La domenica del Corriere

Conti verso la bocciatura

Il Gran Consiglio, fra domani e martedì, è chiamato a esprimersi sul Consuntivo 2022 – Il voto, però, sembra spaccare il Parlamento - Solamente PLR e Centro sono favorevoli – Acceso dibattito sugli sgravi
Gli ospiti della puntata. La Domenica del Corriere tornerà a settembre, dopo la pausa estiva.
Red. Online
18.06.2023 20:00

La politica ticinese si appresta a staccare la spina per le vacanze. La calma prima della tempesta, verrebbe da dire, visto che l’autunno si preannuncia teso. C’è da tagliare, in modo da rispettare la tabella di marcia in vista del pareggio di bilancio previsto nel 2025 dal decreto Morisoli. È questo il tema affrontato da Gianni Righinetti a La Domenica del Corriere, in onda questa sera su TeleTicino. Gli ospiti della puntata erano i capigruppo Alessandra Gianella (PLR), Maurizio Agustoni (Centro), Ivo Durisch (PS), Sergio Morisoli (UDC), la vice-capogruppo della Lega Sabrina Aldi e la co-coordinatrice dei Verdi Samantha Bourgoin.

Si parte dalle nuvole scure del preconsuntivo 2023, che parla di un deficit di oltre 224 milioni di franchi. Una pietra d’inciampo nel processo di risanamento delle finanze cantonali. Che cosa fare, dunque? «Non voteremo il consuntivo», premette Morisoli. «La ragione è semplice: da un lato non abbiamo votato il preventivo, dall’altro durante l’anno non sono stati apportati nemmeno dei minimi provvedimenti». Opposizione pura, dunque, per l’UDC. «Ciò che preoccupa non è il consuntivo, quanto quello che sta succedendo nel 2023», spiega da parte sua Aldi. «Dal nostro punto di vista c’è margine per migliorare le finanze, finché non capiremo come si intende procedere per risanare i conti, è chiaro che non possiamo che rimanere all’opposizione». «Noi non voteremo il consuntivo», taglia invece corto Bourgoin. «Non ci sorprende questa situazione, le cifre del preconsuntivo si potevano immaginare. Ed è preoccupante». Ma c’è qualcuno disposto ad approvare il consuntivo? «Da parte nostra ci sarà un sostegno», commenta Gianella. «Si andrà incontro ad anni difficili, su quanto è stato fatto se ne discuterà in Gran Consiglio. Sarà nostro compito, insieme al Governo, intervenire sulla situazione finanziaria. I conti in equilibrio sono molto importanti, perché solo così si riesce a rispondere ai bisogni dei cittadini e ad avere progettualità». Cosa dice il PS sui conti dello scorso anno? «Mi stupisce di ciò che dice Gianella», attacca Durisch. «Prima hanno disossato le entrate dello Stato con gli sgravi non sostenibili, ora dicono che ci vogliono finanze in equilibrio. I conti che andremo a votare questa settimana sono dipesi dalla BNS. E questo, comunque, non va bene. Con il decreto Morisoli le maggioranze si sono messe in un angolo, e adesso bisognerà tagliare l’assistenza. Sarà un bel casino. Ma bocceremo il consuntivo». Tira aria di bocciatura politica. «Il consuntivo rispecchia il preventivo, quindi lo approveremo», dice Agustoni. «Non bisogna farsi prendere dal panico. Il popolo votando il decreto ci ha detto che non vanno tagliate le prestazioni alle persone più fragili».

Funzionano o no?

Capitolo fiscalità e moltiplicatore cantonale, attualmente al 97%. È in previsione di alzarlo al 100% per far spazio a un pacchetto di sgravi fiscali, una tendenza avallata dal Parlamento. «Nel 2019 era stato deciso di abbassarlo», spiega Agustoni. «La gente paga quindi il 3% in meno di imposte. Nel 2024 dovremo decidere se modificarlo. Ma non si possono fare sgravi fiscali a una parte della popolazione aumentando le imposte a tutti i contribuenti». «Io sto dalla parte della trasparenza», rileva Bourgoin. «I redditi alti sono triplicati negli ultimi vent’anni. E il ceto medio basso sta sparendo. Non si deve aumentare le imposte a tutti per sgravare i ricchi». «Il moltiplicatore torna al 100% per compensare la revisione della legge tributaria, che prevede molti aspetti. La tassa di successione, le spese professionali, il prelievo del capitale». Non solo sgravi ai ricchi, quindi. «È inaccettabile che una parte del Parlamento proponga di alzare a tutti le imposte del 3%, in barba al decreto Morisoli votato dal popolo», rileva da parte sua Agustoni. «La questione ha origini lontane», sottolinea Morisoli. «Noi non volevamo il moltiplicatore cantonale di imposta. È un macinio di inciampo, perché blocca tutta la politica fiscale settoriale. Il moltiplicatore non fa distinzione, o si alza o si abbassa. Per tutti». Gli sgravi fiscali, per Morisoli, hanno invece dimostrato di funzionare. «Sono favorevole ad aumentare l’attrattività fiscale del nostro cantone», spiega invece Aldi. «Personalmente sono però allergica a un aumento del moltiplicatore».

Quella di ieri è stata l’ultima puntata della stagione. La Domenica del Corriere tornerà a inizio settembre, dopo la pausa estiva.