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«Ho vinto le elezioni, purtroppo»

A Wassen (UR) due cittadini dovranno accettare la carica di municipali, per non pagare una multa
Andrea Stern
Andrea Stern
01.12.2024 10:30

Il cielo sopra Wassen è plumbeo, come l’umore del neoeletto municipale Andreas Baumann. «Temevo che potesse succedere, ma speravo che i miei compaesani capissero la mia situazione», dice a La Domenica colui che sette giorni fa è stato catapultato nell’esecutivo del comune urano, contro la sua volontà e in barba al fatto che non si sia mai nemmeno candidato. «Purtroppo non sono stato ascoltato», commenta laconico Baumann.

39 anni, titolare di una grande fattoria con mucche, capre e oltre un centinaio di pecore, padre di famiglia con sei figli in giovane età, vicecomandante dei pompieri, cassiere della federazione degli agricoltori urani, membro attivo del patriziato, Andreas Baumann dice di non avere il tempo per assumersi un’altra carica. Sua moglie Susanne concorda con lui («già così non è mai a casa») ma gli elettori di Wassen hanno ritenuto che quel socievole contadino fosse la persona più adatta per amministrarli, insieme all’altro neoeletto Felix Baumann, anch’egli finito in municipio contro voglia e ancora «troppo arrabbiato» per esprimersi in merito al verdetto delle urne.

La multa da 5000 franchi

L’elezione forzata dei due Baumann segue una precedente elezione tenutasi in settembre che non aveva permesso di ricoprire tutti i posti vacanti nel municipio di Wassen. In una situazione del genere, la legge elettorale del canton Uri prevede che si proceda a una nuova elezione, con scheda bianca. Ogni elettore è libero di scrivere a mano il nome di un concittadino che ritiene meritevole di entrare in Municipio. Chi viene indicato più spesso è eletto, indipendentemente dalla sua volontà. Se si rifiuta di entrare in carica è tenuto a pagare una multa di 5000 franchi. Le uniche eccezioni sono previste per chi ha più di 65 anni o ha già servito il Comune per almeno quattro anni.

«È da un po’ di tempo che a Wassen andiamo avanti così - spiega Andreas Baumann -. Diversi dei nostri ultimi municipali sono stati eletti contro la loro volontà, ma alla fine si sono arresi al volere popolare, sono entrati in carica e hanno cercato di fare del loro meglio. Temo che anch’io dovrò seguire il loro esempio. Almeno per il tempo previsto dalla legge. Poi, appena possibile, lascerò il posto a qualcun altro».

I casi precedenti

In effetti Andreas e Felix Baumann sono entrambi chiamati a sostituire dei municipali uescenti che a loro volta erano stati eletti contro la propria volontà. Le cronache locali raccontano di un’assemblea straordinaria convocata nel 2018 che aveva quale unica trattanda la ricerca di persone disposte a entrare in Municipio. L’ambiente era tesissimo. Ognuno temeva di finire vittima di un agguato. Alla fine, dopo una lunga serie di rimpalli («tocca a te», «no, vacci tu», «guardate che se mi eleggete me ne vado dal paese»), si trovarono due buonanime disposte a cedere.

«Avevo cercato in tutti i modi di oppormi all’elezione ma non ci fu nulla da fare - ricorda una delle due buonanime, Brigitte Gamma-Teuscher -.Ci ho messo un po’ a familiarizzare con la carica che mi era stata imposta e quando finalmente avrei potuto lasciare mi sono detta che sarebbe stato peccato sprecare tutto quello che avevo imparato e così sono rimasta due anni in più dell’obbligo di legge. È stata un’esperienza che mi ha insegnato tanto. Ma ora voglio avere di nuovo più tempo per la mia professione».

Quello di Wassen non è un caso isolato. Già nel 2008 capitò che tre neoeletti municipali di Bauen, comune urano oggi fuso con Seedorf, spostarono il loro domicilio altrove per sottrarsi all’obbligo di entrare in carica. A Volken, il più piccolo comune del cantonZurigo, capita regolarmente che anche il sindaco venga eletto contro la sua volontà.

Nessuno può nascondersi

Il problema sono i numeri. A Wassen c’è ancora una vivace vita comunitaria, ma solo una piccola parte della popolazione avrebbe la possibilità di assumere una carica pubblica. La NZZ ha fatto i calcoli. Gli abitanti di Wassen sono 454, gli aventi diritto di voto 251. Da questi bisogna togliere coloro che sono troppo anziani e coloro che s ono ancora in formazione.Alla fine restano circa 70 papabili, che devono ricopriretutta una serie di cariche, dalla politica alla parrocchia, dalla sezione dei samaritani alla banda musicale o ancora ai pompieri. «Affinché Wassen funzioni bene, ci vuole la disponibilità di circa 55 persone» dice il segretario comunale. In pratica, di quasi tutti.

In questi casi, solitamente ci si orienta verso la fusione. Una parola che però a Wassen provoca un sussulto di orgoglio. «Oggi collaboriamo molto bene con i vicini in diversi ambiti - assicura Andreas Baumann, che di fronte all’ipotesi di un’aggregazione sembra già essersi calato nel suo nuovo ruolo di municipale -. È vero che siamo in pochi, ma finora siamo sempre riusciti ad arrangiarci se sono convinto che ci riusciremo anche in futuro».

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