Il gospel autentico

Con il mese di dicembre si presenta puntuale l’attesa rassegna «Gospel & Spirituals», giunta alla 32. edizione. Una longevità premiata dal costante successo che ha saputo suscitare con un genere diventato popolare alle nostre latitudini grazie anche al cinema con film quali The Blues Brothers, Sister Act e altri.
Quest’anno saranno sei i concerti che si terranno tra chiese e teatri della Svizzera italiana con gruppi originali appositamente selezionati da Bibo Verda, organizzatore della rassegna e grande appassionato, da sempre, di musica afroamericana. è lui che creò, infatti, «Piazza Blues» a Bellinzona nel lontano 1989, seguito l’anno dopo dalla creazione di «Gospel & Spirituals», sempre nella capitale. Con lui abbiamo fatto due chiacchiere per conoscere più da vicino questo interessante fenomeno cultural-musicale.
Non solo per Natale
«Il gospel è giunto in Europa negli anni ’60, inizialmente in Francia e veniva proposto sotto le feste di Natale», spiega Verda. «Fra i primi ad approdare nel Vecchio Contiente furono in particolare i due artisti caposcuola, Mahalia Jackson e il Golden Gate Quartet. Bisogna tuttavia dire che negli USA, Paese che ho visitato alcune volte, il gospel si canta e si suona tutto l’anno, è una musica molto “viva”. Ci sono programmi tv, canali radio ecc. interamente dedicati al genere. È solo in Europa che c’è la “fissa” per il gospel nel periodo natalizio e quindi mi sono un po’ adattato a questa tendenza», precisa Verda. «Quando iniziai con la rassegna nell’89 Mahalia Jackson non c’era più, purtroppo (è scomparsa nel 1972 – ndr), ma sono fiero di aver potuto portare almeno il Golden Gate Quartet, che si è esibito al Sociale di Bellinzona, con tanto di ripresa tv della RSI, nel dicembre ’97,nell’anno della riapertura del teatro dopo il restauro. Da lì in poi ho continuato a proporre il gospel in quel periodo dell’anno. Bisogna anche dire che fino ad allora non c’erano molti spettacoli sotto Natale, a parte naturalmente le rappresentazioni e concerti tradizionali».
Una spiritualità che piace
Già, il gospel esprime una religiosità appannaggio delle comunità afroamericane che tuttavia trova sempre più appassionati nell’Europa «bianca». Come mai? Ancora Verda: «Parlerei piuttosto di “spiritualità”. Negli USA, infatti, c’è un modo diverso di esprimersi nel contesto religioso. Nei primi tempi del gospel in Europa le comunità cattoliche in Svizzera non lo accettavano e quindi i gruppi si esibivano unicamente nelle chiese protestanti, caratterizzate appunto da una simile cultura della predica e del canto. Agli inizi della nostra rassegna avevo trovato spazio unicamente nella chiesa del Sacro Cuore a Bellinzona, progettata da Rino Tami nel 1934, dove all’epoca c’era Padre Callisto, una persona molto aperta. Avevo portato lì i Blind Boys of Alabama, gruppo che aveva già vinto alcuni Grammy, con tanto di band completa di batteria, organo hammond ecc., e i Soul Stirrers, il gruppo originale di Sam Cooke, per la prima volta in Europa. Tra l’altro, al Sacro Cuore c’è un’ottima acustica, mentre nelle altre chiese c’è molto riverbero e quindi vi ci porto solo i gruppi vocali, al limite con l’accompagnamento di un pianoforte o dell’organo».
Gospel non d’occasione
Per chiudere, ci dica quali sono gli appuntamenti «imperdibili» di questa edizione di «Gospel & Spirituals». «Tutte le formazioni sono top. Anzi, vorrei sottolineare che seleziono gruppi che fanno unicamente gospel e non artisti che lo fanno solo sotto le feste, per via della forte richiesta», precisa Verda. «Nei sei appuntamenti di dicembre ci saranno due tipi di spettacoli: quelli nei teatri di Bellinzona e Locarno, molto intensi e “suonati”, con band al completo e quelli nelle chiese che sono piuttosto vocali, anche per portare rispetto ai luoghi di culto».
I gruppi
La rassegna debutta giovedì 8 dicembre a Losone, nella Chiesa San Lorenzo, con il Gospel Voices Family, raffinato quintetto misto di cantanti afroamericani interprete di un repertorio nell’accezione più genuina dei canti spirituals tradizionali. Attraverso l’amalgama di stili più attuali, il gruppo si esprime attraverso un linguaggio universale come è il Gospel contemporaneo. I membri dell’apprezzata Family sono attualmente residenti in Europa e tornano per la seconda volta nella Svizzera italiana.
Domenica 11, nella chiesa S. Giovanni di Bellinzona sarà la volta di Sweet Soul & Gospel, ensemble tutto al femminile, composto da soliste di vari progetti corali per l’occasione sostenute dalle sensibili note di pianoforte:un gruppo che è presente per la prima volta alla rassegna.
Nel weekend successivo, sabato 17 e domenica 18, ci si sposta a teatro dove si potrà assistere alle performance di, rispettivamente, Nate Martin & S.i.g.n. al Teatro Sociale Bellinzona e di Brent Jones & Unit Choir al Teatro di Locarno. Il primo gruppo, fondato nel 2016 a Chicago, culla della musica gospel, arriva per la prima volta in Europa dopo aver raggiunto una vasta popolarità negli Stati Uniti partendo dai concerti nelle chiese battiste della «Windy City». L’ensemble ha vinto un Eddy Award per «Album of the Year» nel 2020 e il Gospel Music Choice Award per il «Group of the Year» nel 2021. Il secondo è una formazione diretta da Brent Jones, cantante, pianista e direttore di coro originario di Los Angeles. Il suo Unit Choir, che a Locarno proporrà un concerto vocale e strumentale di rara spettacolarità, che rappresenta la migliore espressione del Gospel contemporaneo e che prende lo spunto dalla tradizione della musica afroamericana per poi inoltrarsi verso sonorità attuali come il R&B e l’hip-hop.
Le ultime due date della rassegna sono dopo il Natale: giovedì 29 nella chiesa parrocchiale di Airolo si esibirà ancora la Gospel Voices Family, mentre venerdì 30 a San Bernardino il gruppo Gospel & Soul Spirit chiuderà la rassegna.
Tutte le info sono su www.freegreen.ch.