L'americano Bobby Fischer vince il match del secolo

«In 21 partite e 53 giorni l’americano Bobby Fischer ha conquistato il titolo mondiale degli scacchi. Tre punti di vantaggio sul detentore della corona mondiale costituiscono un risultato di assoluto valore. In svantaggio di due punti all’inizio della competizione, Fischer ha vinto la terza, la quinta, la sesta, l’ottava, la decima, la tredicesima e la ventunesima partita». Con queste parole il «Corriere del Ticino» del 2 settembre 1972 lanciava in prima pagina il servizio in cui si riferiva da Reykjavík del clamoroso successo ottenuto dal 29.enne statunitense Bobby Fischer a spese del 35.enne russo Boris Spasskij, che aveva conquistato il titolo nel 1969. La sfida che andò in scena nella capitale islandese è passata alla storia come il match del secolo, poiché Fischer, a tutt’oggi primo e unico scacchista di origine statunitense a essersi laureato campione del mondo, mise fine a un’egemonia sovietica che durava da 35 anni. «A Fischer – si legge fra l’altro nel servizio del CdT – mancava solo un punto per conquistare il titolo conducendo per 11,5 contro gli 8,5 punti del campione sovietico Boris Spassky, ma la corona mondiale non l’ha conquistata a tavolino nella 21.ma partita, bensì per la rinuncia del russo. Stamane, infatti, alle 12,50 (ora locale), il campione Spassky ha telefonato la sua rinuncia a proseguire la partita». Fischer, che in seguito fece parlare di sé più per alcune sue bizzarrie che non come scacchista, è morto a Reykjavík il 17 gennaio del 2008 e Spasskij il 27 febbraio di quest’anno a Mosca.
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