere come l’araba fenice: abbandonato in altre mani il brand che reca il suo nome è approdato fra laghi e ghiacciai con i prodotti Hertz, sigla che è già vocazione musicale. Impossibile dimenticare Albert Lukaschek, artefice delle testine Benz e del mitico PP1, uno standard nella preamplificazione per il vinile. E per cogliere la passione artigianale con cui nascono i diffusori Piega (autorevoli variazioni sul tema dell’altoparlante dipolare, planare e coassiale), basta il relativo canale YouTube. C’è poi Hervé Delétraz, ingegnere che battezza il controllo di volume degli amplificatori DarTZeel alimentati a batteria «pleasure control»: un nome, un programma. E sotto la livrea dorata il percorso del segnale è lineare: bando a ogni volgare dispositivo a contatti (selettori, relais, fusibili) per evitare ogni illegittimo impedimento alla purezza del suono: che deve sgorgare trasparente come l’acqua dei ghiacciai alpini.
/ Lorenzo Morandotti