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Compensi ai deputati in Gran Consiglio, un parto difficile

È stato un parto sofferto, e alla prova dei fatti prematuro, quello che ha visto la pubblicazione l’altro ieri, venerdì, della lista delle indennità percepite dai deputati in Gran Consiglio durante l’anno 2022
© CdT/Gabriele Putzu
Andrea Stern
Andrea Stern
26.03.2023 06:00

È stato un parto sofferto - e alla prova dei fatti prematuro - quello che ha visto la pubblicazione l’altro ieri, venerdì, della lista delle indennità percepite dai deputati in Gran Consiglio durante l’anno 2022.

Diciamo subito che la lista era pronta a vedere la luce ormai da diverse settimane. I calcoli erano stati fatti, mancava solo il via libera da parte dell’Ufficio presidenziale. Una formalità, apparentemente. Ma non è stato così.

Infatti lunedì 13 marzo, quando si sono riuniti i nove membri dell’Ufficio presidenziale (la presidente e i due vicepresidenti del Gran Consiglio oltre ai sei capogruppo), qualcuno ha chiesto che la lista venisse tenuta nel cassetto fino a dopo le elezioni.

Non tutti erano d’accordo ma alla fine, «per il quieto vivere», come dice la capogruppo dei Verdi Claudia Crivelli Barella, l’Ufficio presidenziale ha fissato come data di pubblicazione il 4 aprile 2023. Due giorni dopo le elezioni cantonali, in un momento in cui praticamente nessuno vi avrebbe fatto caso.

Discussioni serrate

Sarebbe stato uno smacco al principio di trasparenza, in base al quale lo stesso Gran Consiglio ha deciso, nel 2019, di pubblicare ogni anno un rendiconto delle indennità versate ai suoi membri.

Questo giornale ha quindi sollecitato vari membri dell’Ufficio presidenziale, chiedendo loro spiegazioni su una procrastinazione capace di generare sospetti. Che ci fosse qualcosa da nascondere? Che ci fossero dei rimborsi spese di cui gli elettori non avrebbero dovuto venire a conoscenza nel momento di compilare le loro schede di voto?

Abbiamo ricevuto spiegazioni in parte divergenti. Ma quel che più conta è che dopo una serrata serie di scambi Gina La Mantia, presidente del Gran Consiglio, ha deciso di lanciare una consultazione interna per determinare se non fosse il caso di rivedere la propria decisione originale e garantire trasparenza nei confronti degli elettori già prima delle elezioni e non solo dopo.

Questa volta la consultazione ha dato esito positivo e così giovedì scorso l’Ufficio presidenziale ha dato il via libera alla pubblicazione dei dati sul sito del Cantone.

I casi Dadò, Durisch e Pamini

Il resto è noto. Per il terzo anno consecutivo, il granconsigliere più remunerato è risultato essere FiorenzoDadò. Un primato che ha una spiegazione piuttosto semplice: vivendo in cima alla Valle Maggia, il presidente del Centro ha diritto a un rimborso per le trasferte superiore a quello dei suoi colleghi di pianura.

Oltretutto le indennità sono corrisposte in base al lavoro svolto ed è quindi normale che chi è molto attivo nelle commissioni (Dadò è tra i più attivi in assoluto) venga remunerato di conseguenza.

Lo stesso discorso vale per il capogruppo socialista Ivo Durisch, altro stakanovista di Palazzo delle Orsoline, che se non fosse stato per un contributo monstre al partito (7’780 franchi) sarebbe stato il più pagato in assoluto. Invece è solo quinto.

Interessante notare, inoltre, che colui che ha guadagnato di più con la stesura di rapporti è stato Paolo Pamini (UDC). Pare che per l’approvazione della sua nota spese per unrapporto sul risanamento della cassa pensione dello Stato ci sia stato un po’ di fermento. Qualcuno ha denunciato l’anomalia di un granconsigliere che predica il meno Stato e poi fattura 180 ore di lavoro per un rapporto. Va però detto che, vista la complessità del tema, un rapporto simile commissionato all’esterno sarebbe probabilmente costato molto di più.

Ecco, alla fine in questa lista non c’è nulla che si potesse voler nascondere, al netto delle solite strumentalizzazioni, che però qui poggerebbero su basi molto fragili. Perché anche i più pagati, tra i nostri deputati, restano su valori nettamente più modesti rispetto agli omologhi di paesi a noi vicini.

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