Cultura

La libraia in mezzo alla gente

Il «Rifugio letterario» di Massagno ha aperto solo un anno fa, ma è già diventato un punto di riferimento
©Chiara Zocchetti
Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
23.03.2025 13:33

Lidia Vaime non fa quasi tempo ad arrivare e ad aprire la porta che una cliente mette già un piede in libreria. «È arrivato il libro di Rita Pavone che ho ordinato?», chiede. La risposta è positiva. Vaime non lo sa, ma un’altra cliente aveva già provato a entrare alcuni minuti prima, trovando però chiuso. Perché arrivata troppo in anticipo rispetto agli orari di apertura della libreria «Il rifugio letterario», in via Foletti a Massagno. «Siamo qui da un anno e mezzo - spiega Vaime, che è titolare insieme a Maria Ferro - e siamo molto soddisfatte di come sta andando. Siamo diventate un punto di riferimento nel quartiere, anche perché attorno a noi, detto francamente, non c’è molto». Massagno del resto non è Lugano. Ma va bene così. «Perché in centro ci sono già diverse librerie e forse non aveva senso aggiungere anche la nostra», precisa Vaime, che assieme a Ferro lavorava alla libreria del tempo di Savosa, prima di mettersi in proprio. «Per tutte e due quella è stata un’esperienza che ci ha arricchito, così quando si è presentata la possibilità abbiamo deciso di fare il grande salto».

Le presentazioni

Un salto che si sta rivelando vincente. Anche perché le due amiche libraie si danno un sacco da fare. A iniziare dalle presentazioni. Davvero molte. «Ci interessa tanto il confronto e la conoscenza con gli autori. Perché uno scrittore vede e scrive certe cose, mentre i lettori forse ne vedono altre e confrontarsi su questi diversi punti di vista è molto interessante. Quest’anno, devo dire, che abbiamo avuto davvero grandi ospiti: da Federica Manzon, vincitrice del premio Campiello ad Aurora Tamigio, vincitrice del premio Bancarella, passando per Marzio G. Mian, che è candidato al Pulitzer e per Armando Massarenti del Sole 24 Ore». In realtà la lista è molto più lunga. Perché da qui sono passati anche il giallista neocastellano Nicolas Feuz, il giornalista e romanziere svizzero Marcel Huwyler, Luca Crovi, Luca Saltini, Antonella Cilento, Katia Balmelli, Olimpia De Girolamo, Dario Galimberti, Gianluca Grossi e moltissimi altri.

Ma confrontarsi per Vaime e Ferro significa anche altro. «Abbiamo quattro gruppi di lettura per adulti: narrativa, giallo, cinema e libro e rosa. In tutto sono circa 40 persone. Ogni partecipante legge il libro che viene scelto e poi ci troviamo per parlarne. Abbiamo fatto davvero delle letture molto interessanti e dunque siamo molto soddisfatte anche perché gli apporti sono sempre tanto significativi. Chi non riesce ad esempio a essere sempre presente di solito manda i propri commenti via mail. Nel gruppo narrativa abbiamo invece una persona che spesso è in disaccordo con gli altri però tutti gli altri non vedono l’ora di capire che cosa avrà pensato del libro. Quindi, se c’è una parola per esprimere i nostri gruppi è accoglienza».

Per anziani e bambini

Accoglienza e confronto dunque. Come le presentazioni che la libreria organizza questa volta fuori sede, nella casa per anziani Il Girasole del Comune. Per portare i libri e gli autori anche tra chi ha una certa età e non per questo deve rimanere tagliato fuori dalla letteratura e dalla cultura. Anche qui la lista degli autori è lunga: da Mattia Bertoldi a Jonas Marti, da Giovanni Soldati a Barbara Nascioli, solo per fare alcuni esempi. Sempre e comunque in mezzo alla gente, dunque. Perché se è vero che le parole sono scritte e leggere è un piacere e un interesse personale è altresì vero che condividere le proprie impressioni, ma anche solo il proprio tempo con altre persone che hanno la stessa passione, è altrettanto importante. Tutto questo, già da piccoli. «Abbiamo anche un gruppo di lettura formato da ragazzi e ragazze tra i 10 e i 12 anni - riprende Vaime - e l’esperienza è molto interessante, perché i giovani a volte se ne vengono fuori con intuizioni pazzesche. Un altro aspetto interessante è il loro plurilinguismo. A differenza del passato oggi i giovani parlano di più lingue anche a seconda della loro provenienza». Oltre a ciò, per i più piccoli, una volta al mese è anche organizzato un laboratorio in collaborazione con Candida Duarte.

Ma dare spazio all’espressione, secondo Vaime e Ferro, significa anche ospitare mostre di artisti direttamente in libreria. Ecco perché esiste la possibilità per pittori e disegnatori di esporre, appunto, le proprie opere per circa un mese. «Abbiamo ospitato, tra gli altri, Giacomo Antonini e Sarah Schultz, mentre in questo momento sono esposte le opere di Laura Pellegrinelli». Opere variopinte come variopinte sono le attività di questa libreria. Che più di un rifugio sembra una piazza di incontro. Che però ha sempre il libro al centro. «Siamo quella che si definisce una libreria generalista - annota Vaime - forse abbiamo un po’ meno saggistica rispetto alla narrativa, però da noi si trova comunque tutto. Facciamo una scelta settimanale sui titoli così come tutte le settimane andiamo a Milano per renderci conto sul posto dei libri. Come ad esempio capita con gli albi illustrati per bambini. Che devono essere sfogliati e letti per capire com'è la storia e se vale la pena di sentirla e di raccontarla. Perché certe volte sembrano solo belli sulla carta...».

L’impegno delle due libraie nel proporre libri di qualità insomma è molto concreto. Anche se ovviamente, come accade per tutte le librerie, è il libraio stesso a dare la propria impronta, a consigliare determinati libri piuttosto che altri. Ma è giusto così. Perché altrimenti tutte le librerie sarebbero uguali e non avrebbero quella personalizzazione che le rende uniche e imprescindibili.

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