Il reportage

Aspiranti luganesi, a lezione di italiano

Dal Giappone al Cile, chi sono e da dove vengono gli stranieri che studiano per integrarsi in una città sempre più cosmopolita
©Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
18.05.2025 14:53

Senza saperlo sono l’espressione di una Lugano sempre più internazionale e cosmopolita, che piace per la qualità di vita e le bellezze culturali e paesaggistiche che sa offrire. Quello che invece sanno con certezza è che vogliono avvicinarsi il più possibile alla realtà in cui hanno scelto di vivere. E per questo vogliono imparare bene l’italiano, visto che arrivano dal Giappone, dal Messico, dalla Thailandia, dalla Germania, dal Perù, dalla Georgia e dal Cile. Loro sono Fernando, Kirsten, Kasumi, Vanessa, Yuko, Niki, Marisa e Tamar e tutte le settimane si ritrovano negli spazi dell’associazione Il Centro di via Brentani 5 per imparare la lingua di Dante sotto la guida dell’insegnante Maria Assunta Meriggio Dalmasso. «Avete firmato tutti il registro?», chiede Meriggio Dalmasso. Sono le 9 di mattina. In un altro locale dell’associazione le cuoche stanno già preparando il pranzo per i bambini della scuola elementare che arriveranno dopo le 11. Nell’aula degli studenti-adulti invece si aprono libri e quaderni degli appunti.

La lezione di oggi verte sull’uso del passato prossimo e dell’imperfetto. Tutti hanno una conoscenza della lingua basilare. Capiscono insomma quasi tutto, ma devono perfezionare alcuni dettagli di grammatica, ortografia e sintassi. «Dopo una formazione di 60 ore il loro obiettivo sarà superare il test di A2-1 il prossimo 2 giugno», specifica l’insegnante.

«Siamo a Lugano perché...»

Uno degli esercizi è appunto quello di applicare il passato prossimo o l’imperfetto raccontando un ricordo della propria infanzia. Kirsten, che con il marito, ha scelto di abitare a Lugano, dopo aver lasciato la Germania, dove invece sono rimasti i figli a studiare, racconta di come da bambina al sabato veniva portata a mangiare patatine e bere limonata. Sorride e si diverte a spiegare come per lei fosse una festa. Per Niki, che abita a Comano da 4 anni, arriva dalla Thailandia e sogna di fare la baby sitter, si tratta invece di ricordare quando andava a giocare a domino a casa degli amici dei suoi genitori. «Giocavamo a soldi», sottolinea, ridendo. Niki ha scelto il Ticino per il suo clima, «non troppo caldo», insieme a suo marito, che ha conosciuto a Singapore. Anche lei si esprime bene, nonostante la sua lingua sia molto diversa dall’italiano.

Qualche difficoltà in più ce l’hanno anche Yuko e Kasumi, che sono giapponesi. «Sono a Lugano da 5 anni - precisa Kasumi - prima ho abitato a Zurigo per 13 anni. Ho incontrato mio marito, che è per metà svizzero e per metà italiano, in Australia. Insegno pilates, sia online che in presenza».

Prossimo obiettivo trovare lavoro

Fernando sarebbe invece maestro di tennis, «anche se in Ticino è difficile trovare lavoro», precisa con un evidente accento spagnolo. Che è in realtà cileno. «Sono arrivato insieme a mia moglie che ha trovato lavoro qui - specifica - ci troviamo molto bene. Qui è bello tutto, dalle persone alla natura, dal cibo all’attività ricreative e culturali». Per Fernando un ricordo dolce dell’infanzia era quando i suoi genitori preparavano la colazione alla domenica, che poteva mangiare però soltanto dopo la messa. «Che fame che avevo in chiesa!», chiarisce con un sorriso largo così.

Tamar arriva dalla Georgia. Ha conosciuto suo marito in Svizzera, dopo aver visitato il Paese in vacanza. «Vorrei imparare bene l’italiano per trovare lavoro», afferma, specificando di avere una formazione di radiologa e di accontentarsi anche di un posto come aiuto cuoca, visto che ai fornelli ci sa fare. I suoi compagni di classe confermano. Il suo ricordo d’infanzia? «Quando andavo al mare in Georgia con la mia famiglia e mio padre mi comprava un gelato al gusto di fior di latte, un gusto che amo ancora oggi».

Vanessa e Marisa arrivano invece dall’America. Vanessa dal Perù. Marisa dal Messico. «Sto imparando l’italiano per trovare lavoro - sottolinea Vanessa - di formazione sono architetta anche se ho lavorato per più di 20 anni nella vendita». Marisa invece ha seguito suo marito, che ha trovato lavoro per una nota azienda luganese di trading.

La lezione sta per concludersi. Prima però c’è ancora spazio per commentare la visita al Municipio di Lugano di settimana scorsa. «Punto molto sulle visite ai luoghi importanti della città - spiega Meriggio Dalmasso - in questo modo i partecipanti possono sentirsi sempre più a casa»

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