A spasso nel tempo

Il fisico tedesco Röntgen scopre casualmente i raggi X

8 novembre 1895
Wilhelm Conrad Röntgen in una foto scattata nel 1900, quando aveva 55 anni. © Wikipedia
Nicola Bottani
Nicola Bottani
09.11.2025 06:00

«Primo stabilimento pubblico della Svizzera Centrale per l’applicazione dei raggi Röntgen per fare delle ricerche sul corpo umano secondo proprio metodo. È a disposizione del pubblico ogni giorno per prendere la luce e fotografie dalle 3-6 pomeridiane, eccetto la domenica ed i giorni festivi. Museggstrasse 19, Lucerna, Dr. Albert Vogel – Dr. Robert Stocker». Così recitava una pubblicità apparsa sulla «Gazzetta Ticinese» del 22 ottobre 1897. Ossia a due anni di distanza da una delle scoperte che hanno contribuito a fare la storia della medicina e soprattutto di quella diagnostica. L’8 novembre del 1895 Wilhelm Conrad Röntgen, professore all’Istituto di fisica dell’Università di Würzburg, scoprì casualmente i raggi X, così da lui chiamati perché non sapeva che cosa esattamente fossero. Il fisico tedesco, mentre nel buio di un laboratorio era intento nei suoi studi sui raggi catodici, si accorse che una fioca luce fluorescente veniva emanata da un tubo caricato elettricamente e che la stessa era in grado di attraversare gli oggetti solidi opachi. Röntgen successivamente chiese alla moglie, Anna Bertha Ludwig, di posare una mano su una lastra fotografica e la espose per una quindicina di minuti ai misteriosi raggi. Una volta sviluppata, si potè vedere che sulla lastra erano rimaste impresse le ossa della mano, con l’anello nuziale della signora che spiccava sull’anulare. Fu la prima radiografia della storia e la scoperta nel 1901 valse a Röntgen il Premio Nobel per la fisica.

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