Ticino

I tormenti all'ombra del lupo

Sulle pecore uccise la guerra dei risarcimenti che per un’allevatrice non sono abbastanza
La Confederazione ha stanziato per l’estate 2022 un totale di ulteriori 5,7 milioni di franchi per misure immediate a favore della protezione delle greggi. (CdT/Gabriele Putzu)
Giorgia Cimma Sommaruga
13.11.2022 07:00

Erano i primi giorni di luglio quando in Val Bavona, sull’Alpe Antabia, parte del gregge di Giulia Giuliemma scompare. Il pastore incaricato di controllare l’alpeggio durante il periodo estivo lancia l’allarme solo dopo qualche giorno. Forse perché non si spiega come 50-60 ovini siano scomparsi dalla sera alla mattina. Giorni di ricerche, l’allevatrice lascia Sobrio, dove vive e alleva bestiame, e si reca sull’alpeggio con i suoi fratelli per cercare le pecore. Germano Mattei, co-presidente dell’associazione svizzera per la protezione del territorio dai grandi predatori, organizza addirittura una giornata di ricerche a bordo dell’elicottero della Rega, la guardia aerea svizzera. Il terreno è scosceso, ci sono molti pendii e dirupi, e «forse le pecore sono precipitate in un burrone scappando dal lupo». Eppure niente. Le carcasse ritrovate - dopo qualche giorno - sono solo 15, tante le pecore ferite, ma gran parte del gregge è scomparso. «Delle 209 pecore con cui sono salita sull’alpe a giugno - sostiene Giuliemma -, dopo solo un mese, sono scesa a valle con 150 pecore, 15 quelle morte, e le altre?».

La decisione

E ora, a distanza di tre mesi, arriva la decisione dell’Ufficio della caccia e della pesca in merito «al risarcimento per le perdite subite a causa della presenza dei grandi predatori», cita il comunicato. La decisione firmata dal capo ufficio Tiziano Putelli, prevede «il risarcimento di 8 pecore adulte per un valore di 2.800 franchi, e di un agnello per il valore di 250.-», ma la pastora non lo accetta: «Sono estenuata da tutte queste ingiustizie. Già vengo discriminata perché sono una donna che fa un lavoro «da uomini», a causa di tutto questo stress ho avuto un ictus. Ma il pensiero è sempre quello. Chi mi risarcisce le pecore scomparse? Mi sono rivolta anche alla mia assicurazione e mi hanno comunicato che posso sporgere denuncia per furto, così riceverò un rimborso, ma trovo inaccettabile che l’ufficio che dovrebbe tutelare noi pastori non lo faccia».

Dalla parte dei pastori

A ottobre 2022, informa un report cantonale, si contano «275 capi morti in base a possibili casi di predazione». A questi si sommano i casi dei greggi non proteggibili, «106 capi morti a causa del lupo». Per quanto riguarda il caso specifico di Giulia Giuliemma, il capo ufficio Tiziano Putelli raggiunto da La Domenica, non può esprimersi, «perchè la pratica non è ancora cresciuta in giudicato», spiega, però tiene a precisare: «Siamo sempre dalla parte degli allevatori, certo è che bisogna valutare caso per caso con una certa linea di coerenza: l’allevatore ha diritto a un indennizzo quando si è potuto provare che i danni al bestiame da reddito sono stati causati da un grande predatore. Nel caso di capi dispersi, per i quali è provato che la scomparsa sia avvenuta durante un attacco da parte del lupo, esiste un margine di manovra: è possibile valutare se risarcire questi animali. Normalmente se sono pochi risarciamo anche quelli almeno al 50%, così come avviene quando ci vengono segnalate delle carcasse non riconoscibili. Chiaramente l’attendibilità delle informazioni a disposizione e quello che può essere provato condizionano la decisione, per la quale non esiste però una soluzione scolastica».

Visto l’aumento di richieste dell’ultima estate, il Consiglio diStato ha creato un gruppo di lavoro interno. In esso vi sono l’Ufficio caccia e pesca unitamente al Veterinario cantonale e all’Ufficio di consulenza agricola. «In questo modo - spiega Putelli - possiamo confrontarci direttamente e dare seguito a tutte le richieste che riceviamo». Per quanto riguarda i risarcimenti, spiega Putelli: «La Confederazione e i Cantoni si dividono i costi causati dalle predazioni di animali da reddito da parte del lupo secondo la chiave di ripartizione percentuale 80/20».

Indennizzi per il foraggio

La Confederazione ha stanziato per l’estate 2022 un totale di ulteriori 5,7 milioni di franchi per misure immediate a favore della protezione delle greggi. Con questi fondi può ad esempio essere finanziato personale ausiliario oppure sostenuto l’acquisto di un alloggio mobile per i pastori attivi su alpeggi discosti. «Posso comunicare che - afferma Putelli -, al momento tutte le decisioni dell’Ufficio federale dell’ambiente hanno accettato le richieste di sostegno per gli ambiti citati. Restano pendenti le richieste in merito all’indennizzo del foraggio utilizzato per sfamare il bestiame degli alpeggi scaricati in anticipo. Abbiamo nuovamente prodotto della documentazione richiesta dall’UFAM e prevediamo di ricevere le loro decisioni a breve».