Ticino

Che fine ha fatto l'ozono? Ce ne siamo dimenticati?

Da mesi i valori sono eccessivi ma nel nostro cantone tutto tace - Quest'anno persino ad Airolo la soglia è stata superata più di quaranta volte
© CdT/archivio
Andrea Stern
Andrea Stern
21.08.2022 16:43

Quasi nessuno ne parla più, ma l’ozono è ancora tra noi. Da fine marzo i valori nell’aria del Mendrisiotto sono stati quasi costantemente sopra il limite di 120 microgrammi per metro cubo stabilito dall’Ordinanza contro l’inquinamento atmosferico. Le persone più vulnerabili se ne sono accorte, tutte le altre probabilmente no.

«C’è sicuramente stato un regresso nell’attenzione verso questo problema», osserva l’eminente cardiologo Giorgio Noseda, da tempo in prima fila nella difesa della qualità dell’aria nel Mendrisiotto, che lui considera la regione più inquinata della Svizzera. «Rispetto a qualche anno fa - prosegue il dottor Noseda -, sono subentrate altre emergenze, in particolare la pandemia, che hanno fatto passare in secondo piano la questione dell’ozono. Ma il problema rimane e con esso tutti gli effetti dannosi a livello di salute».

Quest’anno il giorno peggiore è stato il 20 luglio, quando a Mendrisio sono stati raggiunti i 251 microgrammi/ m3 e a Chiasso i 247 microgrammi/m3. Più del doppio del valore previsto dall’ordinanza federale. Allora il Dipartimento del territorio ventilò l’introduzione delle restrizioni al traffico motorizzato, ovvero l’abbassamento del limite di velocità in autostrada a 80 km/h e il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti. Ma dopo un paio di giorni i valori sono scesi. Sono rimasti abbondantemente sopra il limite federale, ma non in misura tale da rendere necessaria l’introduzione di restrizioni.

«Rivedere i provvedimenti»

«Bisognerebbe valutare se non sia il caso di rivedere il decreto esecutivo concernente i provvedimenti d’urgenza in caso di inquinamento atmosferico acuto - sostiene Ivo Durisch, deputato PS e co-coordinatore dei Cittadini per il territorio - Per esempio si potrebbe ipotizzare un limite di velocità di 60-80km/h in autostrada da metà maggio fino a metà settembre».

In effetti oggi sono previste misure solo nel caso in cui vengono superati i 240 microgrammi/ m3 per tre giorni consecutivi. Ma così il Cantone si priva della possibilità di intervenire durante un’estate come questa, calda, avara di precipitazioni e con valori di ozono quasi costantemente sopra il limite federale.

«La situazione è molto preoccupante - riprende il dottor Noseda -. Ci sono altri parametri che sono sotto controllo, come il diossido di azoto o le polveri fini. Invece l’ozono resta su livelli elevati, che sono dannosi per la salute. Eppure non mi sembra che si stia facendo una particolare sensibilizzazione».

Le raccomandazioni del Cantone

Il Cantone marca presenza con una serie di consigli sul suo sito Internet. In caso di elevate concentrazioni di ozono nell’aria si raccomanda alle persone più vulnerabili di evitare gli sforzi fisici, in particolare nelle ore più calde e di massima insolazione. Una raccomandazione che viene estesa a tutti, quindi anche alle persone meno sensibili, nel caso in cui venga superata la soglia di 240 microgrammi/m3.

«L’ozono è micidiale - afferma Durisch -. Io seguo mia madre, che ha 87 anni e problemi respiratori. Quest’estate per parecchi giorni non ha nemmeno potuto uscire di casa. È difficile attribuire la colpa a un singolo fattore. Ma sicuramente a livello di ozono è stata un’estate molto pesante».

Lotte globali e locali

È importante che tutti ne siano coscienti, non soltanto coloro che i valori di ozono li sentono nei propri polmoni. «Oggigiorno sembra aver preso il sopravvento la preoccupazione climatica globale - osserva Durisch -, ma non dobbiamo dimenticare le tematiche locali, in particolare in una regione tormentata dal traffico come ilMendrisiotto».

I Cittadini per il territorio sono nati proprio per questo, per difendere quel che ancora sopravvive all’avanzata dei veicoli a motore. «Vanno assolutamente respinti tutti i progetti di ampliamento della rete stradale - sostiene Durisch -, a partire dal progetto PoLuMe, contro il quale manifesteremo il prossimo 17 settembre».

Persino ad Airolo

Battaglie locali che si inseriscono in una visione globale. «Sì, perché l’ozono non è un problema limitato al Mendrisiotto - aggiunge Durisch -. Proprio questa estate è emerso che nonostante la riduzione di emissioni delle sostanze che hanno provocato il buco dell’ozono, le concentrazioni di ozono non stanno diminuendo. Ci si aspettava un calo, invece pare che la situazione si stia riacutizzando».

Segno che non bisogna mai abbassare la guardia. E non solo nel Mendrisiotto. Quest’anno anche le stazioni di Lugano, Giubiasco e Locarno hanno registrato valori costantemente sopra il limite federale. E persino ad Airolo la soglia è stata superata più di quaranta volte.

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