Costi

Cassa malati, i ticinesi amano la mini-franchigia

Un'indagine dell'assicurazione CSS svela un'ampia diffusione della soglia minima a sud delle Alpi – Colatrella:«È necessario aumentarla»
©Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
18.05.2025 08:59

Le Camere federali (lo scorso marzo) sono state chiare. Il Consiglio federale deve aumentare la franchigia minima della cassa malati. Peccato che negli ultimi 10 anni in Ticino la proporzione di assicurati con la franchigia minima a 300 franchi è aumentata e anche di molto e in tutte le categorie di età. A dirlo è un’analisi compiuta dalla compagnia di assicurazione CSS sui suoi assicurati in esclusiva per La Domenica. Un’analisi, ma non l’unica, perché CSS ha anche «scoperto» che in Ticino la proporzione di anziani con la franchigia a 300 franchi è più bassa rispetto al resto della Svizzera. «Non so dire di preciso cosa spinga gli anziani ticinesi a scegliere la propria franchigia - spiega Philomena Colatrella, CEO di CSS -. In generale, la scelta di una franchigia bassa dipende dalla propensione al rischio dell’individuo, dal suo stato di salute e dal suo bisogno di sicurezza finanziaria in caso di malattia».

Non crede invece che l’aumento da voi constatato della franchigia minima in Ticino sia legato a un’effettiva necessità di cure da parte della popolazione?
«Non conosco le ragioni della scelta della franchigia. In generale gli assicurati scelgono la franchigia più bassa quando prevedono costi elevati per visite mediche e farmaci. Un’occhiata ai costi medi in Ticino rivela che, con 4.575 franchi per persona assicurata, questi sono significativamente più alti che nel resto della Svizzera, dove ammontano a 3.885 franchi. Anche l’offerta di servizi e prestazioni sanitarie gioca un ruolo importante. Il Canton Ticino ha una densità di farmacie e medici superiore alla media».

Qual è invece il suo punto di vista su un’altra proporzione di assicurati da voi «scovata», ovvero su quelli che raggiungono il limite di contributi (franchigia e trattenute) superiore al resto della Svizzera?
«I ticinesi si comportano in modo molto simile al resto della popolazione svizzera. Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2022 le prestazioni pagate direttamente dai pazienti (franchigia e quota di partecipazione) ammontavano a circa 19,7 miliardi di franchi. Ciò corrisponde a circa un quinto della spesa sanitaria totale».

Torniamo invece alla decisione imposta dal Parlamento al Governo di aumentare la franchigia minima. A quanto dovrebbe essere alzata secondo lei e perché?
«Siamo favorevoli a un adeguamento della franchigia minima perché rafforza la responsabilità individuale degli assicurati. Dal momento che negli ultimi anni non è mai stata adeguata, il suo impatto sulla responsabilità è quindi diminuito e con esso l’effetto di riduzione dei costi della sanità. È opportuno rivedere e adeguare regolarmente le franchigie. L’entità di tale adeguamento è di competenza del Consiglio federale».

Negli ultimi anni i costi della sanità e quindi i premi sono aumentati notevolmente. Quali sono le ragioni, dal suo punto di vista?
«I motivi sono: visite mediche più frequenti, forte crescita dei costi nel settore delle malattie psichiche, le cure di lunga durata e delle cure ambulatoriali. Ma il principale fattore di costo è l’innovazione, con le sue nuove e costose possibilità di trattamento».

Negli ultimi dieci anni, i nuovi farmaci e le nuove terapie hanno causato un terzo dell’aumento dei costi. Sono favorevole a un accesso rapido a farmaci altamente innovativi ed efficaci

Si può spiegare meglio?
«Negli ultimi dieci anni, i nuovi farmaci e le nuove terapie hanno causato un terzo dell’aumento dei costi. Sono favorevole a un accesso rapido a farmaci altamente innovativi ed efficaci. Sono importanti perché salvano o prolungano la vita. Ma dobbiamo frenare la crescita dei costi con nuovi modelli di fissazione dei prezzi. Il Parlamento si sta occupando di questo problema e sta discutendo, tra le altre cose, dei modelli di sconto».

Una delle spese in forte aumento sono i costi dei farmaci per il trattamento dell’obesità.
«Le spese per questi nuovi medicamenti sono in forte aumento. L’anno scorso abbiamo pagato circa 28 milioni di franchi, per l’anno in corso prevediamo circa 45 milioni di franchi. Si tratta di un aumento di oltre il 60%».

Alla fine dell'anno scorso, la popolazione ha votato a favore della più grande riforma sanitaria degli ultimi 30 anni con i Cantoni che contribuiranno maggiormente ai costi della sanità. Ora potete rilassarvi un po’?
«No, al contrario. Ora dobbiamo dimostrare che siamo in grado di impostare le cure sanitarie in modo più efficiente. Il finanziamento uniforme migliora la nostra posizione di partenza. È la leva più importante per far progredire le cure coordinate, per abbattere il pensiero a compartimenti stagni e per fornire ai pazienti le cure più efficienti in base alle loro necessità. Tutti gli attori della sanità devono ora assumersi le proprie responsabilità».

Concretamente cosa crede che sia necessario fare?
«È fondamentale che ospedali, medici e casse malati si accordino su come passare dal settore ospedaliero a quello ambulatoriale. Ciò richiede nuove strutture e l’offerta di cure al di fuori delle strutture stazionarie. In questo contesto la palla è in gran parte nel campo degli ospedali».

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