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Navigare necesse est

E altre virtù
Tommy Cappellini
Tommy Cappellini
21.05.2022 06:00

Titolo dell’editoriale in latino. Ahia. Se in certo ormai inarrivabile giornalismo «vecchio stile», combattivo e misurato, ad esempio quello di Leo Longanesi, Giovanni Ansaldo e Piero Buscaroli, questo non sarebbe stato un problema capace di fermare le rotative, oggi credo che quasi tutti i caporedattori chiederebbero gentilmente (o furiosamente, dipende dall’ora della sera in cui se lo vedono apparire davanti) di ripensarci, di fornire un’alternativa, di rivolgersi a tutti i lettori, compresi quelli che il latino, insomma, l’hanno dimenticato. Dinamica tipica pure del mondo del lusso. Si parla tanto di pezzi unici e su misura, ma la mente dei produttori è rivolta altrove, al mass market, cioè all’ammasso, all’«esclusivo per tutti», vero ossimoro del nostro tempo, dopo «fornire armi per la pace». Dilemmi irresolubili. Per fortuna si può navigare... È la nostra storia di copertina per maggio. Una storia di libertà. Piccola o grande che sia la nostra imbarcazione, infatti, prendere il largo, allontanarsi dalla costa e dalle correnti principali, può generare avventure in grado di tener vivi spirito e intelligenza, se non di riscattare una vita o di far scoprire continenti. A tal proposito:davvero interessante quello che mi ha raccontato il sindaco di Tirana e che, cari lettori, vi riporto nell’articolo dedicato. La capitale albanese è oggi un unico grande cantiere dove si cerca di intercettare il futuro ma anche di «vivere bene», di raggiungere una buona qualità di vita e di mantenerla. Non facile, in un’Europa che è in continua fase di pentimento per qualcosa. Sfida entusiasmante, la stessa che ci accompagna da millenni.