In positivo

Gioventù impegnata, giù nel Winsconsin

La storia di una coppia e del loro bar «condiviso» con i giovani del loro quartiere
Prisca Dindo
07.09.2025 15:00

«Il nostro bar dovrà trasformarsi in un piccolo angolo di paradiso» si promisero otto anni fa Chad Trainer e sua moglie Carol quando tagliarono il nastro del loro Urban Olive & Vine, affacciato sulla 520 Second Street a Hudson, nel Wisconsin.

Carol e Chad avevano un altro desiderio: trasmettere le loro competenze professionali nel campo della ristorazione ai giovanissimi del quartiere. Così, invece di camerieri professionisti, reclutarono ragazzi di un’età compresa tra i 14 e i 18 anni, ai quali insegnarono l’ABC della ristorazione. A volte Carol svelava i segreti della cucina mentre Chad quelli della mescita. Altre volte, i ruoli si invertivano. Quando i ragazzi non erano impegnati con la scuola, correvano entusiasti dietro il bancone, ognuno con il suo piccolo ruolo.

Tutto filava liscio, fino a quando il destino si mise di traverso. Una mattina Carol stramazza a terra mentre fa le pulizie al bar. Il suo corpo privo di sensi viene ritrovato in una raggiera di vetro frantumato: prima di cadere, stava armeggiando con i bicchieri. La crisi epilettica che l’aveva colpita era stata così violenta che poche ore dopo entrò in un coma profondo che non prometteva nulla di buono. A Chad cadde il mondo in testa. «Se voglio starle vicino - si disse mentre corre va al capezzale della sua adorata moglie - dovremo chiudere per sempre il bar». Chad non aveva però fatto i conti con i loro impiegati speciali, che avevano ricevuto tanto dalla coppia. Siccome non aveva nessuna intenzione di mollare nelle avversità Chad e Carol, il piccolo esercito di aiutanti decise di gestire da solo l’Urban Olive & Vine.

«Ad esempio Tori ed io andavamo a fare la spesa per Chad», rivela a «Land of 10,000 Stories su KARE 11» - portale statunitense che ha raccontato la storia - Lainey Dombrovski, 16 anni, rammentandosi di avere scattato foto «di enormi carrelli pieni di cibo» che servivano da scorta.

La diciassettenne Acacia Kunkle si incaricò invece dell’apertura del locale. «Tutte le mattine alle 5.30, prima di recarmi a scuola» ha puntualizzato la diciasettenne al giornale. Al quindicenne Joe Stephenson, il difficile compito di coordinare i giovani camerieri in erba, «non è stato semplice ma ce l’ho fatta!».

«Durante la malattia di Carol, questi ragazzi hanno portato avanti con grande generosità e in modo autonomo l’intera attività del nostro ristorante, e si sono pure presi cura di me!» ha ricordato commosso Chad. Quando pochi mesi dopo Carol morì in ospedale, Chad chiuse il ristorante per permettere a tutti di partecipare al funerale. Lo choc fu terribile. Poi, lentamente e con la stessa determinazione di prima, staff dell’Urban Olive & Vine tornò dietro al bancone. «Sono un esempio per tutti, Carol sarebbe così orgogliosa di loro » ha commentato riconoscente il ristoratore.

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