Cultura

Dietro i successi del vecchio Joe Biden

Il presidente USA nei racconti della sorella Valerie: «Noi vinceremo, è in gioco la democrazia»
Valerie Biden Owens, 78 anni, è la sorella minore di Joe Biden.
Francesco Anfossi
26.05.2024 06:00

«Fin da bambina Joe mi portava ovunque andasse. Diceva che avevamo posti da visitare, persone da vedere e cose da fare. Quando i suoi amici chiedevano: ''Perché hai portato una femmina?'', lui rispondeva: ''Non è una femmina, è mia sorella''».

C’è una donna che segue come un’ombra discreta l’attuale presidente degli Stati Uniti Joe Biden, oltre alla first lady Jill. Si tratta della sorella Valerie, 79 anni, ultima dei quattro fratelli Biden (insieme a Joe, Frank e Jim) con la quale l’inquilino della Casa Bianca ha un sodalizio che dura dall’infanzia e che ha raccontato la storia della famiglia nel libro «Noi, i Biden», uscito nella versione italiana (anche in formato e-book) per l’editore «Il Sole 24 Ore».

Ha cresciuto lei i figli

Valerie Biden Owens è infatti il suo principale consigliere strategico, ha un posto nel suo board più ristretto e ha gestito quasi tutte le sue campagne elettorali, da quando era un giovane balbuziente in lizza per la presidenza del consiglio studentesco del suo college, fino a quelle per la conquista di un seggio al senato e soprattutto alla presidenza degli Stati Uniti. Valerie ha anche cresciuto i due figli del futuro presidente quando rimase vedovo. Fu lei a rispondere alla telefonata della polizia che annunciava la morte della prima moglie di Biden, Neilia, e della loro figlia più piccola, Naomi, in un incidente d’auto mentre andavano a comprare un albero di Natale. «Joe», racconta, «mi ha sempre voluto nella sua squadra, qualunque incarico assumesse. Aveva tre anni più di me, e ovviamente era molto più grande e forte di me, ma mi diceva che potevo fare tutto meglio di lui. Quando avevo sei anni mi regalò una delle due parti del suo bastone da baseball che aveva rotto colpendo troppo forte una palla. La parte superiore aveva i bordi frastagliati, ma aveva il vantaggio di essere della misura perfetta per me. Non potevo stringerlo troppo e quando lo usavo, premeva contro il mio avambraccio, lasciandomi una miriade di lividi viola. Erano la prova che potevo star dietro ai ragazzi».

Sposata con un giudice

Sposata in seconde nozze con il giudice John T. Owens, compagno di università di Joe - che gli ha dato tre figli, questa «campaign manager» agguerrita ed energica nonostante l’età è sicura che il fratello verrà riconfermato alla Casa Bianca nonostante i sondaggi lo diano leggermente indietro rispetto al rivale Trump. «Ho sempre saputo che era un leader nato. Fin da bambino, la gente si sentiva attratta da lui. È un servitore pubblico nel cuore, empatico e acuto. La Casa Bianca non è mai stata un suo obiettivo - ma si è rivelata l’evoluzione naturale date le sue capacità innate». Biden è anche il primo presidente cattolico degli Stati Uniti dopo John Kennedy: «Siamo cresciuti in una famiglia cattolica irlandese, di classe media, dove la fede non era solo qualcosa di cui pensavamo alla Messa la domenica, o anche ogni giorno con le suore a scuola. La fede faceva parte di noi integralmente, e ci si aspettava che si manifestasse in tutto ciò che facevamo». Valerie respinge le accuse di demenza senile di suo fratello e le critiche sulle troppe gaffe.

«L’età non è un ostacolo»

«L’età per lui non è un ostacolo. Il lavoro e le decisioni che ha preso lo hanno temprato. È responsabilità del presidente prendere decisioni difficili. Prega tutti giorni per avere forza, saggezza e coraggio - e poi fa il duro lavoro di studiare, leggere, fare domande difficili, cercare consigli saggi e invitare e discutere punti di vista controversi e diversi tra i suoi collaboratori. Sa che è importante circondarsi di persone brillanti e capaci che condividano gli stessi valori. Poi, con la grazia di Dio e armato di fatti reali, prende da solo la migliore decisione possibile. È lui che ha l’ultima parola, su tutto, anche in politica estera, dal Medio Oriente all’Ucraina.

«Noi donne una forza della natura»

Certamente, giustizia, uguaglianza e pace non arrivano facilmente nelle decisioni. C’è sempre stata una battaglia tra gli angeli buoni e cattivi - per citare lo storico Jon Meacham: «La politica americana non è una fiaba». È conquistata con fatica, e quando «gli angeli buoni vincono, a volte è solo per un margine sottile. Ogni problema che arriva sulla scrivania del presidente - ogni decisione - è una decisione critica con conseguenze incerte che devono essere affrontate in tempo reale». Valerie Biden è anche molto impegnata nei movimenti di emancipazione femminile. «Noi donne siamo più che madri, figlie, sorelle e mogli. Siamo la forza principale della natura - l’ingranaggio vitale dell’umanità. Come madre, una donna è il leader supremo. È la prima presenza, la prima coscienza, la prima fonte di sostentamento, la prima fonte di consapevolezza, la prima insegnante. Ma non illudiamoci - dobbiamo fare di più per vederci riconosciuti i nostri diritti». Valerie ritorna sulle campagne elettorali del fratello: «Per la sua prima corsa al Senato nel 1972, ci sono state tre ragioni dominanti per cui Joe ha deciso di candidarsi: fermare la guerra in Vietnam, continuare la lotta per i diritti civili e proteggere l’ambiente. I leader del partito, nel Delaware, non pensavano che il senatore repubblicano in carica fosse battibile. Quindi lasciarono che un giovane sfrontato di 29 anni e il suo team giovane ma aggressivo si candidassero per il seggio. E abbiamo vinto!».

La svolta dopo la marcia dei nazisti

È stato un evento nell’agosto 2017 a decidere la decisione di Joe di candidarsi alla presidenza. Suprematisti bianchi e neonazisti hanno assaltato Charlottesville, in Virginia, nel cosiddetto raduno «Unite the Right». «Razzisti impenitenti con torce e svastiche sfilavano per la città intonando slogan che ricordavano gli anni ‘30 in Germania. Quando allora il presidente Trump ha difeso questi teppisti, Joe ha capito che doveva entrare in corsa: il silenzio è complicità». La consigliera più fidata di Biden elenca i suoi prossimi obiettivi: «Il programma di Joe nel 2020 era quello ripristinare l’anima dell’America, proteggere la classe media e unire il Paese. Nel 2024, il programma è portare a termine il lavoro, perché la nostra democrazia è in gioco».