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Picasso, Capolavori si nasce

In Ticino sta per essere ultimata una supercar che farà storia
Erica Lanzi
26.04.2021 12:14

Immaginatevi una hyper-supercar tutta in fibra di carbonio. Leggerissima, diciamo appena 900 kg. Immaginatevela elegante e confortevole, tecnica e grintosa, pronta a scatenare una potenza di oltre 600 cavalli. E soprattutto, immaginatela «Made in Switzerland». Ebbene, non stiamo farneticando: mentre state leggendo, nel cuore della Svizzera italiana si sta davvero realizzando questo sogno puro fatto di materiali d’avanguardia, tecnologia avveniristica e tantissima passione. Si chiama PS-01 e tra poche settimane sarà pronta per il battesimo su strada. Suono il campanello dell’ufficio di Stefano Picasso, fondatore della Picasso Automotive, con una certa trepidazione: siamo in centro a Lugano, possibile che ci sia qualcuno di tanto matto, o meglio di tanto visionario, da fondare una casa automobilistica, in piena crisi pandemica, a pochi passi dai giganti tedeschi e italiani? Ebbene sì, e con un sorriso entusiasta il giovane imprenditore comincia subito a raccontare l’avventura di questa azienda, che fin dai primi metri ha iniziato a viaggiare sfiorando i 300 km/h.

foto di marcello mannoni e sajinpark
foto di marcello mannoni e sajinpark

È infatti nata solo un anno fa ed è già riuscita a progettare, costruire e assemblare quello che è destinato ad essere il primo modello di una lunga serie. «Anche nella realizzazione vogliamo imporci come un laboratorio all’avanguardia, con la massima velocizzazione dei processi produttivi grazie al rapid prototype», spiega Stefano Picasso. Ha solo 35 anni ed è lui la mente progettuale, coadiuvato da un team altrettanto giovane, «il che abbassa notevolmente l’età media dei costruttori di auto», sottolinea con orgoglio. L’altro fondatore, nonché finanziatore della start-up, è Robert Wild, imprenditore a livello mondiale e collezionista d’auto.

Ma veniamo agli atout di questo gioiello che ha anima svizzera, cuore italiano e tecnologia d’eccellenza internazionale. Lotus? Dallara? Pagani? Non necessariamente. Le sue caratteristiche uniche sono una leggerezza fuori dal comune, ottenuta grazie al particolare utilizzo di materiali compositi e tecniche che si ispirano al mondo nautico. Il telaio è realizzato interamente in fibra di carbonio, compreso il rear frame. Tra gli unicum ci sono le due monoscocche laterali, composte dal più lungo pannello in fibra mai costruito per auto (3,24 metri). Un’altra caratteristica è il rivoluzionario sistema di assemblaggio totalmente privo di staffe metalliche. Il motore è un potente V6 biturbo, che, coadiuvato dall’estrema leggerezza del corpo auto, riesce a essere anche rispettoso dell’ambiente.

Sui dettagli più tecnici delle prestazioni c’è riserbo, visto che la fase di test non è ancora terminata; tuttavia è ufficiale il downforce aerodinamico generato ai 300 km/h, pari a 960 kg. Da come è pensata e costruita, la PS-01 sembra promettere «una guida sensazionale, reattiva, e al contempo tecnica, apprezzabile sia dai professionisti sia da un pubblico più ampio». Tanto che nel futuro di questa creazione si sta già profilando una tappa sportiva nel campionato GT. Stefano Picasso e il suo socio sono molto legati alla terra elvetica, che, dettaglio di non poco conto, vanta una lunga tradizione di piloti nonché una fiorente industria del settore: infatti, hanno eletto San Vittore come sede per l’assemblaggio, in uno stabilimento nuovo di zecca da 1.500 mq, «per essere vicini al cuore del Ticino e avere più privacy», spiega Picasso.

L’altro stabilimento per la produzione si trova invece a Pombia (Novara). Ma il carattere internazionale della società è garantito soprattutto dalla lista di collaborazioni ufficiali. Autotecnica Motori per la realizzazione e sviluppo del nuovo power unit, 3D Beta per il layout officina, Alfa Romeo per la componentistica, Nuteco per i materiali compositi. Il cambio è firmato Sadev ed è dotato di un’esclusiva unità ad innesti frontali, coadiuvato da una frizione per rendere confortevole la guida di tutti i giorni. C’è poi Helly Hansen per l’abbigliamento tecnico. I freni sono Brembo monoblocco, i sedili interni sono sviluppati assieme a Sabelt e utilizzano un materiale particolare (i dettagli saranno rivelati in seguito). Non ultimo, lo scarico è sviluppato con SC-Project, punto di riferimento indiscusso soprattutto nel mondo delle due ruote. «Cerchiamo di collaborare con aziende di eccellenza vicine al nostro prodotto per studiare qualcosa di innovativo assieme» spiega Picasso, mostrandoci alcuni dettagli della PS-01.

Ma quando si potrà finalmente accarezzare con mano questa meraviglia? La presentazione ufficiale è prevista a inizio giugno ma attenzione, aggiunge Picasso, «accanto alla PS-01, di cui verranno prodotte qualche decina di pezzi, c’è in cantiere una serie lunghissima di progetti». Che non riguardano solo le quattro ruote in senso stretto. «Abbiamo una visione chiara delle caratteristiche tecniche che dovranno essere implementate nei modelli successivi, lavorando ad esempio sui pesi, sul concetto di handling e sulle tecniche di costruzione. Stiamo anche studiando un club esclusivo per i nostri clienti per coinvolgerli nella nostra famiglia, e perché no, nella progettazione e costruzione delle auto». E poi, aggiunge, l’obiettivo è pure che questa casa automobilistica diventi un’officina per collaborazioni con realtà industriali e universitarie - a partire da quelle svizzere - per esplorare le innovazioni tecniche e tecnologiche anche nei rami aerospace, avio, medicale e componentistica di alta precisione. Insomma, le idee sono tante e l’acceleratore premuto a fondo e noi non vediamo l’ora di vedere i primi pezzi uscire dallo stabilimento di San Vittore.