Dalla Lugano di domani ai tempi biblici del moltiplicatore

Il fronte più caldo delle elezioni comunali del 5 aprile è sicuramente Lugano con dossier sul tavolo che continuano a scaldare gli animi di tutti i partiti. Nessuna eccezione per il duello andato in scena ieri sera a La domenica del Corriere che ha visto protagonisti la municipale socialista Cristina Zanini-Barzaghi e il capogruppo PPD Michel Tricarico messi faccia a faccia da Gianni Righinetti.
Il confronto è iniziato sui grandi progetti della Lugano di domani, un tema, forse l’unico della puntata, che ha trovato i due protagonisti di comune accordo. Per Zanini-Barzaghi i primi passi fondamentali da fare sono i progetti di «Campo Marzio e del polo sportivo, da avviare con un partenariato pubblico-privato». Della stessa visione anche Tricarico, che evidenzia come sul piatto della Città ci siano «da tanto tempo» questi due grandi progetti e «bisogna accelerare i tempi». In un momento in cui si parla tanto di PVP, è stato toccato anche il tema del tram-treno e delle infrastrutture del trasporto pubblico, punto dolente per i luganesi che secondo la municipale sono «necessari per lo sviluppo degli altri progetti prioritari». Dopo un inizio calmo di puntata, le divergenze di pensiero sono inevitabilmente emerse quando Gianni Righinetti ha messo sul tavolo il tema dell’aeroporto presentato come una partita a scacchi. Per Zanini-Barzaghi, «è da parecchi anni che la situazione attuale non è più accettabile. Sono stati fatti dei passi avanti che non sono andati nella giusta direzione, quindi bisogna partire da capo e rimettersi subito al lavoro con i privati per poter costruire un futuro legato all’aviazione generale». Dal canto suo, Tricarico considera l’aeroporto «in scatto matto» e la sua chiusura, voluta dal referendum, sarebbe una scelta «irreversibile e una rinuncia a una ulteriore possibilità di mobilità».
Il dibattito si è poi spostato su un altro fronte caldo, il ventaglio di piani regolatori, ben 19, frutto delle aggregazioni, che dopo tempi biblici a breve dovrebbe passare a uno solo. Proprio sulle tempistiche tardive, Gianni Righinetti rilancia la domanda su a chi attribuire la colpa: al Municipio o al municipale? Per Zanini-Barzaghi, «il grande ritardo deriva dal fatto che dopo un risanamento finanziario piuttosto impegnativo anche il Consiglio comunale ha fatto la sua parte mettendoci quasi un anno a stanziare il credito per poter partire con il concorso». Frecciatine e agitazione nella parte conclusiva della puntata, quando il vicedirettore del Corriere del Ticino ha ricordato la critica del leghista Michele Foletti lanciata al PPD di fare «populismo di bassa lega». Una dichiarazione che, in parte, condivide Zanini-Barzaghi: «Insieme al PPD ci eravamo opposti alla diminuzione del moltiplicatore. Ora, dopo qualche anno, il PPD fa esattamente il contrario, non c’è molta coerenza. Il moltiplicatore dovrebbe rimanere piuttosto costante e non continuare ad aumentare e diminuire a dipendenza della situazione. Bisogna avere finanze sane e stabili». La dichiarazione non ha lasciato indifferente Tricarico che non ha intenzione di «prendere lezioni», ribattendo che «nel 2013, responsabilmente, il PPD aveva colto le difficoltà della Città ed era necessario votare l’aumento del moltiplicatore dal 70 al 73%. Adesso, però, abbiamo delle finanze sane. Ma bisogna anche dire che l’entrata in vigore della tassa sui rifiuti e le proposte che sono state fatte erano in funzione dell’abbassamento del moltiplicatore».
Top e flop
I due protagonisti hanno poi dato i propri «top» e «flop» per Lugano. A partire dalla municipale che ha voluto sottolineare «gli sviluppi in ambito universitario» perché «la formazione è il futuro della Città». Pollice verso invece per la gestione degli spazi pubblici e dei trasporti pubblici, considerati da Zanini-Barzaghi «totalmente deficitari per la periferia». Dal canto suo, Tricarico considera Lugano una città «bella, vivibile e animata negli ultimi anni con tante belle manifestazioni», ma la «perdita di 500 abitanti» e la mobilità sono inevitabilmente note negative per il candidato popolare democratico.