Rassegne

Vitali dialoghi intellettuali

Il Monte Verità di Ascona accoglie da giovedì 30 marzo a domenica 2 aprile l’undicesima edizione degli Eventi letterari
© Eventi letterari Monte Verità
Mattia Darni
24.03.2023 06:00

Far dialogare intelletto, natura e sensorialità congiungendo diversi campi del sapere: è l’obiettivo degli Eventi letterari Monte Verità la cui undicesima edizione si terrà da giovedì 30 marzo a domenica 2 aprile con un ricco programma di letture e incontri di respiro internazionale, ma anche di musica, escursioni e proposte gastronomiche. Saranno una trentina gli ospiti che giungeranno in riva al Verbano: si partirà giovedì 30 con il romanziere, saggista e giornalista italo-svizzero Giuliano da Empoli che, alle 20.30 al PalaCinema di Locarno, presenterà il suo libro Il mago del Cremlino e si chiuderà domenica 2 con il regista, compositore e sceneggiatore di fumetti cileno Alejandro Jodorowsky il quale, alle 20.00 al Monte Verità di Ascona, compirà con il pubblico un’incursione nel mondo della psicomagia. In mezzo, solo per citare alcuni degli altri momenti clou della rassegna, Kim de l’Horizon, a cui sono stati assegnati il Deutscher Buchpreis e lo Schweizer Buchpreis, si cimenterà, sabato 1. aprile alle 21.00 al Monte Verità, in una performance notturna su streghe e «altre creature sorelle» presentando al pubblico il romanzo Blutbuch, mentre la giovane scrittrice italiana Giulia Caminito sonderà, il giorno precedente alle 20.00, il tema dello sfruttamento forzato della natura. Quest’anno per la prima volta è inoltre prevista un’escursione alle Isole di Brissago con il percussionista Julian Sartorius e il filosofo paesaggista Michael Jakob. Il programma musicale, invece, viene integrato dalla Chuchchepati Orchestra con un sound system proveniente da Kathmandu. Nella giornata di sabato verrà inoltre conferito il Premio Enrico Filippini alla casa editrice Matthes & Seitz Berlin e al suo editore Andreas Rötzer.

Insospettabili affinità

Titolo dell’edizione 2023, che intende affrontare le domande più impellenti che caratterizzano la società contemporanea, è Di alberi e di guerra. «La scelta del fil rouge nasce da una considerazione su dei versi di Bertolt Brech che recitano “Was sind das für Zeiten, wo ein Gespräch über Bäume fast ein Verbrechen ist“ (“Quali tempi sono questi, quando discorrere d’alberi è quasi un delitto”)», esordisce il direttore artistico della rassegna Stefan Zweifel. «Riflettendo, ho osservato come aggiungendo soltanto una lettera nella versione tedesca – “Was sind das für Zeiten, wo kein Gespräch über Bäume fast ein Verbrechen ist" (“Quali tempi sono questi, quando non discorrere d’alberi è quasi un delitto”) –, il significato dei versi cambi diametralmente suggerendo un’analisi del presente in cui è importante parlare di natura così come è necessario discutere di guerra. Il contrasto tra la bellezza degli alberi e l’orrore dei conflitti armati permette di ragionare su come la letteratura descrive le due cose e su come certi vocaboli vengano strumentalizzati dalla propaganda che li priva del proprio suono e della propria vita allo scopo di veicolare dei messaggi politici. In questo senso è importante domandarsi come le arti possano resistere e sottrarsi a tale processo di strumentalizzazione».

Ciò che viene subito alla mente oggigiorno parlando di guerra è il conflitto in corso in Ucraina: la questione, come è ovvio che sia, non poteva venire trascurata dalla direzione artistica degli Eventi letterari: ecco allora che, oltre ad ospitare nell’evento di apertura Giuliano da Empoli, la rassegna darà spazio anche all’autrice russa Maria Stepanova che presenterà in anteprima, domenica 2 alle 17.30, il suo volume di poesie Winterpoem.

Per quanto attiene al discorso sulla natura invece, guardando al programma sembrerebbe che esso non sia tanto incentrato sul suo aspetto idilliaco quanto piuttosto sulla sua salvaguardia. «In realtà daremo spazio ad entrambe le prospettive», chiarisce Zweifel. «Gli autori non devono salvare l’ambiente nella sua interezza bensì un unico albero, così come devono preservare dall’uso incorretto un solo termine. Le parole vanno protette una ad una: solo così possiamo sperare di cambiare il nostro approccio all’ecosistema». Sembrerebbe strano, ma parlare di natura permette parimenti di discutere di guerra. «La natura deve combattere per il suo spazio e l’uomo spesso combatte la natura», aggiunge Stefano Knuchel, membro del comitato artistico. «Quest’anno, per esempio, avremo come ospite l’antropologo Michael Taussig che illustrerà come in Colombia si siano create delle monoculture di palme che distruggono la biodiversità le quali, è singolare sottolinearlo, sono protette da paramilitari: ecco come alberi e guerra si congiungono».

Come da tradizione e a discapito del nome, ad animare il Monte Verità nella quattro giorni della kermesse non ci saranno soltanto scrittori. «Vogliamo favorire e promuovere l’incontro tra le arti così come vogliamo incentivare l’incontro tra i loro protagonisti e il pubblico», spiega Stefan Zweifel. «Gli appuntamenti in riva al Verbano vogliono essere un’occasione di scambio di idee e non un momento autoreferenziale in cui gli interpreti del mondo editoriale si parlano addosso», aggiunge Stefano Knuchel.

Il passato che ritorna

Proprio come oggigiorno, attorno al 1900, quando nacque il progetto Monte Verità, non solo il clima, ma anche il pacifismo giocavano un ruolo cruciale, tanto che durante la Seconda Guerra mondiale molti intellettuali progressisti si rifugiarono proprio sul Monte Verità e lo consacrarono a luogo della nostalgia. Ecco allora che, se dopo più di cent’anni le preoccupazioni sono le medesime, viene da chiedersi se sia l’uomo a non essersi evoluto o se gli ideali del Monte Verità siano inapplicabili. «È difficile trovare una risposta al quesito», spiega Knuchel. «Quel che è certo è che il Monte Verità è il posto ideale per provarci vista la tradizione del luogo nel quale si accumulano gli strati storici».

Altra domanda in un contesto di conflitti e distruzione ambientale è quale ruolo possa giocare l’arte. «L’arte deve rimanere un luogo di discussione aperta e libera impermeabile alle ideologie politiche», chiarisce Stefan Zweifel. «Fuggendo dal reale, l’arte interroga cosa sia il concetto stesso di realtà», aggiunge Stefano Knuchel. «La fattualità del reale è una prigione terribile del pensiero nella quale niente può venir messo in dubbio: l’arte, ed in particolare la poesia, cercano allora di liberarci dalle sbarre di questa cella».

Un battesimo artistico

Tra le novità degli Eventi letterari Monte Verità 2023 c’è anche la prima direzione artistica di Stefan Zweifel. «È vero, sono nuovo in questa posizione. Ad ogni modo non mi definisco un direttore artistico tradizionale che dice cosa si deve fare e cosa no: mi piace il gioco di squadra ed infatti l’edizione di quest’anno è il risultato di un costruttivo scambio di idee con gli altri membri del comitato artistico: Stefano Knuchel e Maike Albath. Ciò su cui punto, poi, è che gli autori invitati non vengano soltanto per presentare la propria opera, ma arrivino con l’idea di passare due o tre giorni assieme conoscendosi e, perché no, instaurando delle collaborazioni». Diversa rispetto al passato sarà pure la concezione della manifestazione che avrà una visione più sul lungo periodo. «Non vogliamo più proporre edizioni a sé stanti bensì un ciclo di edizioni tra loro legate», conclude Stefan Zweifel.

Il programma dettagliato e costantemente aggiornato degli Eventi letterari Monte Verità così come i biglietti si possono trovare qui.