La domenica del Corriere

«Ragione, amore e coraggio»

Le lettere di quattro parlamentari: idee e critiche – Bühler: «Stop al Mulino Bianco» – Mirante: «Il lavoro al centro» – Sergi: «Un reddito minimo garantito» – Noi: «Basta cedere alle sirene dell’austerità»
Gianni Righinetti e i suoi ospiti: Giuseppe Sergi, Alain Bühler, Amalia Mirante e Marco Noi. ©Chiara Zocchetti
Red. Ticino&Svizzera
14.01.2024 20:00

«Caro Governo, ti scrivo…». Quattro parlamentari (più o meno) fuori dai giochi del Consiglio di Stato e altrettante lettere contenenti desideri, idee e rimostranze d’ordine politico. Tutto questo è stata la prima puntata del 2024 de «La domenica del Corriere» con ospiti Amalia Mirante (Avanti con Ticino&Lavoro), Giuseppe Sergi (MPS), Alain Bühler (UDC) e Marco Noi (Verdi). Nessuno sapeva quello che avevano scritto i colleghi, ma alla fine, ha sintetizzato Gianni Righinetti nel corso della puntata, il fil rouge lo si può riassumere con tre termini ricorrenti: «Ragione, amore e coraggio». Particolarmente sferzante, in questo senso, la sintesi di Mirante: «Nello scrivere al Governo mi viene in mente Dorothy del Mago di Oz, con i suoi compagni di avventura, lo Spaventapasseri, il Taglialegna e il Leone codardo alla ricerca di cervello, cuore e coraggio. Ragione, amore e coraggio sono le tre doti che dovrebbero guidarti. E tre sono gli ambiti su cui attivarti: lavoro, sicurezza e buon uso dei soldi dei cittadini». «Forza – ha chiesto Righinetti – diamo nome e cognome ad ogni personaggio», ma Mirante ha glissato. Dal Canto suo Bühler ha annotato: «Che sia questo l’anno in cui finalmente uscirete dalle dinamiche del dipartimentalismo e dalla logica del Governo Mulino Bianco? Coraggio, intraprendenza e spirito critico sono chiamati ad avere un ruolo prioritario per affrontare le sfide future per il nostro Cantone. Anche se ciò vuol dire pestare qualche piede qualche volta». E veniamo a Sergi che ha voluto mandare la sua missiva in copia per conoscenza «ai partiti di Governo che hanno eletto, sulle loro liste, gli attuali membri. E che, al di là dei giochetti parlamentari, portano la stessa responsabilità dei loro rappresentanti nell’Esecutivo. Senza ricordare questo aspetto, tutta la discussione diventa assurda, una specie di giochetto per furbetti». Il primo giro si è concluso con Noi: «Cedi alle sirene dell’austerità, portando verso una spirale di recessione. Poi lasci credere che stai sperperando denaro pubblico e che il tuo personale sia inefficace o addirittura scansafatiche. Come fai a stare in silenzio davanti a queste accuse?».

Il dibattito si è poi focalizzato su alcune proposte o osservazioni. A partire da quella che appare un po’ come una provocazione di Sergi: «Riflettere all’introduzione di un reddito minimo garantito, di fronte all’emergenza di nuove e vecchie povertà». Insomma, una sorta di riedizione del reddito di cittadinanza promosso in Italia dal Movimento 5 Stelle e ora tramontato: «È chiaro che in Ticino c’è un problema. Poi chi dice che il debito pubblico è eccessivo?» ha aggiunto Sergi. «Amo l’idea di un reddito di cittadinanza. Ma credo che da qui ai prossimi 50-70 anni, fino a quando non cambierà il nostro sistema produttivo non sarà possibile un reddito simile dato a tutti solo perché esistono. Manca la base economica». Per Bühler è «no secco, non c’è alcuna sostenibilità finanziaria. E a chi sottovaluta il debito dico che non va considerato su di noi, ma proiettato sulle generazioni che seguiranno».

E, tornando al termine «coraggio», interpellando Noi, Righinetti ha chiesto se c’è stato «coraggio con la manovra da 134 milioni, o è più corretto parlare di incoscienza?». «Condivido la seconda visione - ha risposto il deputato ecologista - il TIR che gli stava piombando addosso mi pare fosse visibile, non vedo pertanto particolare perspicacia e coraggio, ma di chi chiude gli occhi e specula con il pallottoliere in mano».

Molte le considerazioni sul dumping salariale e sulla partenza di 800 giovani che ogni anno lasciano il Ticino «per andare a stare meglio in Svizzera interna e in Romandia. Stare meglio! Migliori condizioni lavorative, migliori condizioni salariali e purtroppo anche una migliore formazione». Una stoccatina un po’ per tutti i Dipartimenti e consiglieri di Stato, compresa la neoeletta Marina Carobbio: «Ma certo, il fatto è che la politica di Bertoli viene portata avanti nella scuola e nella formazione».

In conclusione qualche battuta è stata riservata all’incontro di domani tra il Governo e la Commissione della Gestione alla ricerca della quadratura del cerchio per la Manovra da 134 milioni e il Preventivo 2024. Curioso è come ogni dei quattro ospiti chiude la sua lettera. Mirante manda «un caro saluto», Noi dice «con fiducia», Bühler «con massima stima» e Sergi con un «cordialmente».