Riflessioni

In sella ad una bici si scopre la storia e si fa la geografia

Da mezzo «povero» a status simbol del trasporto ecologico, le due ruote sono sempre più in voga per gli spostamenti quotidiani.
Grazie alla bicicletta si possono ottimizzare i percorsi casa-lavoro. ©CdT/Zocchetti
Nicola Pfund
21.04.2022 10:01

Didier Tronchet afferma: «Nessuna delle nostre piccole sofferenze quotidiane resiste a un buon colpo di pedale. Tristezza, attacchi di malinconia… inforchiamo la bicicletta e fin dalle prime pedalate abbiamo l’impressione che un velo si squarci». Ecco, il giornalista, umorista e disegnatore francese ha centrato molto bene con queste parole gli effetti benefici che derivano dall’andare in bicicletta, una pratica molto diffusa anche in Ticino grazie a una forte tradizione, oltre che alla presenza di un territorio che si presta magnificamente per questa attività. L’arrivo della bella stagione non fa che accrescere questa voglia di pedalare in molti appassionati che approfittano delle belle giornate per trascorrere dei momenti, spesso anche in famiglia, sul sellino della amata bicicletta, percorrendo uno dei tanti itinerari che la nostra variegata regione offre.

Terra di ciclismo
Da sempre il Ticino vanta uno stretto legame con la bicicletta, si pensi soltanto alle prove iridate che si sono succedute da noi, ben quattro: due volte nel Mendrisiotto (1971, 2009) e due nel Luganese (1953, 1996). Momenti indimenticabili che hanno forgiato una passione per le due ruote che ha contagiato molte persone. Ciascuno di questi appuntamenti iridati ha rappresentato qualcosa di unico e straordinario per tutto il Cantone con alcune istantanee che si sono impresse nella memoria collettiva. Ad esempio, la vittoria di Fausto Coppi, che stacca il belga Germain Derycke sulla mitica Crespera di Breganzona all’ultimo passaggio, scena ancora ben presente nella mente di chi, oggi ormai un po’ anzianotto, quel 30 agosto del 1953 c’era come spettatore.

Le tante declinazioni del pedalare
Negli ultimi anni il ciclismo competitivo ha perso lo smalto di un tempo, le gare organizzate sul territorio si sono ridotte di numero così come gli stessi corridori attivi: se un tempo il Ticino vantava tanti atleti anche di caratura mondiale, oggi restano purtroppo in pochi a difendere i colori dei sodalizi nostrani. Le biciclette però non sono diminuite, ma anzi il loro numero e quindi la stessa vendita anche a seguito della pandemia, è aumentata considerevolmente in questi ultimi tempi. È però forse cambiato l’approccio che dalla mera competizione si è allargato anche ad altri utilizzi. La bicicletta è divenuta per molti anzitutto uno straordinario mezzo di spostamento, in particolare cittadino (e l’avvento delle e-bike ha dato un ulteriore impulso) perché il ciclista non fa code e non ha problemi di parcheggio, il che di questi tempi e su certe arterie stradali non è poco.

Il giro del mondo in bici
In questi periodi è altresì fiorita in molti la passione per il viaggio in bicicletta, quello, per intenderci, con i borsoni e la cartina sul manubrio. Anche qui il nostro paese vanta dei precursori: uno di questi, tra i più curiosi, risponde al nome di Giacomo Facchinetti (1897-1932). In pochi conosceranno l’avventura intrapresa da questo Malcantonese, operaio di professione e ciclista per passione. Eppure fu probabilmente il primo ad affrontare un viaggio in bicicletta molto ambizioso. Infatti un bel giorno - siamo negli anni ’20 - decide di avviarsi da Curio per un giro del mondo in bicicletta.  Qualcuno ricorda il momento della partenza dalla piazza del paese con la valigia di cartone sul portapacchi. La sua intenzione era quella di concludere entro sei anni il giro, raccogliendo i soldi necessari con la vendita di cartoline. Appassionato lettore dei libri d’avventura di Jules Verne, Facchinetti attraverserà dapprima l’Europa per poi proseguire nel suo viaggio in Africa e da qui imbarcarsi per l’Argentina…

Una regione tutta da scoprire 
La bicicletta per ritrovare sé stessi, dunque, e per scoprire il mondo che può essere, però, anche quello vicino a noi. Spesso, infatti, siamo presi dalla smania di intraprendere viaggi in terre lontane dimenticando le tante ricchezze che abbiamo a un passo da casa nostra. Il Ticino, ad esempio, è un territorio molto variato, ma soprattutto ricchissimo di storie interessanti. Dal punto di vista paesaggistico si pensi che in circa cento chilometri si passa dai climi estremi dei sublimi ambienti alpini alle dolci e pittoresche rive dei laghi. Dal lato storico e geografico, poi, ogni luogo, ogni città, ogni valle ha qualcosa di unico e particolare da raccontare o qualche aneddoto curioso da rivelare. La bicicletta, quindi, non solo per ragioni ecologiche o per il nostro benessere, ma anche e sicuramente come mezzo ideale per immergersi davvero nel nostro paesaggio, per conoscerlo più da vicino e in modo più partecipe. 

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