La domenica

Il museo di Ascona su TikTok: «Buona mossa»

Per volontà della capodicastero Michela Ris anche la cultura ticinese sbarca sul social cinese. Un investimento per il futuro, secondo il «milionario» Michael Casanova
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Andrea Stern
Andrea Stern
21.11.2021 07:30

L’idea è della municipale Michela Ris. «Io sono una fucina di idee» dice senza falsa modestia la capodicastero cultura di Ascona. L’idea è quella di prendere un museo di arte moderna e gettarlo nella mischia dei ragazzini brufolosi: TikTok.

«Forse adesso sembra un’assurdità - commenta Michael Casanova, voce di Radio 3i e divo del social cinese -. Ma io credo che possa essere una buona mossa in ottica futura. TikTok raggiunge un pubblico molto giovane ed è forse già oggi il social più importante al mondo. Introdursi in questa realtà prima degli altri musei può dare un vantaggio competitivo».

I follower? 44

Il primo approccio del Museo di arte moderna di Ascona con TikTok è stato, a dire il vero, non esageratamente entusiasmante. La dozzina di brevi video finora pubblicati hanno raggiunto un massimo di 114 visualizzazioni. I follower, ad oggi, sono 44. Pochini.

«È solo un inizio - afferma Michela Ris -. Chiaramente non ci attendiamo di fare sfracelli. Crediamo però che sia importante esserci. L’account su TikTok è un elemento in più, che può permetterci di raggiungere un pubblico diverso. È un elemento che non sostituisce la comunicazione tradizionale ma la completa».

Va detto che TikTok è terra quasi inesplorata per gli attori culturali. Quindi non solo per il Museo di arte moderna di Ascona ma per tutti i musei del mondo. Qualcuno ha già tentato di farsi spazio su questo social che piace tanto ai giovanissimi, ma finora i risultati sono stati modesti, se non deludenti.

Anche i grandi musei faticano

Il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, per esempio, ha già pubblicato decine di video. Ma è fermo a poco più di 4mila follower. Il Museo archeologico nazionale di Taranto, quello da cui è passata l’arcinota influencer italiana Chiara Ferragni, conta soli 7866 follower. Va appena meglio alla Galleria degli Uffizi di Firenze, il cui account internazionale è seguito da 90mila persone, o al Rijksmuseum di Amsterdam, che ha superato, seppur di poco, la soglia dei 100mila follower. Un’inezia rispetto agli 1,7 milioni di follower di Michael Casanova, uno che non diffonde opere d’arte di Rembrandt bensì video spiritosi, se non (volutamente) idioti.

«TikTok sta cambiando»

«Ma TikTok sta evolvendo – afferma Casanova -. Resta un social rivolto prevalentemente ai giovanissimi, ma ora ha iniziato a premiare i contenuti educativi e didattici. Inoltre TikTok ha la funzione di creare delle nicchie di interesse, per cui se vede che ti piacciono i musei ti proporrà contenuti di altri musei, che magari altrimenti non avresti mai scoperto. La sua forza è quella di avere un algoritmo estremamente intelligente, che riesce a far diventare virali anche video che provengono da account con pochi follower».

Quindi, in linea teorica, anche un account nuovo e poco conosciuto come quello del Museo di arte moderna di Ascona potrebbe produrre un video virale. «Su TikTok bisogna trovare il format giusto per conquistare le persone in pochi secondi - spiega Casanova -. Ma io credo che le opere d’arte siano un’ottima base di partenza. Se si riesce a presentare un’opera in modo accattivante, si può invogliare l’utente ad approfondire la sua conoscenza su altri canali».

«Per chi non frequenta i musei»

Ed è un po’ questa l’idea che anima Michela Ris. «La nostra intenzione non è quella di pubblicare video scemi per scimmiottare le star di TikTok – spiega la capodicastero cultura di Ascona -. Vogliamo comunque fare divulgazione scientifica, puntando però a un pubblico diverso da quello che possiamo raggiungere con altri canali. Speriamo di riuscire a incuriosire anche chi solitamente non frequenta i musei».

Ad Ascona per ora i video vengono prodotti in casa, in modo amatoriale, senza avvalersi del supporto di professionisti come fanno i più noti influencer. Il bello di TikTok è che si tratta di un social che privilegia l’allegria e la spontaneità rispetto alla perfezione visiva di Instagram. Un altro social, quest’ultimo, che una volta sembrava riservato ai giovanissimi mentre oggi è diventato generalista. «Molto probabilmente - conclude Casanova -anche TikTok finirà per seguire la medesima evoluzione».