Mobilità

Il Ticino va contromano

In un sondaggio del TCS sulle zone a 30 all'ora, su dieci città svizzere solo Lugano è favorevole
© CdT/Gabriele Putzu
Mauro Spignesi
26.03.2023 09:45

Il Ticino va contromano. Sì, perché è l’unico cantone che si è espresso a favore - seppure per un soffio - delle zone 30, che in realtà stanno proliferando un po’ ovunque. E le opinioni divergono, come è capitato recentemente a Locarno per via Luini. Un recente studio dell’Ufficio prevenzione infortuni (Upi) dice che queste aree a velocità limitata hanno contribuito a ridurre del 38% in media il numero di feriti gravi. L’Unione dei trasporti pubblici chiede che restino «una eccezione». Ma cosa pensano gli svizzeri? È quello che è stato chiesto a 115mila persone tra i 15 e i 79 anni reclutate telefonicamente in dieci città (Basilea, Berna, Friburgo, Ginevra, Losanna, Lucerna, Lugano, Sion, San Gallo e Zurigo) nell’ambito di un sondaggio rappresentativo condotto lo scorso febbraio dall’Istituto Link per conto del Touring Club. Risultato: il 66 per cento delle persone interpellate è contrario alla generalizzazione delle zone 30 e fra «il 78 per cento e il 90 per cento della popolazione ritiene soddisfacente l’attuale sistema di velocità differenziata (50 km/h e 30 km/h in circostanze particolari)».

Nel 2001 il popolo disse no

Tutti insomma non vedono di buon occhio nuovi limiti. «Ad eccezione di Lugano - spiegano al TCS - dove vi si oppone soltanto il 49 per cento della popolazione». Questo, contrariamente a San Gallo dove il no ha raggiunto il 79 per cento degli interpellati. Da ricordare che nel 2001 il popolo svizzero si è espresso in termini chiari contro la generalizzazione del limite di 30 km/h nei centri abitati (79,7% contrari, nessun cantone favorevole).

«I risultati si inseriscono in una dinamica di continuità e registrano un netto rifiuto da parte della popolazione», spiega Marianne Altgeld, teamlead di LINK: «Il sondaggio indica chiaramente che la maggior parte della popolazione continua a opporsi a un regime di velocità generalizzato a 30 km/h ed esige invece un regime di velocità differenziato, ma armonizzato a livello nazionale. Questi risultati riflettono anche il parere della maggioranza degli abitanti delle città svizzere».

Contrari a una generalizzazione

Se si entra nel dettaglio dei risultati del sondaggio affiora che «gran parte degli abitanti di 9 città su 10 (fra il 58% e il 79%) dice essere contrario alla generalizzazione di un limite di velocità di 30 km/h sulle strade del centro città». Il rifiuto è in linea con il sondaggio condotto a fine 2021 presso l’intera popolazione svizzera, dove già il 68% degli intervistati a livello nazionale era contrario alla generalizzazione dei 30 km/h in città. E questo perché, secondo quanto emerge dal sondaggio, la diffusione generalizzata del limite di velocità di 30 km/h avrebbe diverse conseguenze negative. «Innanzitutto, in 9 città su 10 la maggior parte degli abitanti - ha spiegato il TCS - pensa che un abbassamento generalizzato della velocità a 30 km/h sulle principali strade di circolazione urbane comporterebbe uno spostamento del traffico verso le strade di quartiere. Solo a Berna la percentuale è di 48%, contro il 68% degli intervistati a Sion o il 66% a Basilea.

In secondo luogo, una netta maggioranza degli interpellati nelle 10 città ritiene «che un abbassamento generalizzato della velocità a 30 km/h nelle aree urbane rallenterebbe la rapidità dei servizi d’urgenza: a pensarlo è l’84% della popolazione a Losanna, l’82% a Ginevra e l’80% di Sion».

Anche la notte non va bene

Alcune città, poi, a cominciare da Losanna (ma anche l’Unione delle città svizzere ha spinto per questa soluzione) hanno introdotto il limite generalizzato di 30 km/h durante la notte. va bene questa misura? «Il sondaggio - dicono LINK e TCS - dimostra che il 54% dei cittadini ritiene anche che un limite di velocità notturno sia una cattiva idea. Sulla questione si fa notare l’opinione degli svizzeri tedeschi, ossia le persone nella fascia d’età fra i 45 e i 59 anni, particolarmente contrari alla misura, come ad esempio a Lucerna (66%), Berna (62%) e San Gallo (61%)».

Mantenere l’attuale sistema

E quindi, che si fa? «La soluzione attuale, con velocità differenziata (50 km/h come regola generale, 30 km/h in determinate situazioni). Una percentuale fra il 78% (a Berna) e il 90% (a San Gallo) ritiene infatti che il sistema attuale sia soddisfacente».

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