Sopraffino sakè

Nato oltre 2.500 anni fa, da un paio di decenni sta guadagnando popolarità fuori dai suoi confini, grazie a chef di tutte le latitudini che guardano al Giappone in cerca di ispirazione: parliamo del sakè, uno degli alcolici più sopraffini che esistano, impalpabile, financo celestiale. Tra le migliori marche, Suigei, perfetta per un’ampia gamma di piatti non solo nipponici. Fondata nel 1872, l’azienda prende il nome da un signore feudale del periodo Edo, «Gei-Kai-Sui-Koh», ovvero «la balena ubriaca». Chiaramente un buongustaio. Si scelse il nome Suigei per indurre i clienti a bere sakè come una balena beve acqua. Il design di «Daito», la fascia premium, vanta il contributo di celebri artisti: secondo il CEO Hirokuni Okura, non tutti sanno riconoscere sulle prime la bontà del sakè ed è necessario sedurli per altre vie. Nel 2020 l’architetto Makoto Tanijiri ha concepito una bottiglia chic, con il carattere kanji «Daito» su un colore distensivo: «Volevo che facesse desiderare di tenerla una volta esaurito il contenuto». Prodotto con ingredienti eccellenti, il Suigei Daito: l’acqua di Kagamigawa e lo Yamada Nishiki, un riso speciale di Tojo, esclusiva di un numero ristretto di cantine di sakè.