Il commento

«L'aeroporto di Agno è vetusto, ma i mezzi moderni»

Rolf Marending di EliTicino-Tarmac fa il punto su quasi trent'anni di presenza allo scalo luganese
© CdT / Chiara Zocchetti
Andrea Stern
Andrea Stern
02.03.2025 10:30

L’aeroporto è vetusto, decadente, terribilmente bisognoso di investimenti. Ma gli elicotteri di Rolf Marending sono moderni, prestanti, incredibilmente all’avanguardia. «Abbiamo una flotta molto giovane, il più vecchio dei nostri sei elicotteri è del 2022 - afferma il CEO di EliTicino-Tarmac Aviation -. Ma quello che ci rende più fieri è che grazie all’impiego di biocarburanti e alla compensazione delle emissioni tutti i nostri voli di scuola e privati sono totalmente neutri a livello di gas serra».

Le EliTicino-Tarmac Aviation, confluita nel 2021 all’interno della Swiss Helicopter AG, società leader in Svizzera, è una realtà ben consolidata all’aeroporto di Agno. «È dal 1997 che abbiamo la nostra base qui - racconta Marending -. Ci occupiamo di fare trasporti di materiale, ma anche lezioni di volo in elicottero e voli VIP. Da qui in trentacinque minuti si raggiunge Zermatt, in venti minuti si è a St. Moritz. Oltretutto l’elicottero ha il grande vantaggio di essere meno dipendente dalla meteo rispetto all’aereo. A Samedan se le condizioni non sono buone l’aereo non riesce ad atterrare, mentre l’elicottero può volare quasi sempre».

Chiaro, si tratta di un mercato ristretto. La domanda non è enorme. «Però negli anni siamo lentamente cresciuti - spiega Marending -. Avevamo due elicotteri, oggi sono sei. Abbiamo in tutto circa 35 dipendenti. Potremmo crescere ulteriormente se cambiassero le regole doganali con l’Italia, che oggi ostacolano parecchio il trasporto merci tra i due Paesi. Ma siamo comunque soddisfatti della nostra realtà».

Lo sguardo è meno entusiasta se si allarga all’intera struttura aeroportuale. «Noi facevamo parte di una delle cordate che intendeva rilevare lo scalo - ricorda Marending -. Immaginavamo un aeroporto moderno, con un terminal tutto in legno e vetro, con un design più attrattivo. Poi le cose sono andate come sono andate. Ma qui un investimento importante resta più che mai necessario. Non ci si può più accontentare di semplici ritocchi».

È una questione di immagine, ma anche di operatività. «Noi con gli elicotteri abbiamo abbastanza spazio - osserva Marending -. Ma sappiamo tutti che gli hangar sono troppo piccoli per dei velivoli che diventano sempre più grandi. Da parte nostra vorremmo almeno allargare le porte d’entrata.In attesa che la Città di Lugano decida finalmente come vuole intervenire».