Prevenzione

L'importanza del vaccino contro il papilloma virus

Era il 2009 quando in Ticino è stato attivato il programma cantonale di vaccinazione contro il cancro al collo dell’utero e le altre malattie causate dai virus del papilloma umano (HPV) destinato a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 26 anni
© CdT/Chiara Zocchetti
Giorgia Cimma Sommaruga
19.03.2023 06:00

Sono 600 mila i casi ogni anno: 13 ogni 100 mila donne; 340 mila sono i decessi: 7 ogni 100 mila donne. Sono i dati che a fine 2022 ha comunicato la rivista Lancet Global Health da Deependra Singh, della International Agency for Research on Cancer (IARC) / OMS in Francia e riguardano il tumore al collo dell’utero. Tuttavia questo tipo di cancro è possibile identificarlo precocemente o, per lo meno, prevenirlo. Era il 2009 quando in  Ticino è stato attivato il programma cantonale di vaccinazione contro il cancro al collo dell’utero e le altre malattie causate dai virus del papilloma umano (HPV) destinato a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 26 anni. Infatti i virus del papilloma umano «sono la causa più comune di infezioni a trasmissione sessuale in Svizzera», spiega la Divisione della salute pubblica che sottolinea l’importanza di questo vaccino: «In assenza di vaccinazione, circa 6 donne su 100 sviluppano lesioni precancerose e 1 donna su 100 sviluppa un cancro al collo dell’utero a causa dell’infezione da HPV».

Il virus del papilloma umano

Esistono vari tipi di HPV (virus del papilloma umano) che infettano la pelle e le mucose. Tuttavia, come spiega l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) «è trasmesso per via sessuale ed è responsabile dell’insorgere di diversi carcinomi a livello genitale e del collo dell’utero, in particolare il cancro alla cervice uterina». Inoltre, precisa l’Ufficio del Medico cantonale: «L’infezione da papillomavirus è l’infezione sessualmente trasmissibile più diffusa in Svizzera (e nel mondo). Nel corso della vita 70 persone su 100 che hanno delle relazioni sessuali sono infettate dagli HPV. Sappiamo che in Svizzera solo il 5% delle persone ha rapporti sessuali prima dell’età di 15 anni mentre a 16 anni il 50% degli adolescenti dichiara di aver già avuto delle relazioni sessuali». 

Per questo motivo, soprattutto tra i giovani, è fondamentale la prevenzione. «La soluzione più opportuna è una vaccinazione prima dell’inizio dell’attività sessuale», raccomanda l’UFSP che precisa: «L’obiettivo della vaccinazione consiste, per le donne, nell’evitare circa 2000 interventi chirurgici per lesioni precancerose, 150 nuovi casi di cancro del collo dell’utero e 50 decessi dovuti a questo tipo di cancro ogni anno». 

«Ricordo ancora le sensazioni che ho provato, dopo la brutta notizia, tornando a casa. - Confida F.C. -. Paura ma allo stesso tempo vergogna, non sapevo come raccontarlo al mio compagno». Un pensiero tormentava questa donna. «L’eventualità di non poter avere figli con l’uomo che dopo poche settimane avrei sposato, l’amore della mia vita. Per questo vorrei dire a tutti i giovani quanto è importante la prevenzione, perché le leggerezze che commettiamo con ingenuità in gioventù possono avere conseguenze importanti anche sul nostro futuro». 

La prevenzione salva la vita

Tra le altre misure di prevenzione - sottolinea la Lega Cancro - è «strettamente consigliato l’uso di preservativi durante i rapporti sessuali». Indispensabile anche «per proteggersi da tutti gli altri tipi di malattie sessualmente trasmissibili», precisa il Medico cantonale. Inoltre, dopo il primo rapporto sessuale è indispensabile sottoporsi periodicamente a screening: «Con lo striscio vaginale, detto anche Pap-Test. Si possono riconoscere gli stadi precursori del cancro del collo dell’utero», precisa Lega Cancro Ticino. Tant’è che probabilmente è grazie alla consapevolezza di eseguire questo tipo di esame  che «il numero di nuovi tumori del collo dell’utero in Ticino è passato da 74 (2006-2010) a 63 (2011-2015) a 55 nel (2016-2019)», precisa l’Ufficio del Medico cantonale. 

Porgere una mano

In Ticino «secondo i nostri dati interni - interviene Alba Masullo, direttrice Lega cancro Ticino -, nel 2022, 14 donne colpite dal tumore all’utero e/o al collo dell’utero si sono rivolte alla Lega cancro, ma ovviamente si tratta di un numero molto inferiore a quello complessivo cantonale, perché non tutte le persone scelgono di rivolgersi a noi». Tuttavia tra questi dati interni, precisa la direttrice, «non possiamo affermare che si tratti per i tutti i 14 casi di tumori originati dal papilloma virus, poiché accade che nel referto non viene specificato, o l’origine del tumore è un’altra». Ma sul fronte della prevenzione «siamo fortemente convinti che sia indispensabile il vaccino visto che sulla miriade di tumori possibili, quello al collo dell’utero è l’unico che si può stroncare in modo preventivo tramite vaccinazione». 

Questo tipo di tumore colpisce molti aspetti della vita delle persone tra cui la sessualità e la fertilità. «La nostra presenza è fondamentalmente in tre ambiti - precisa Masullo -. Prima di tutto dal punto di vista del sostegno psicologico affidato ad una psicologa-psicoterapeuta e psico-oncologa specializzata; poi dal punto di vista riabilitativo con una consulenza infermieristica specializzata, perché dopo le cure molto forti è necessario valutare  un percorso di riabilitazione, e infine dal punto di vista sociale, visto che cerchiamo di intervenire, anche sul fronte economico e delle assicurazioni sociali, laddove la precarietà e i problemi lavorativi potrebbero essere imminenti».