L'incontro

«È natale e in ogni cuore suona allegro il campanil»

Romeo Dell'Era, dottorando in Storia antica all'Università di Losanna, ha studiato tutte le campane del Canton Ticino
© CdT/Chiara Zocchetti
Marco Ortelli
18.12.2022 16:00

C’è chi di cognome fa Campana, chi canta quella del villaggio, chi la sente vibrare in Tibet, a casa o nella sua testa, chi la cita chiedendosi per chi suona, chi non ne può più di udirla e interpella l’Esecutivo per farla tacere e anche chi le campane del Canton Ticino le ha viste e studiate tutte. Come Romeo Dell’Era, dottorando in Storia antica all’Università di Losanna, che abbiamo incontrato a 7 giorni dallo scoccare dei rintocchi natalizi.

Vibrazioni dal passato

Romeo Dell’Era, in fatto di campane ticinesi è un’enciclopedia vivente, dove «enciclopedia» sta per conoscenza estesa e profonda, «vivente» per la passione che traspare quando ne racconta. Un racconto che ha inizio a Piandera, Val Colla - oggi quartiere di Lugano - luogo d’origine del nostro interlocutore e punto di partenza della sua ricerca «in movimento». «Sin da piccolo ho avuto una certa propensione per le ricerche - ci dice - una di queste era ad esempio la raccolta di tutti gli stemmi dei Comuni ticinesi». In un piccolo villaggio, il rintocco delle campane non passa inascoltato. «In me c’è sempre stato un interesse per il passato, il desiderio di sapere com’era la vita di una volta. A Piandera la chiesa non è parrocchiale ma un oratorio, e per il fatto di essere una chiesa secondaria le campane non sono mai state elettrificate. Sapevo che a suonarle era la sagrestana del paese, ma non capivo bene come funzionasse questa cosa». A 14 anni inizia così la ricerca. «La sagrestana e suo fratello mi hanno iniziato al funzionamento delle campane, parlandomi di suoni che si facevano nel passato e che oggi sono scomparsi. Salendo in cima al campanile in un giorno di festa ho potuto vedere come da sole due campane, malgrado ci si possa aspettare che facciano solo din don, invece è possibile comunicare molti messaggi diversi».

Suoni straordinari

In un paese tutti sanno che… «Le campane hanno suoni ordinari e straordinari - osserva Dell’Era -. Tra i primi, vi sono quelle per le ricorrenze liturgiche, per annunciare le messe. La campana della chiesa poteva anche essere utilizzata come campanella della scuola. Per suoni straordinari, possiamo annoverare le campane da morto, con la distinzione di suono tra un uomo e una donna. Per un bambino potevano persino essere suonate a festa, secondo la tradizione che un angelo era salito al cielo. La campana suonava anche quando minacciava grandine, una sorta di preghiera per scongiurare la perdita del raccolto…». «Da qui ho capito due cose, da un lato la diversità dei linguaggi, dall’altro che la loro conoscenza veniva tramandata oralmente. Mi sono allora reso conto dell’urgenza di non perdere questa tradizione secolare orale, che sarebbe affondata nella notte dei tempi con la scomparsa delle persone portatrici di memoria storica».

Alcuni dati

Dall’età di 14 anni a oggi, il 30.enne Romeo Dell’Era ha percorso il Ticino in lungo e in largo, utilizzando i mezzi più disparati, dal telefono, al motorino all’automobile. «Ho contattato parroci, ho incontrato persone disponibili e gentili che mi hanno aperto le chiese e anche il cuore». Quanti campanili, quante campane ha monitorato? «Premetto che la mia ricerca per ora si limita a chiese edificate prima del 1900. Ho quindi escluso le chiese che considero moderne. Diciamo allora che sono salito su circa 1.000 campanili». E a livello di campane, quante ne risuonano in Ticino? «La mia stima è di circa 2.500 campane, da quella singola, fino a 10 campane (la basilica di Morbio Inferiore)». La campana più antica? «Ci sono campanili romanici che risalgono all’anno Mille che però non hanno campane di quel periodo. Vale anche il contrario, campanili più recenti portatori di campane antiche. La campana più antica certificata è quella di Altirolo (Giornico), risalente al 1405». La più grande? «Il campanone della chiesa di San Vitale a Chiasso. È eccezionalmente grande, 3.300 kg per una nota, La bemolle grave».

Rintocchi natalizi

Una ricerca certosina quella di Romeo Dell’Era, ancora in corso d’opera. «È tutto schedato sul computer, mentre è già attivo da diversi anni il mio canale su YouTube, con il quale si possono vedere e udire le diverse vibrazioni prodotte da quello straordinario strumento che è l’idiofono». E se oggi l’automazione ha preso il sopravvento, inconfondibile rimane il suono delle campane realizzato da campanari in carne ed ossa. «Penso alle tradizioni natalizie della Novena, ancora vive a Morcote o a Golino, con le campane che vengono fatte girare in modo spettacolare». Una tradizione che Romeo Dell’Era, a 14 anni ha deciso di non lasciar cadere nell’oblio. «La mia soddisfazione? La consapevolezza di stare documentando informazioni in pericolo di estinzione e nello stesso tempo di portare conoscenze nuove».