La domenica

«Il segreto di radio Maria? La gente è affamata di Dio»

Padre Livio Fanzaga, 82 anni, parla del «miracolo» della piccola emittente parrocchiale di Arcellasco d’Erba, divenuta con gli anni un impero mondiale
© Shutterstock
Andrea Stern
Andrea Stern
13.02.2022 06:00

Padre Livio Fanzaga, 82 anni, parla unicamente con il suo microfono. «Figliolo, da tempo non rilascio più interviste» reagisce il direttore di Radio Maria alla richiesta di poter interloquire con lui. Poi, dopo un attimo di esitazione, ci ripensa. «Per la Svizzera potrei fare un’eccezione, basta che non mi faccia domande sui vaccini».

Niente vaccini, promesso. Padre Livio non ha ancora finito di digerire l’ennesimo polverone in cui è stato coinvolto, suo malgrado. Questa volta l’anziano sacerdote è stato addirittura accusato di essere a capo di un movimento mondiale «no vax» dopo che qualcuno ha riferito di una presunta apparizione della Madonna a Medjugorje per mettere in guardia dai pericoli dei vaccini. Tutto inventato di sana pianta. Ma Padre Livio, plurivaccinato, ha dovuto ancora una volta ribadire che no, la Madonna non ha mai parlato di pandemia e che Dio non ama essere tentato quando esiste una valida alternativa al miracolo.

Il segreto di Radio Maria è la volontà di portare il Vangelo a tutti. Per questo abbiamo creato una rete capillare non solo nei centri abitati ma anche sulla arterie di comunicazione

Lo zampino della Madonna
Niente vaccini, quindi. Parliamo piuttosto del miracolo della piccola emittente parrocchiale di Arcellasco d’Erba che, presa in mano da Padre Livio, diventa un impero mondiale le cui onde raggiungono anche gli angoli più remoti del pianeta. Tanto che qualcuno si spinge a ipotizzare che dietro all’incredibile diffusione di Radio Maria ci sia lo zampino sovrannaturale della Madonna.

«No, no - spiega Padre Livio -, il segreto di Radio Maria è la volontà di portare il Vangelo a tutti. Per questo abbiamo creato una rete capillare non solo nei centri abitati ma anche sulla arterie di comunicazione. In Italia abbiamo oltre 850 ripetitori, siamo pari alla RAI».

Il vantaggio dell’emittente cattolica è quello di essersi sviluppata quando in Italia non c’era ancora una legge che regolamentasse l’aspetto dei ripetitori. Radio Maria ha quindi potuto accaparrarsi le posizioni migliori senza particolari difficoltà. Inoltre, essendo una radio praticamente solo parlata, non diffonde in stereofonia bensì in monofonia, ciò che migliora la propagazione del segnale.

Il vuoto interiore
«È una radio di preghiera, di fede e di conversione - riprende Padre Livio -. La gente è affamata di Dio, senza il quale la vita non ha senso. In Europa abbiamo una trentina di radio Maria, che sono seguite anche nelle zone più secolarizzate. Non solo la gente ascolta, ma sostiene anche le spese, avendo Radio Maria rinunciato alla pubblicità. Chi si è allontanato dalla fede si rende conto che, sotto il profilo esistenziale, sta molto peggio di prima. Da questo vuoto interiore comincia il cammino di conversione».

Padre Livio invece non si è mai allontanato dalla fede. Nato in un’umile famiglia contadina della Bergamasca, già da piccolo sapeva che avrebbe dedicato la propria vita alla diffusione della parola di Dio. «Da giovane sognavo di fare il missionario - ricorda, avevo una particolare propensione per la Cina. Non avrei mai immaginato che si potesse essere missionari sulle onde dell’etere».

La chiamata di Medjugorje
Lo scoprì nella seconda fase della sua vita. Nella prima era stato ordinato sacerdote, si era laureato in filosofia, aveva lavorato come missionario e docente in Senegal, si era occupato di pastorale giovanile a Milano. «Poi quando nel 1982 ho sentito per la prima volta pronunciare il nome di Medjugorje, ho avvertito una chiamata interiore - racconta -. Medjugorje ha rappresentato uno spartiacque nella mia vita. Da allora, con il permesso dei miei superiori, ho messo la mia vita nella mani della Regina della pace».

Medjugorje è un villaggio in Bosnia-Erzegovina dove la Madonna sarebbe apparsa, e continuerebbe ad apparire, ad alcune veggenti. «Questo villaggio è la speranza del mondo, come confidò San Giovanni Paolo II alla veggente Mirjana» afferma Padre Livio.

Per me la vita, la giornata, ogni istante sono un miracolo di bellezza e di amore. Prego solo che sia così per tutti

Più ascolti dei deejay
Sull’onda di queste apparizioni il sacerdote lascia la propria parrocchia e si incammina nell’avventura radiofonica, che l’ha portato a diventare uno dei conduttori più popolari d’Italia. La sua «Lettura cristiana della cronaca e della storia» raggiunge quotidianamente 1,7 milioni di ascoltatori, in base ai dati forniti da Radio Maria. A titolo di paragone, trasmissioni come «Lo Zoo di 105» o «Deejay chiama Italia» attirano poco più, rispettivamente poco meno, di 1 milione di ascoltatori al giorno.

Questo in un’epoca in cui le chiese si svuotano e i cristiani sembrano vergognarsi di professare la propria fede e difendere i propri valori. «Molti cristiani non credono fino in fondo all’unicità e alla verità divina del Vangelo - osserva Padre Livio -. Non sono davvero convinti che Gesù è il Figlio di Dio, il Signore e l’unico Salvatore del mondo. Se lo fossero la gente li ascolterebbe, perché sta vagando senza meta e senza pace. Sono bastati dodici apostoli per convertire l’Impero romano».

A 82 anni, Padre Livio si impegna a fare la sua parte. È felice di farlo e non chiede grandi miracoli a Dio. «Per me la vita, la giornata, ogni istante sono un miracolo di bellezza e di amore. Prego solo che sia così per tutti».

In questo articolo: