Rassegne

Il parlar donna

Ospiti della XXXI edizione del FIT Festival alcune delle artiste più in voga della scena contemporanea
© Hervé Goluza
Mattia Darni
23.09.2022 06:00

Saranno tredici delle più interessanti artiste della scena teatrale e performativa svizzera ed internazionale le protagoniste della XXXI edizione del festival internazionale del teatro e della scena contemporanea FIT, in cartellone a Lugano tra il LAC (Palco Teatro, Teatrostudio e Sala 3) e il Teatro e lo Studio Foce da mercoledì 28 settembre a martedì 11 ottobre.

Arrivano le cattive ragazze
Quella di quest’anno sarà un’edizione completamente al femminile. Guardando il programma del festival, in effetti, balza subito agli occhi come le interpreti appartengano tutte al gentil sesso. «Nei miei ultimi cinque anni di curatela abbiamo fatto delle scelte tematiche andando ad indagare temi fondamentali riguardanti il contemporaneo», esordisce la direttrice artistica Paola Tripoli. «Con l’edizione corrente, invece, abbiamo voluto cambiare prospettiva abbandonando l’approccio tematico a favore di una riflessione sull’esistenza o meno di una questione femminile nell’arte. A provare a dare una risposta all’interrogativo saranno le protagoniste sul palco, il pubblico e le personalità che interverranno con un contributo all’interno del nostro progetto editoriale intitolato Sguardi sul contemporaneo».

Se, da una parte, la questione femminile è finita in secondo piano a causa, prima, della pandemia e, poi, della guerra in Ucraina, dall’altra essa è sempre soggetta al rischio di venir fagocitata dal marketing il quale la trasforma in un argomento glamour con cui fare del sensazionalismo. Per scongiurare un simile pericolo e garantire la qualità della propria offerta, il FIT Festival ha adoperato delle scelte mirate. «Innanzitutto abbiamo deciso di concentrarci sulla questione femminile per i prossimi tre anni sottraendola così alle tendenze del momento che, come appaiono repentinamente, altrettanto repentinamente vengono dimenticate», chiarisce la nostra interlocutrice. «La temporalità è infatti un elemento importante. È indispensabile che tali argomenti vengano affrontati con forza e insistenza nonostante le difficoltà. Guardando al nostro festival, confesso che non è stato evidente riuscire a rintracciare, al di là dei grossi nomi del panorama europeo, delle scritture femminili che abbiano un senso, siano qualitativamente significative e sposino le nostre scelte artistiche».

Il fatto che non sia semplice individuare degli spettacoli teatrali femminili di valore non è comunque indice che il gentil sesso non sia portato per questa forma d’arte. «Il problema è che all’interno dei cartelloni ci sono sempre gli stessi nomi e ciò implica un lavoro di scouting per trovare quelle artiste che, altrimenti, sarebbero invisibili», spiega Paola Tripoli.

In scena, insomma, andranno tredici «cattive ragazze». «Ho preso in prestito l’espressione da una frase dell’attrice Mae West la quale disse: “Le brave ragazze vanno in Paradiso. Le cattive ragazze vanno dappertutto”», racconta la nostra interlocutrice. «Mae West fu una sorta di femminista ante litteram dato che volle sempre scegliere personalmente i propri partner cinematografici».

Cosa? No, come!
Compito delle protagoniste del FIT non sarà tanto dire il «cosa» quanto, piuttosto, il «come». «Come spiegato precedentemente, al centro delle passate edizioni c’era un tema, un “cosa”. Quello che ci interessa adesso è in che modo vengono raccontate le cose», chiarisce Paola Tripoli. «Ovvero: esiste una lingua donna? Il gentil sesso ha un modo idiosincratico di esprimersi? È a queste domande che vogliamo provare a rispondere».

A proposito di modalità narrative, la rassegna intende altresì marcare un riequilibrio in una contemporaneità in cui sono di moda discorsi sull’interspecismo, la fluidità e il maschile sovraesteso. «Innanzitutto vogliamo stabilire una proporzione numerica fra maschile e femminile», rivela la nostra interlocutrice. «Intendiamo poi conferire il giusto spazio alle differenti tematiche tipiche della società odierna. Oggi si dimenticano infatti troppo velocemente le cose di cui si parla e spesso accade che esse vengano abbandonate ancor prima che gli interrogativi che sollevano trovino una risposta».

Gli eventi collaterali
Accanto alla già ricca offerta di spettacoli, molti sono gli eventi collaterali al festival: a partire dagli incontri post-spettacolo con gli artisti in un ambiente informale.

Ci sarà poi il reattore per la drammaturgia contemporanea Luminanza. Ecco allora che, domenica 9 ottobre tra le 14.00 e le 18.30 allo Studio Foce verranno presentati, in forma di letture, cinque nuovi testi teatrali scritti da giovani autrici e autori svizzeroitaliani sotto i trentacinque anni che hanno partecipato ad una formazione di dodici mesi in drammaturgia.

Come da tradizione, poi, il FIT arricchisce il suo programma con la sezione Young&Kids. Quattro gli spettacoli (più uno tout public) in cartellone che presenteranno uno spaccato sul teatro per le nuove generazioni.

Anche quest’anno torna poi Keep FIT with Radio, progetto che vedrà presenti alla rassegna con un mini-studio radiofonico volante un gruppo di «giornalisti in erba» che trasmetterà tutti i giorni in diretta su DAB+ e sul web. I ragazzi visioneranno gli spettacoli, intervisteranno artisti e pubblico e condurranno tavole rotonde durante le quali discuteranno di temi e contenuti del festival.

La rassegna non ha comunque pensato solo ai giovani. Lanciando il progetto Restez Fit!, gli organizzatori intendono promuovere la partecipazione culturale degli anziani attraverso un tandem intergenerazionale. La «Giuria dei giovani» lavorerà così assieme a quella «dei Saggi»: insieme discuteranno e valuteranno gli spettacoli. Nel 2023, poi, tale progetto aggiungerà un ulteriore tassello: verrà allestito un progetto artistico che porterà al debutto di una produzione che si interrogherà sulla terza età.

Continua inoltre la collaborazione con Officina Orsi per il progetto di mediazione culturale TRE60ARTi che si svilupperà sotto forma di percorso di approfondimento alla visione con incontri pre e post spettacolo.

Il festival collaborerà altresì con Ticino is Burning nell’organizzazione, sabato 1. ottobre alle 22.00 nella Hall del LAC, di una serata danzante con DJ Hatari e gli artisti di TIB Elena Boillat, Camilla Parini, Francesca Sproccati e Simon Waldvogel.

FIT proporrà infine un workshop aperto al pubblico dal titolo Awaken the sleeping giants, progetto, promosso in collaborazione con Trickster-p, che coinvolge artisti ed esperti di Svizzera e India i quali intendono investigare le possibili relazioni inter-specie e l’ibridazione come possibile chiave di lettura del rapporto tra umano e non-umano.

Due prime assolute e tre svizzere: il cartellone principale del festival

Alexandra Bachzetsis - «Chasing a Ghost»
Mercoledì 28 settembre, ore 20.30, LAC - Palco Teatro

Anahì Traversi / Collettivo Treppenwitz - «Amor fugge restando (Loving Kills)»
Prima assoluta
Venerdì 30 settembre e sabato 1. ottobre, ore 19.00, LAC - Teatrostudio

Marina Otero - «Love Me»
In spagnolo sopratitolato in italiano e inglese
Venerdì 30 settembre, ore 20.30, LAC - Palco Teatro

Ruth Childs / Scarlett’s - «Blast!»
Sabato 1. ottobre, ore 20.30, Teatro Foce

Tatiana Julien / Interscribo - «Uprising»
Domenica 2 ottobre, ore 20.30, LAC - Palco Teatro

Tabea Martin - «Geh nicht in den Wald, im Wald ist der Wald»
Mercoledì 5 ottobre, ore 20.30, LAC - Palco Teatro

Johanna Heusser - «Dr Churz, Dr Schlungg und Dr Böös»
In tedesco sopratitolato in italiano
Venerdì 7 ottobre, ore 20.30, LAC - Teatrostudio

Manuela Infante - «Cómo convertirse en piedra»
Prima svizzera
In spagnolo con sopratitoli in italiano
Sabato 8 ottobre, ore 20.30, LAC - Palco Teatro

Wunderbaum - «Bears»
Prima svizzera
In olandese con sopratitoli in italiano e inglese
Domenica 9 ottobre, ore 20.30, LAC - Palco Teatro

Kristien De Proost - «In the Middle of Nowhere»
Prima svizzera
In olandese con sopratitoli in italiano e inglese
Lunedì 10 ottobre, ore 20.30, LAC - Palco Teatro

Catherine Bertoni De Laet - «Bogdaproste - Che Dio perdoni le tue morti»
Prima assoluta
Lunedì 10 ottobre, ore 19.00
Martedì 11 ottobre, ore 20.30
LAC - Teatrostudio

Programma dettagliato e biglietti qui.

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