Criminalità

A Chiasso i richiedenti l'asilo danno meno problemi

Finora gli interventi di polizia sono stati «solo» 340 – «Gli episodi violenti sono in diminuzione»
©Chiara Zocchetti
Andrea Stern
Andrea Stern
28.09.2025 11:58

Il peggio è alle spalle. Il picco del 2023 - quando la polizia di Chiasso si trovò costretta a intervenire ben 648 volte per casistiche generate da richiedenti l’asilo - è ormai superato. Quest’anno, finora, gli interventi sono stati «solo» 340, in genere per episodi di lieve entità.

«Le statistiche confermano il trend post-2023 e rispecchiano quelle dello scorso anno, con 340 interventi effettuati dalla polizia comunale di Chiasso da gennaio a oggi - osserva Luca Bacciarini, capo dicastero sicurezza pubblica -. Rispetto all’anno precedente sono calati gli interventi per episodi violenti e la casistica attuale si limita a casi di ubriachezza, furti, taccheggi e problemi di ordine pubblico in generale».

Le ragioni del miglioramento

A influire positivamente sulla sicurezza nella cittadina di confine sono stati vari fattori, tra cui indubbiamente la chiusura a fine 2023 del Punto di affluenza alla stazione ferroviaria, che ospitava decine di richiedenti l’asilo in condizioni che l’allora capo dicastero sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni non esitò a definire indecenti.

«Ma ancor più che la chiusura del punto di affluenza in stazione è la conseguente apertura del nuovo Centro Pasture che ha permesso di migliorare la logistica e la gestione dei casi più problematici - sostiene Bacciarini -. Vi è anche da dire che l’ottima collaborazione con la SEM ci aiuta molto nella gestione dei casi particolari».

La lettera di fuoco a Jans

Non è scontato. Dall’altra parte della Svizzera, a Kreuzlingen (TG), il Municipio ha invece indirizzato una lettera di fuoco al consigliere federale Beat Jans, a inizio settembre, per denunciare quello che è stato vissuto come un disimpegno della SEM sul fronte della sicurezza attorno al locale Centro federale d’asilo, che ospita 235 persone.

«Prima c’erano tre pattuglie, ora una sola - ha denunciato il sindaco Thomas Niederberger alla SRF -. Non siamo d’accordo. Il centro si trova in piena zona residenziale. Va bene risparmiare, ma bisogna anche tenere conto delle esigenze dei cittadini». Soprattutto se questi ultimi denunciano furti, aggressioni, danneggiamenti e vari problemi di convivenza.

La lettera a Jans ha sortito il suo effetto e in breve tempo la sicurezza attorno al centro d’accoglienza di Kreuzlingen è stata rafforzata. Tuttavia, la questione di fondo resta. Anche la SEM, come ogni altro ufficio della Confederazione, è chiamata a stringere la cinghia.

La necessità di risparmiare

«Come tutti gli uffici federali, anche la SEM ha il compito di ridurre i costi - premette il portavoce Nicolas Cerclé -. In questo contesto, stiamo esaminando tutti i settori alla ricerca di possibili risparmi. A Kreuzlingen abbiamo constatato che la pattuglia mattutina doveva intervenire molto raramente. Abbiamo quindi deciso di rinunciare a questa pattuglia».

Questi accorgimenti vengono messi in atto anche negli altri centri federali d’asilo, compresi quelli di Chiasso e Balerna. «Il personale di sicurezza addetto alla ronde al di fuori dai CFA viene costantemente adattato alle situazioni - spiega Cerclé -. Ciò è stato effettuato anche quest’estate in modo puntuale. Attualmente nel Basso Mendrisiotto operano quattro pattuglie (due a Chiasso e due a Balerna) composte da due agenti ciascuna, per un totale di otto agenti al giorno».

Il portavoce aggiunge che, «per motivi tattici», non può fornire indicazioni sulle ronde degli agenti di sicurezza della società privata Vüch. «Tuttavia, le pattuglie sono in servizio dalla mattina presto alla sera tardi», precisa.

Sono pattugliamenti a titolo preventivo, che servono essenzialmente a marcare presenza. Nel caso in cui dovessero assistere a un reato, gli agenti di sicurezza sono infatti tenuti a chiamare la polizia. «La ditta Vüch ha unicamente compiti di prevenzione e di appoggio alla polizia in caso di necessità», spiega Bacciarini.

La collaborazione è buona

Ad ogni modo a Chiasso non si riscontrano le problematiche segnalate a Kreuzlingen. «La polizia riscontra una buona collaborazione con la ditta Vüch - ribadisce il capo dicastero sicurezza pubblica -. Attualmente riteniamo che la loro presenza sia sufficiente a Chiasso».

Funziona bene, aggiunge Bacciarini, anche la collaborazione con la polizia cantonale, «che permette di affrontare le varie problematiche con ottimi risultati». D’altra parte la convivenza con i richiedenti l’asilo non passa solo dalla sicurezza bensì anche dall’integrazione, motivo per il quale si cerca sempre di più di coinvolgere queste persone nella vita comunitaria. «Ci sono associazioni attive nel Basso Mendrisiotto che si occupano di organizzare svariate attività per i richiedenti l’asilo - afferma -. Inoltre, i Comuni sempre più spesso chiedono aiuto ai richiedenti l’asilo per svolgere lavori di pubblica utilità, tipo montaggio e smontaggio capannoni, pulizia boschi, eccetera».

Il risultato è che oggi a Chiasso si respira un’aria molto più tranquilla di quella che, nel 2023, l’aveva trasformata in un «caso nazionale», con tanto di visite di consiglieri federali e presidenti di partito. «I dati oggettivi - conclude Bacciarini - indicano che Chiasso è un comune assolutamente sicuro».