Cartografia

La Svizzera dall'alto: come le mappe ci fanno vedere il mondo

Dalla carta Dufour di metà ‘800 ad oggi gli strumenti sono radicalmente cambiati, ma sono sempre le persone a fare la differenza.
A lato: Bellinzona in una mappa del 1883. Fonte: Amministrazione Cantonale
Martina Ravioli
07.03.2022 13:38

Volare è il sogno di molti e lo si fa sia ad occhi aperti che ad occhi chiusi. Librarsi tra il verde dei boschi e il blu dei cieli trasmette una sensazione di infinita libertà. Ma guardare il mondo dall’alto non è solo questione di emozioni, ma anche di ricerca. Foto e riprese aeree, quando non addirittura «spaziali», sono ormai indispensabili in moltissimi ambiti: sicurezza, cambiamenti climatici, rilevamenti topografici, controllo delle frontiere e via dicendo. Grazie alle fotografie aeree è inoltre possibile accorgersi, anche senza la pretesa di svolgere un’accurata ricerca con tutti i crismi del caso, di come si sia modificato il territorio ticinese e svizzero in pochi decenni. Fonte inesauribile è il visualizzatore LUBIS realizzato dall’Ufficio federale di topografia swisstopo e online dal 2014. In costante arricchimento - il catalogo di foto contiene più di 320.000 immagini - questo strumento permette a curiosi e appassionati di trascorrere ore di scoperta. Provare per credere: una fotografia tira l’altra.

Gli strumenti
Il portale map.swisstopo.admin.ch permette di accedere alle carte interattive, ai dati digitali e alle fotografie aeree sia attuali che storiche. Sono presenti modelli del territorio, modelli altimetrici, informazioni toponomastiche e fondiarie e la possibilità di fare un vero e proprio «viaggio nel tempo». L’archivio contiene 8.000 mappe dal 1844 ad oggi- tratte dalla carta Dufour, dalla carta Siegfried e dalla carta nazionale - mentre le vedute dall’alto sono disponibili, in modo sistematico, dal 1970 per l’intero territorio svizzero. Una vera scoperta è poi il set di immagini aeree del 1946, derivato dal materiale prodotto dai sorvoli americani del territorio elvetico. Decisamente più moderna, ma non meno curiosa, è la visualizzazione in 3D della nazione. Il grado di dettaglio è sorprendente e comprende tutti gli edifici, i ponti, le teleferiche e le zone boschive per un totale di oltre 70 milioni di oggetti tridimensionali. E lo sguardo prosegue anche sotto terra. Il Servizio geologico nazionale ha messo a disposizione carte e dati visibili su map.portalegeologico.ch. Si scopre così, ad esempio, che i centri di Lugano e Bellinzona poggiano su terreni di origine alluvionale ricchi di ghiaia e risalenti al quaternario, quelli di Mendrisio e Locarno su di un conoide di deiezione - cioè un accumulo di sedimenti - del medesimo periodo, mentre Airolo su di un’antica morena e Bosco Gurin sui detriti di una frana. In Ticino è attivo, inoltre, uno strumento utile e curioso. Si tratta del portale map.geo.ti.ch che permette, tra le innumerevoli funzioni, di visionare i Piani del Registro Fondiario SIFTI, il catasto degli eventi naturali, le zone di pericolo, il piano direttore, il piano di rivitalizzazione delle acque, la rete delle piste ciclabili e addirittura la misurazione ufficiale degli edifici.

Le persone
Ma la tecnologia come ha cambiato la realizzazione delle mappe? Quali sono le figure professionali che collaborano per la loro stesura? Ne abbiamo parlato con Massimo Della Casa, Capo Ufficio della geomatica del Dipartimento del territorio del Canton Ticino, che spiega: «le figure professionali sono il geomatico AFC (4 anni di apprendistato presso uno studio di geomatica, con o senza maturità), il tecnico geomatico, l’ingegnere SUP in geomatica e l’ingegnere ETH in geomatica. I principali compiti di un geomatico sono i seguenti: partendo da una realtà complessa che è il territorio, il primo passo è quello di rilevare sul terreno gli elementi essenziali per poterlo rappresentare, in seguito i dati rilevati devono essere elaborati in modo da poterli rappresentare ed infine si procede alla rappresentazione del risultato attraverso piani o visualizzatori WEB o desktop. Chiaramente il geomatico è uno specialista negli ambiti descritti sopra, ma non è uno specialista delle tematiche specifiche, di conseguenza i concetti, ad esempio della pianificazione come pure della protezione del territorio e di tutti gli ambiti settoriali, sono definiti ed elaborati da specialisti del settore. Il geomatico funge da supporto nell’allestimento delle diverse mappe tematiche e ha il compito di tenere aggiornati i diversi catasti in funzione dei mutamenti del territorio dovuti, ad esempio e tra le altre cose, ad eventi naturali di grande portata». Realizzare una mappa è dunque un processo laborioso che ha inizio, se così vogliamo dire, dalla fine. «Il punto di partenza per la progettazione di una mappa è il suo scopo e la sua finalità» chiarisce infatti Della Casa «di regola si parte dai geodati di riferimento, che sono i dati che a livello svizzero fungono da base per la creazione, l’analisi e l’elaborazione, i quali confluiranno poi nella mappa desiderata. Le attività nell’ambito della geomatica sono tre - rilevare, elaborare e diffondere - ed ognuna di queste ha avuto la propria evoluzione ed i propri tempi. Gli strumenti per il rilievo si sono evoluti da strumenti meccanici a strumenti elettronici. Senza tornare troppo indietro nella storia, prendiamo quale esempio il tacheometro, uno strumento composto da un cannocchiale distanziometrico e due goniometri integrati che permetteva, partendo da un punto e puntando un secondo punto, di determinare l’angolo orizzontale e verticale, come pure - con l’ausilio di una stadia o mira verticale - di determinare la distanza fra i punti. Grazie all’elettronica ed alla tecnologia si sono sviluppati, inoltre, nuovi strumenti che sono supportati da software interni che permettono una moltitudine di funzionalità a supporto dell’operatore. Molti altri strumenti sono stati sviluppati per rilevare grandi quantità di dati a costi ridotti, ad esempio gli strumenti GNSS (Global Navigation Satellite System) che con l’ausilio dei satelliti permettono di determinare la posizione di un punto. Inoltre, abbiamo i droni con sistemi fotografici che consentono di raccogliere immagini ortorettificate o, ancora, gli strumenti laserscanning che consentono di raccogliere miriadi di punti nelle tre posizioni per la creazione di modelli digitali. Di pari passo con l’evoluzione degli strumenti di rilievo si è dovuto progredire negli strumenti di analisi ed elaborazione dei dati raccolti. Hardware e software sono sempre più potenti e in grado di gestire grandi quantità di dati con processori di calcolo sempre più performanti. Per quanto riguarda la rappresentazione si è passati da una rappresentazione cartacea, che rimane sempre di attualità, ad una rappresentazione digitale attraverso dei visualizzatori WEB che permettono, a differenza della carta, di poter far interagire le informazioni geografiche fra di loro come pure di poterle interrogare».

La formazione
Dietro all’inchiostro di una cartina geografica, o al rilievo 3D della visualizzazione di uno strumento informatico interattivo, vi è quindi un mondo fatto di figure professionali specializzate, amore per la precisione, profonda conoscenza del territorio e della tecnologia. «La geomatica spazia in tutti gli ambiti legati al territorio ed alle sue implicazioni e il profilo di geomatico accompagna i professionisti nella rappresentazione, nella modellazione e nell’analisi dei propri dati settoriali, permettendo l’interazione fra le diverse specializzazioni» prosegue Della Casa che conclude con un invito ai giovani: «Io ho scelto questa professione proprio perché è molto variata e comprende competenze di topografia, per il rilevamento del territorio, come pure competenze di elaborazione ed analisi dei dati territoriali. Se un ragazzo è interessato a questi temi, ad una professione che contempla sia attività sul campo che analisi, ha buone attitudini nelle materie scientifiche, in particolare in matematica e trigonometria, allora questa è la professione ideale per lui».

Swisstopo: «Best Swiss App» 2021
Swisstopo, gratuita per Apple e Android, comprende, oltre alle carte nazionali (con scala da 1:10.000 a 1:1 mio) e alle vedute aeree, l’indicazione dei sentieri e delle piste ciclabili, gli itinerari per sciatori e l’indicazione della pendenza. Si può pianificare un percorso ed esportarlo offline, misurando distanze e profili altimetrici.