Ticino

La «direttrice lampo»

Tutto da rifare alla Pinacoteca Züst dopo la rinuncia della nominata
© CdT/Chiara Zocchetti
Andrea Stern
Andrea Stern
05.05.2024 09:30

Era stata definita una «nomina lampo». Il DECS aveva scelto nel marzo 2023 la nuova responsabile della Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, con un anno di anticipo rispetto alla sua entrata in funzione. Una tempistica che aveva fatto storcere qualche naso nel mondo della cultura ticinese, dove ci fu chi avanzò il sospetto che l’allora consigliere di Stato Manuele Bertoli avesse anticipato la procedura per poter provvedere alla nomina prima del suo annunciato addio, avvenuto poche settimane dopo.

Ma tant’è. Ora è tutto da rifare. Perché la nuova responsabile nominata Francesca Martinoli ha già gettato la spugna, per motivi personali. E così questa settimana il DECS si è trovato costretto a pubblicare un nuovo concorso, chiedendo nel contempo all’uscente Mariangela Agliati Ruggia di rinviare il suo pensionamento. Ancora per qualche mese a Rancate ci sarà bisogno di lei.

Si riapre così un dossier che aveva fatto scorrere parecchio inchiostro e aveva pure lasciato qualche strascico di insoddisfazione. Ad aprire il vaso di Pandora, per primo, era stato lo storico Andrea Ghiringhelli, che in un opinione pubblicata su La Regione, intitolata «La stranezza di certi concorsi», aveva espresso forti perplessità sulla scelta di aprire le ricerche dei nuovi direttori della Pinacoteca Züst e dell’Archivio di Stato con ben 16 e 14 mesi di anticipo rispetto al pensionamento dei dirigenti in carica.

«Procedura inusuale»

«Perché tanta fretta?», si chiedeva Ghiringhelli, parlando di tempistica «singolare» e auspicando non si trattasse di «un’operazione clientelare per consentire di sistemare le cose prima delle elezioni di aprile». Sempre Ghiringhelli evidenziava che il DECS aveva aperto il concorso per un/a conservatore/conservatrice, un declassamento che sopprimeva di fatto la funzione di direttrice della Pinacoteca Züst e strideva con la volontà di valorizzare il museo.

Le stesse perplessità erano state esposte al Consiglio di Stato con un’interpellanza urgente dell’allora deputata PS Anna Biscossa, che chiedeva lumi «di fronte ad una procedura inusuale nella tempistica messa in campo dall’amministrazione cantonale, una tempistica oltre tutto inopportuna perché toglierebbe alla futura/al futuro consigliere/consigliera di Stato la possibilità di pronunciarsi, come gli/le spetta, sui posti messi a concorso».

Curiosamente, il Consiglio di Stato giustificò l’anticipo dei tempi con la possibilità che ai due concorsi avrebbero partecipato anche candidati dal resto dello Svizzera «o addirittura dall’estero». Pertanto, era stato ritenuto «giudizioso» concedere a costoro, in caso di nomina, «il tempo necessario per riorganizzare la vita professionale e personale/familiare in Ticino».

Alla fine, tra la trentina di candidati che avevano partecipato al concorso, la direzione della Pinacoteca Züst non fu assegnata a qualcuno proveniente dall’estero, bensì alla luganese Francesca Martinoli, già responsabile del settore arte della Banca della Svizzera italiana (poi EFG Bank). La nomina fu resa pubblica a inizio marzo 2023, con un anno di anticipo rispetto all’entrata in funzione.

Forse troppo in anticipo, perché al momento della concretizzazione della nomina le cose non sono andate come previsto e Francesca Martinoli ha finito per rinunciare alla carica. Il nuovo concorso è stato pubblicato sul Foglio ufficiale del 2 maggio. Questa volta non si cerca più un/a conservatore/conservatrice, bensì un/a direttore/direttrice, la cui entrata in funzione è prevista non fra 16 mesi bensì in novembre. Tutto torna alla normalità. 

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