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L’autonomia di un movimento

Lonville racconta un’alta orologeria made in Ticino
/ Otto anni di ricerca Il calibro LV1 visto dal fondello del Lonville Virage è un manifesto di Haute Horlogerie, realizzato in collaborazione con Schwarz Etienne
Gabriele Putzu
Gabriele PutzueAugusto Bassi
06.03.2022 14:09

Se per l’osservatore disinteressato la Svizzera tutta è patria dell’orologio, per il conoscitore ci sono fucine storiche dai confini più precisi, con un massiccio montuoso e regionalismi diffidenti che ne proteggono la consuetudine dalla velenosa curiosità degli stranieri. Ma siamo certi che in Svizzera il tempo si sia fermato alle pendici del Giura? La realtà di The Lonville Watch Company ha saputo ampliare gli angusti orizzonti della precisione e ora aspira a farsi magnete manifatturiero per le eccellenze del territorio, orologiere e non solo.

Abbiamo fatto una vivace chiacchierata con Matteo Faoro - illustre passato nella nautica, con Prada Americas Cup nel 2000 e poi nei Gruppi Ferretti e Azimut Benetti - dal 2015 COO Lonville e sua mente operativa, capace di portare le idee «dalla carta al cantiere»; ma è forse più pertinente presentare il marchio e le sue ambizioni con le parole ufficiali pronunciate dallo stesso Faoro all’evento «Lonville, luxury made in Ticino» del 10 novembre scorso: «Da oltre un secolo, il 90% della produzione orologiera si concentra lungo l’arco giurassiano.

Un patrimonio tecnico e artistico che i responsabili della promozione turistica hanno saputo sfruttare presentandolo sotto un’unica identità e un unico brand: ‘Watch Valley’ – Paese della precisione. Il Paese della precisione, tuttavia, ha dei confini ben più ampi. Si estende di fatto fino al Ticino, compresa Lugano, dove aziende medio-piccole lavorano e producono con passione e professionalità tali da superare, talvolta, il modello giurassiano. La nostra ambizione è aiutare le eccellenze orologiere ticinesi a disegnare insieme al territorio una comunicazione in grado di esaltarne l’originalità». Se questo è l’alto anelito identitario e strategico del brand, raccontiamo la specificità Lonville nei prodotti. L’azienda fondata a Langerdorf nel 1873 per poi arenarsi a fine anni ‘50, rinasce a nuova vita nel 2008 dopo mezzo secolo di silenzio per volontà di Joost Vreesvijk - formazione in Supply chain management e oggi Managing partner in EY - che voleva creare i propri orologi per intima passione. Nel 2016 viene presentata la prima collezione, battezzata Virage, in oro bianco e in soli 18 esemplari per ogni variante, che per contenuti meccanici, design e prezzo chiariva la levatura del progetto.

Il calibro LV1 a 6 ponti, firmato da Schwarz Etienne in dialettica creativa con gli orologi da tasca realizzati da Lonville alla fine dell’800, ha reso necessari otto anni di ingegnerizzazione; vanta finiture di alto livello per un prodotto industriale, un caratteristico microrotore blu e un’autonomia di 80 ore. La cassa da 40mm del Virage ha una lunetta sottile che spalanca la luce su quadranti di piacevole pulizia, dove si apprezza in filigrana la significativa scritta «All Swiss» in luogo della più ordinaria «Swiss made», come certificazione di un prodotto «completamente realizzato in Svizzera», ci tiene a precisare Faoro. Il disegno evoca l’orologeria degli anni ‘50, ma l’allure è senza tempo. La seconda collezione, chiamata G24 e prodotta in 24 pezzi nasce votata alla performance. Con al polso un prototipo di G24, Gabriele Gardel vinse infatti la 24Ore di Le Mans del 2011 nella GTE-Am class su Corvette.

Questo modello sceglie la leggerezza del titanio in una veste Pvd nera e si affida per il design a Matthew Humphries, che gli appassionati di auto conoscono come matita della celebre Morgan Aeromax. Il risultato è accattivante sul piano stilistico – con anse scheletrate e quadrante dalle affissioni «paraboliche» di data retrograda e power reserve – e da gara su quello meccanico: i due bariletti del calibro LV2 offrono infatti 120 ore di riserva di marcia. Virage e G24 hanno ricevuto, noblesse oblige, la certificazione COSC. All’epica automobilistica della regolarità d’epoca ammicca invece l’ultima creazione del marchio, il Rallymaster, un cronografo signorilmente sportivo. Casse in acciaio da 40mm forgiate dalla Erbas di Mendrisio, tre compax argenté che si immergono in quadranti vibranti di sobrie colorazioni, prezzo corretto. Di comprovata affidabilità anche il calibro automatico, realizzato da Sellita. L’automobilismo della golden era pulsa nelle linee come nei motori Lonville e viene celebrato dalla Lonville Classic, una competizione di auto d’epoca che si muove fra Lugano e quei luoghi italiani che ancora custodiscono l’eco della Dolce Vita; una corsa che è la festa di un immaginario capace di far correre il classicismo con classe. Se Lonville saprà farsi animatore culturale di un nuovo polo manifatturiero e turistico, non sappiamo; certamente gli orologi sono ben fatti e di gusto sicuro, già capaci di mettere Lugano sulla mappa degli appassionati.